La violenza contro le donne dobbiamo combatterla quotidianamente, culturalmente ma anche con iniziative concrete. In questi anni c’è stata grande attenzione da parte del Governo, del Parlamento e delle Istituzioni su questo fenomeno odioso e preoccupante: il Codice rosa nei Pronto soccorso è un esempio di un’azione reale che può servire ad aiutare tante donne vittime di violenza e per questo sono contento che anche a Catania si stiano attivando le prime esperienze di Codice rosa. L’esempio dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania, che ha deciso di promuovere al proprio interno un percorso di accoglienza protetta per le vittime di violenza, va nella direzione da noi auspicata con l’approvazione nella Legge di stabilità del 2016 del Codice rosa, norma di cui sono stato promotore insieme alla parlamentare PD Fabrizia Giuliani. Un percorso a tutela delle persone vulnerabili, delle vittime di violenza sessuale, maltrattamenti o stalking che sta dando ottimi frutti nelle Regioni in cui è stato attivato, come ad esempio in Toscana. Già da alcuni anni discutiamo di questo con i vertici dell’ASP di Catania, delle Aziende ospedaliere, con rappresentanti delle forze dell’ordine e magistrati, ed è ora che anche nella nostra città si introducano questi percorsi.
Anche il decreto contro la violenza di genere, approvato dal Governo Letta, contiene misure preventive, più protezione per le vittime, fondi per i centri antiviolenza e il riconoscimento, fino ad allora inesistente, della violenza assistita e subita dai minori. Un significativo passo in avanti che va nella direzione che ci ha indicato la Convenzione di Istanbul, ratificata da questo Parlamento.
Tutte azioni importanti ma che certamente non bastano a porre fine ai femminicidi e alle violenze subite dalle donne – conclude Berretta – Occorre anche e soprattutto un salto culturale che passa dall’educazione dei più giovani, passa quindi dalle famiglie e dalle scuole, che vanno aiutate ed incentivate ad affermare con forza la cultura del rispetto di sé e dell’altro”.
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