A Catania siamo stati i primi in Italia a sperimentare la cura dei tumori con fasci di protoni. Erano i primi anni 2000 e grazie all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare furono raggiunti risultati eccellenti. Ora Catania potrebbe essere uno dei tre centri in Italia, l’unico da Roma in giù, ad avere un Centro per la cura delle neoplasie con la Protonterapia, ma le procedure di gara si sono impantanate. Sulla vicenda ho chiesto l’intervento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, con un’interrogazione parlamentare.
Si tratta infatti di una vicenda fondamentale per la tutela della salute dei cittadini siciliani e dell’intero Meridione, visto che il centro di Protonterapia di Catania sarebbe stato uno dei tre previsti in tutta Italia, insieme a Pavia e Trento. Nel 2003 l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha promosso l’avvio di un programma per la realizzazione di centri di Protonterapia, terapia oncologica innovativa che interviene in modo mirato sulle cellule tumorali, senza incidere negativamente sui tessuti sani. La sezione catanese dell’INFN in collaborazione con il Policlinico di Catania ha intrapreso in via sperimentale trattamenti per la cura di neoplasie, in particolare oculistiche, i cui risultati di guarigione si attestano circa al 95 per cento dei pazienti trattati. Nel 2010 il Piano oncologico nazionale ha previsto l’utilizzo di tale terapia per la cura delle neoplasie e individuato la provincia di Catania quale area dove collocare uno dei centri nazionali e nel 2011 il progetto è entrato a far parte della strategia regionale per l’innovazione ed inserito nei ‘grandi progetti’ del PO FESR 2007/2013 per un importo di oltre 112 milioni di euro, il cui soggetto beneficiario era l’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania. L’investimento era coperto per il 25 per cento da fondi del PO FESR, per il 28 per cento da risorse private, per il 32 per cento dal cofinanziamento dello Stato (circa 34 milioni di euro) e per il 9 per cento della Regione siciliana.
A maggio del 2012 il Cannizzaro ha indetto una gara per la progettazione, costruzione e gestione di un centro per l’erogazione della Protonterapia-Adroterapia, ma alla gara hanno partecipato tre raggruppamenti temporanei di impresa che alla fine della procedura non hanno presentato alcuna offerta finale e, pertanto, la gara è stata dichiarata deserta.
Una situazione di stallo per la realizzazione di un centro che avrebbe comportato innumerevoli vantaggi: la possibilità di curare in Sicilia patologie tumorali con una terapia di assoluta avanguardia ridurrebbe infatti il ricorso alle cure fuori Regione, ed anzi costituirebbe un’attrattiva verso potenziali pazienti provenienti da altre Regioni del Sud. Rilevanti, inoltre, sono le professionalità costruite e consolidate dalla Sezione catanese dell’INFN, che ha promosso la sperimentazione in questo ambito: non possiamo disperderle.
Per questo, ho chiesto al ministro Lorenzin di intervenire “per la effettiva realizzazione di questa fondamentale infrastruttura medica, che contribuirebbe alla tutela della salute dei cittadini siciliani e del Meridione d’Italia”.
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