E’ necessario intervenire subito per verificare, anche attraverso l’Istituto Superiore di Sanità, le condizioni di salute degli abitanti di Pozzillo avviando un monitoraggio sull’incidenza di tumori sulla popolazione. E’ quello che ho chiesto al Governo nazionale per tutelare i residenti della frazione di Acireale, con un’interrogazione parlamentare rivolta ai Ministeri dell’Ambiente e tutela del territorio, della Salute e dell’Interno. La vicenda è quella dello stabilimento ex Acque Pozzillo di proprietà della Sidoti Acque, un’area enorme su cui i proprietari avrebbero dovuto avviare la bonifica dall’amianto. Lo stabilimento industriale dismesso a Pozzillo è stato riconosciuto infatti come inquinante e pericoloso per la salute dei cittadini a causa della presenza di amianto e la società proprietaria dello stabilimento, la Sidoti Acque, ha ricevuto l’ordine di bonificare il sito smaltendo i materiali pericolosi.
Un ordine contro il quale l’azienda ha fatto ricorso al Consiglio di Giustizia amministrativa, che ha confermato l’obbligo per la società di bonificare il sito. Importante ricordare poi che la nuova disciplina degli ecoreati, approvata a maggio 2015, istituisce il reato di inquinamento ambientale e il nuovo articolo 452-bis del codice penale punisce l’inquinamento ambientale con la reclusione da 2 a 6 anni e con la multa da 10.000 a 100.000 euro chiunque abusivamente cagioni una compromissione o un deterioramento dello stato preesistente delle acque, dell’aria, di porzioni del suolo e del sottosuolo o dell’ecosistema, della biodiversità, anche agraria, della flora o della fauna.
Per questo ho chiesto ai ministri Galletti, Lorenzin e Alfano non solo di avviare un monitoraggio sull’incidenza dei tumori sulla popolazione, ma anche di verificare attraverso il comando Carabinieri per la tutela dell’ambiente, quali siano le condizioni del territorio a seguito della perdurante presenza dell’amianto nello stabilimento di Pozzillo.
[Foto: www.catania.meridionews.it]
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