Offerta formativa ridotta all’osso, nuove riduzioni dei posti in organico e ancora tagli alle risorse per la scuola. Accade in tutta Italia, lo sappiamo benissimo, dove ovunque il diritto allo studio viene quotidianamente minato dalle politiche dei tagli del ministro Gelmini. Ma ad Enna i conti proprio non tornano e si continuerà a tagliare, anche nel prossimo anno scolastico, riducendo gli insegnanti e i fondi per le scuole. Una nuova mazzata per gli studenti di tutta la provincia ennese. Per questo ho presentato ieri un’interrogazione parlamentare al ministro Gelmini, chiedendo di rivedere le previsioni di dotazione organica per il prossimo anno, che provocheranno nuovi disagi. Ecco i fatti che ho denunciato.
A causa delle politiche varate dal Governo nazionale, l’offerta formativa nella provincia di Enna è stata ridotta all’osso negli ultimi anni così come i servizi di supporto alla didattica. E’ totalmente scomparso il tempo pieno nella scuola primaria, è aumentato il numero medio di alunni per ogni classe, sono stati costretti alla chiusura numerosi laboratori e ridotti tutti servizi. Per questo ho chiesto al ministro Gelmini di rivedere le previsioni di dotazione organica per il prossimo anno nella provincia di Enna, elencando i pesanti disagi dovuti ai tagli del Governo.
I nuovi tagli imposti anche per il prossimo anno saranno infatti letali per il sistema scolastico della provincia, già così fortemente ridimensionato nelle risorse e nel personale. La previsione di una ulteriore riduzione di 56 posti in organico di diritto nella scuola primaria comporterà una sostanziale inapplicabilità del diritto allo studio, senza considerare che verrà anche impedito l’accesso a numerosi servizi che sono normalmente erogati nel resto del Paese.
Al decremento della popolazione scolastica della provincia di Enna del 3 per cento corrisponderà una riduzione delle risorse del 7 per cento, oltre il doppio. Si tratta di tagli inopportuni, che già ora hanno determinato la creazione di numerose classi con un eccessivo numero di alunni, anche in presenza di bambini disabili.
Quello che si sta verificando conferma quanto abbiamo sempre pensato di questo Governo, bravissimo a ridurre servizi e diritti fondamentali, come lo è la scuola, soprattutto al Sud e nei territori più deboli. Lo sta facendo anche ad Enna, un territorio in cui, per conformazione e a causa della mancanza di infrastrutture, i residenti soffrono il disagio degli spostamenti al di fuori del proprio centro abitato. Introdurre dei correttivi alle manovre della Gelmini sul sistema scolastico è dunque necessario, per garantire ai cittadini ennesi un’offerta formativa quantomeno analoga a quella del resto del Paese.
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