Il nuovo blitz dell’inchiesta su Mafia Capitale fa emergere un quadro sempre più preoccupante e rafforza quanto ho chiesto più volte e in numerose sedi: che si sciolga immediatamente il Consorzio che gestisce il Cara di Mineo. La Procura di Catania, assieme a quella capitolina che coordina l’inchiesta su Mafia Capitale, sta compiendo un lavoro molto importante, per fare luce su anni di gestione opaca del Cara di Mineo e per riportare finalmente la legalità nella pubblica amministrazione. Da tempo, con iniziative parlamentari e politiche, chiedo che si ponga fine al sistema Cara Mineo. Un sistema di gestione dell’emergenza migranti che ha prodotto emergenza sociale, disagi per l’intera comunità e per gli immigrati: oggi, alla luce delle importanti novità che emergono dalle indagini, credo sia indifferibile lo scioglimento del Consorzio che gestisce il Cara di Mineo.
E’ necessario poi ascoltare le voci di chi si è opposto a questo sistema, a partire da quelle dei sindaci di Ramacca e San Michele di Ganzaria, Franco Zappalà e Gianluca Petta, che hanno già predisposto le delibere di recesso dal Consorzio. Sono sicuro che nelle prossime ore analoghe decisioni saranno assunte da altre amministrazioni comunali consorziate.
Mi auguro infine un intervento deciso della Prefettura di Catania: occorre affermare un sistema di accoglienza diverso, con centri di dimensioni ridotte, in cui sia possibile garantire condizioni di vita realmente dignitose ai migranti.
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