Gli ultimi dati del Dap confermano le previsioni del Ministero della Giustizia sul buon funzionamento e sull’utilità del decreto legge sull’esecuzione della pena. Un provvedimento che va nella giusta direzione per ridurre l’emergenza del sovraffollamento delle carceri italiane e che in questi primi tre mesi è riuscito a dimezzare la media delle persone entrate in carcere. Secondo gli ultimi dati forniti dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria in merito agli ingressi dalla libertà negli istituti penitenziari italiani, il numero di ingressi in carcere a partire dai primi di luglio, data di entrata in vigore del decreto, è costantemente diminuito. Siamo passati da una media di circa 1000 nuovi ingressi in carcere al mese, dato registrato nei primi sei mesi del 2013, a meno di 500 da quando è entrato in vigore il decreto 78/2013. Solo nel primo mese di applicazione, dai primi di luglio ai primi di agosto, sono entrate in carcere circa 300 persone in meno rispetto al mese precedente, un ulteriore decremento si è registrato tra agosto e settembre e negli ultimi venti giorni la cifra si è abbattuta a soli 329 nuovi ingressi.
Le misure volte a incentivare la detenzione domiciliare e favorire l’inserimento lavorativo al posto del carcere per chi commette reati che non minano la sicurezza della collettività stanno dando i primi frutti. Nessuno pensa che questo provvedimento possa risolvere definitivamente il grave problema del sovraffollamento carcerario, ma è un bel passo in avanti verso il rispetto della dignità dei detenuti.
basterebbe applicare le norme esistenti (misure alternative alla detenzione….indicazioni europeeeee….ecc….eccc…)e modificare gli istituti esistenti MA OCCORRE IL PERSONALE EDUCATIVO DI SERVIZIO SOCIALE E DEGLI AGENTI DI POLIZIA PENITENZIARIA!!!! NO COME ADESSO CHE UN DIRETTORE DIRIGE TRE ISTITUTI…. E GLI EDUCATORI NON POSSSONO FARE IL DOVUTO COLLOQUIO DI PRIMO INGRESSO PERCHè SONO POCHI…E GLI ASS.SOC. NON POSSONO TRATTARE CONTEMPORANEAMENTE 100/150 DETENUTI !!!!!!!!!!!!!!