Caso Cucchi, tra ingiustizie, demagogie e un’Italia sottosopra…

arresto-carcere-manette_17847Ho letto e vi ripropongo l’analisi di Francesco Merlo sul drammatico caso di Stefano Cucchi, morto in carcere, picchiato e lasciato solo. L’analisi del giornalista di Repubblica si sofferma sulle parole del sottosegretario Carlo Giovanardi. Parole pesanti e ingiustificabili. Questo articolo mi ha fatto riflettere molto, soprattutto sulle ingiustizie di questa Italia in cui i potenti vengono tutelati, protetti e giustificati, mentre i deboli – proprio quelli che avrebbero più bisogno di aiuto e attenzioni – vengono emarginati. Addirittura “marchiati”, come è successo a Stefano Cucchi dopo la sua assurda morte.

IL CATTOLICO FEROCE
Suscita rabbia e pena, una pena grande, il sottosegretario Carlo Giovanardi, cattolico imbruttito dal rancore, che ieri mattina ha pronunziato alla radio parole feroci contro Stefano Cucchi. Secondo Giovanardi, Stefano se l’è cercata quella fine perché “era uno spacciatore abituale”, “un anoressico che era stato pure in una comunità”, “ed era persino sieropositivo”. Giovanardi dice che i tossicodipendenti sono tutti uguali: “diventano larve”, “diventano zombie”.

E conclude: “È la droga che l’ha ridotto così”.Giovanardi, al quale è stata affidata dal governo “la lotta alle tossicodipendenze” e la “tutela della famiglia”, ovviamente sa bene che tanti italiani – ormai i primi in Europa secondo le statistiche – fanno uso di droga. E sa che tra loro ci sono molti imprenditori, molti politici, e anche alcuni illustri compagni di partito di Giovanardi. E, ancora, sa che molte persone “per bene”, danarose e ben difese dagli avvocati e dai giornali, hanno cercato e cercano nei cocktail di droghe di vario genere, non solo cocaina ed eroina ma anche oppio, anfetamine, crack, ecstasy…, una risposta alla propria pazzia personale, al proprio smarrimento individuale. E alcuni, benché trovati in antri sordidi, sono stati protetti dal pudore collettivo, e la loro sofferenza è stata trattata con tutti quei riguardi che sono stati negati a Stefano Cucchi. Come se per loro la droga fosse la parte nascosta della gioia, la faccia triste della fortuna mentre per Stefano Cucchi era il delitto, era il crimine. A quelli malinconia e solidarietà, a Stefano botte e disprezzo.

Ci sono, tra i drogati d’Italia, “i viziati e i capricciosi”, e ci sono ovviamente i disadattati come era Stefano, “ragazzi che non ce la fanno” e che per questo meritano più aiuto degli altri, più assistenza, più amore dicono i cattolici che non “spacciano”, come fa abitualmente Giovanardi, demagogia politica. E non ammiccano e non occhieggiano come lui alla violenza contro “gli scarti della società”, alla voglia matta di sterminare i poveracci; non scambiano l’umanità dolente, della quale siamo tutti impastati e che fa male solo a se stessa, con l’arroganza dei banditi e dei malfattori, dei mafiosi e dei teppisti veri che insanguinano l’Italia. Ecco: con le sue orribili parole di ieri mattina Giovanardi si fa complice, politico e morale, di chi ha negato a Stefano un avvocato, un medico misericordioso, un poliziotto vero e che adesso vorrebbe pure evitare il processo a chi lo ha massacrato, a chi ha violato il suo diritto alla vita.

Anche Cucchi avrebbe meritato di incontrare, il giorno del suo arresto, un vero poliziotto piuttosto che la sua caricatura, uno dei tanti poliziotti italiani che provano compassione per i ragazzi dotati di una luce particolare, per questi adolescenti del disastro, uno dei tantissimi nostri poliziotti che si lasciano guidare dalla comprensione intuitiva, e certo lo avrebbe arrestato, perché così voleva la legge, ma molto civilmente avrebbe subito pensato a come risarcirlo, a come garantirgli una difesa legale e un conforto civile, a come evitargli di finire nella trappola di disumanità dalla quale non è più uscito. Perché la verità, caro Giovanardi, è che gli zombie e le larve non sono i drogati, ma i poliziotti che non l’hanno protetto, i medici che non l’hanno curato, e ora i politici come lei che sputano sulla sua memoria. I veri poliziotti sono pagati sì per arrestare anche quelli come Stefano, ma hanno imparato che ci vuole pazienza e comprensione nell’esercizio di un mestiere duro e al tempo stesso delicato. È da zombie non vedere nei poveracci come Cucchi la terribile versione moderna dei “ladri di biciclette”. Davvero essere di destra significa non capire l’infinito di umiliazione che schiaccia un giovane drogato arrestato e maltrattato? Lei, onorevole (si fa per dire) Giovanardi, non usa categorie politiche, ma “sniffa” astio. Come lei erano gli “sciacalli” che in passato venivano passati alla forca per essersi avventati sulle rovine dei terremoti, dei cataclismi sociali o naturali.

Giovanardi infatti, che è un governante impotente dinanzi al flagello della droga ed è frustrato perché non governa la crescita esponenziale di questa emergenza sociale, adesso si rifà con la memoria di Cucchi e si “strafà” di ideologia politica, fa il duro a spese della vittima, commette vilipendio di cadavere.

Certo: bisogna arrestare, controllare, ritirare patenti, impedire per prevenire e prevenire per impedire. Alla demagogia di Giovanardi noi non contrapponiamo la demagogia sociologica che nega i delitti, quando ci sono. Ma cosa c’entrano le botte e la violazione dei diritti? E davvero le oltranze giovanili si reprimono negando all’arrestato un avvocato e le cure mediche? E forse per essere rigorosi bisogna profanare i morti e dare alimento all’intolleranza dei giovani, svegliare la loro parte più selvaggia?

Ma questo non è lo stesso Giovanardi che straparlava dell’aborto e del peccato di omosessualità? Non è quello che difendeva la vita dell’embrione? È proprio diverso il Dio di Giovanardi dal Cristo addolorato di cui si professa devoto. Con la mano sul mento, il gomito sul ginocchio e due occhi rassegnati, il Cristo degli italiani è ben più turbato dai Giovanardi che dai Cucchi.

Francesco Merlo, La Repubblica (10 Novembre 2009)

17 comments to Caso Cucchi, tra ingiustizie, demagogie e un’Italia sottosopra…

  • paolo schilirò

    Giovanardi, Giovanardi…

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  • Matteo Ungaro

    E Giovanardi come lo potremmo chiamare?!? Stendiamo un velo pietoso, per favore.

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  • Alfio Pratello

    Ricordo che negli anni Ottanta Arnaldo Forlani, espressosi a favore della pena di morte, venne definito il “coniglio mannaro”…

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  • Massimo Longhi

    Che tristezza che qualcuno possa giustificare o minimizzare un fatto terribile come la morte di Cucchi. Che tempi schifosi…

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  • Antonio Vanselli

    C’è modo e modo di essere di sinistra. C’è il dialogo e c’è (purtroppo per la nostra storia) anche il gulag. C’è Obama e c’è Stalin.
    Una forza come il Pd nasce proprio per contribuire ad un mondo senza gulag e senza Stalin, ma con molto dialogo e con molti Obama.

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  • Marina Vr

    Sì, ok, ma Giovanardi è Giovanardi, per chi legge con un po’ di attenzione le cronache politiche italiane le sue posizioni non possono sembrare moderate per nulla. Mi stupisce nella vicenda Cucchi invece la durezza di chi pure si dice di sinistra. In questo, il Pd, grazie a Dio, è un esempio di stile e ragionevolezza.

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  • Luigi Rossino

    Ma sono molti anni che Giovanardi si è spostato a destra. Mi ricordo di averlo sentito parlare a Catania nel 1994, mi pare, quando era nel Ccd, e mi era sembrato un politico assai equilibrato, il classico cattolico di buon senso. Poi ha inasprito tante sue posizioni, soprattutto sui temi sociali.

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  • Ignazio Falsaperla

    Da Giovanardi, francamente, non me lo sarei aspettato un simile giudizio. Mi sembrava un politico più moderato. Evidentemente si è parecchio spostato a destra negli anni.

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  • Alessandra D'Amore

    Ma un po’ di umana comprensione no, vero? Anzi, tout court, un po’ di umanità…

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  • @ Dara:
    37 chili? Questo particolare non lo sapevo … Evidentemente ne aveva di gravi di problemi, allora, altro che …
    Quello che dico io è molto duro, ma in democrazia ognuno è libero di esprimersi, mi pare: capisco tutto quel che scrivi, ma personalmente non mi importa più di tanto della sorte di uno spacciatore, semplice …
    Sarò cinico, sarò duro, sarà un veterocomunista senza cuore e (soprattutto) senza un briciolo di amore per la liberaldemocrazia, ma, semplicemente, se, per ipotesi, lo avessi visto manganellare dai carabinieri o dai poliziotti penitenziari mi sarei voltato dall’altra parte …
    Viva i diritti dell’uomo, sia chiaro, ma prima mettiamoci una volta per tutte d’accordo su che cosa significhi essere uomini … Chi pone in essere comportamenti abietti, chi commette crimini mostruosi come lo spaccio di sostanze stupefacenti a mio avviso abdica dalla sua umanità … Quindi non mi slombo particolarmente per i suoi diritti … Tutto qui …

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  • Antonio Milani

    Giovanardi: “E’ la droga che ha ridotto Cucchi così”. E Giovanardi chi l’ha ridotto così, il semolino in brodo?!?

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  • Dara

    Caro Carlo, ma secondo te Stefano Cucchi è stato tratto in arresto perché spacciava caramelle? Qui non è mai stato messo in discussione l’arresto. Da nessuno: nè dai suoi familiari nè da politici nè dai mezzi di comunicazione. Anzi, i familiari e soprattutto la sorella sono stati i primi a dire che Stefano aveva grossi problemi con la droga. Gli hanno trovato della droga, un bel pò a quanto pare, e lo hanno arrestato. Ma chi ha messo in dubbio tutto ciò, chi ha mai detto che Cucchi è stato arrestato ingiustamente perché era un angelo??? Qui il problema è un altro, condivido il tuo parere sugli spacciatori ma secondo me quando si parla del caso Cucchi non è che serva molto discutere sui mali della società e sul fatto che gli spacciatori siano il peggio della nostra società. Di questo se ne può parlare, ma il caso Cucchi dice ben altro: dice che un giovane arrestato per possesso di droga è stato malmenato, che a quel giovane è stata negata la possiblità di consultarsi con il proprio avvocato e di vedere i familiari, e che a quel giovane tratto in arresto probabilmente è stato negato il cibo e l’acqua per una settimana…Fatti da accertare, è vero. Così come sarebbe stato giusto che un giudice avesse accertato se Cucchi era o no uno spacciatore. Peccato, non è accaduto. Perché Cucchi è morto in carcere, pesando 37 chili, con la faccia tumefatta e il corpo devastato. Nessuno merita di morire così, nemmeno uno spacciatore.

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  • Ottavio

    Il caso, diciamolo chiaramente, è di un doloroso unico. Sarebbe bene lasciar fare alla Giustizia e spegnere per un po’ i riflettori. Bene ha fatto la famiglia a urlare il suo dolore, ma ormai la vicenda è nota, si lascino in pace loro, poveracci, e si facciano lavorare in pace i magistrati. Che a quanto pare i colpevoli del pestaggio li hanno già individuati.

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  • Mario Gulisani

    Dopo le esternazioni del Giovanardi, ci siamo giocati anche il Lo Re. Chiamate la neuro!!

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  • Andiamoci cauti, però. Io, come sempre dolorosamente controcorrente, sul caso Cucchi alcuni interrogativi li ho e preferisco sottrarmi al nutrito gruppo di beatificatori post mortem di un uomo che in vita compiva atti che io non ho mai compiuto e che il codice penale sanziona pesantemente.
    Fermo restando il sommo rispetto per la sofferenza dei genitori e delle sorelle, vorrei sapere alcune cose. In un primo momento, i tg tutti hanno parlato di Cucchi come di uno “spacciatore”. Poi il termine non è stato più utilizzato, sostituito con un più neutro “giovane”.
    Come sia morto interessa tutti. Che sia accaduto qualcosa è ovvio. Che sia accaduto qualcosa che in democrazia non deve assolutamente accadere è ancora più ovvio. Ma è vero o no che questo signore, come afferma Giovanardi, era uno “spacciatore abituale”? Solo questo … Gradirei saperlo …
    Perché la cosa, se da un punto di vista legale e di Stato di diritto, non sposta di una virgola i termini della questione (se è stato ucciso chi lo ha ucciso deve pagare), da un punto di vista etico li sposta sì, e molto.
    Uno spacciatore è semplicemente un seminatore di morte. La ragazzina agganciata da uno spacciatore sovente anni dopo finisce a battere per strada per pagarsi la dose quotidiana. Prima di darmi del moralista, immaginate solo per un attimo che sia vostra figlia …
    Uno spacciatore è il peggio che la nostra corrotta società occidentale abbia prodotto. Il peggio.
    Quindi, a me personalmente interessa in primo luogo sapere se questo giovane fosse o meno uno di questi abietti individui. Perché se lo era – fatto salvo che i colpevoli della sua morte devono pagare in ogni caso – del suo destino francamente non me ne frega nulla. Ci penserà l’Onnipotente. Anche se avrei molto gradito che ci pensasse per tempo anche qualche Tribunale italiano …
    Sia chiaro, per inciso, che tutto ciò io lo dico da sinistra … Estrema … Come chi mi conosce bene sa …

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  • Roberta Carini

    Ma che gli ha preso a Giovanardi?!? Una cosa del genere è inconcepibile in bocca ad un parlamentare. Robe da pazzi. Si vergogni, chieda scusa, si dimetta.

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  • Diego Ramon Suarez

    Davvero triste. Molto triste per un deputato parlare in questa maniera. Sono in Italia da trenta anni, va sempre peggio.

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