Voglia di cambiare, voglia di partecipare. Voglia di raccontare la propria storia, il proprio impegno, le passioni ma anche voglia di sfogare la rabbia: per un lavoro che non c’è più, per una vita da precario, per i sogni rubati di ragazzi che si ritrovano senza più una scuola. Ho visto tutto questo lunedì pomeriggio alle Ciminiere. Ho visto una Catania persa di vista da tanto, troppo tempo. Quella dei giovani volenterosi, degli uomini e delle donne impegnati in politica, nel sociale, nelle istituzioni, nel mondo del lavoro. Lunedì 28 settembre eravamo oltre un migliaio ad affollare il salone delle Ciminiere per la manifestazione organizzata dal Pd in sostegno della candidatura di Pierluigi Bersani alla segreteria nazionale in vista delle primarie del 25 ottobre. Presenti giovani, simpatizzanti e semplici cittadini che nel Partito Democratico vogliono vedere l’alternativa.
Ad accompagnare Bersani eravamo in tanti e a dare un supporto alle candidature di Bersani e Bernardo Mattarella alle segreterie nazionale e regionale, c’erano anche Anna Finocchiaro e Rosy Bindi. Questa grande partecipazione non può che confermare i dati oltremodo positivi che si stanno registrando in tutta la provincia etnea e che vedono l’ex ministro dello Sviluppo economico al 68 per cento nelle votazioni dei circoli catanesi del Pd. Anche il candidato alla segreteria regionale per la mozione Bersani, Bernardo Mattarella, ha ottenuto le percentuali di voto più alte rispetto agli altri tre candidati.
“C’è grande soddisfazione per questi risultati – ci ha detto Pierluigi Bersani – Questo ci fa capire che da questo congresso usciremo più uniti e più forti di prima, e grazie alle primarie voglio credere che milioni di persone potranno dare il proprio contributo a questo partito”. Un partito “aperto alle voci della gente – ha proseguito Bersani – che vuole costruire la propria identità stando sul territorio”.
E questa apertura del Partito Democratico era palpabile ieri pomeriggio. La nostra manifestazione è diventata un luogo simbolico dove poter discutere, in cui poter parlare sapendo di essere ascoltati davvero.
Lo hanno fatto i precari della scuola, i docenti, i genitori e gli studenti dell’Istituto d’Arte ancora senza aule, le guardie giurate della Celere, rimaste senza stipendio.
Io, Pierluigi Bersani, Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Concetta Raia, Bernardo Mattarella, Luca Spataro ci siamo fermati con loro per ascoltarle queste voci inascoltate dai nostri amministratori.
In serata, dopo l’evento delle Ciminiere, siamo anche andati al Provveditorato agli Studi e lì abbiamo incontrato i precari della scuola beffati due volte: dalla Gelmini e dal nostro governo regionale che ancora una volta non ha saputo tutelare migliaia di docenti precari della nostra Isola, come sempre la più colpita dai tagli del governo Berlusconi.
Che dire poi dell’intervento di Bersani davanti alla platea delle Ciminiere? Puntuale, lucido, approfondito e interessante, Bersani ha semplicemente spiegato il suo progetto di un Partito democratico radicato nel territorio, un territorio che va da Varese a Catania senza alcuna differenza, senza divari tra Nord e Sud che l’attuale governo sta tentando di allargare. Un partito “popolare e moderno in grado di costruire un’alternativa di governo, fondato su uguali dignità tra uomini e donne, sulla laicità, su diritti, doveri e merito, sulla sobrietà della politica” ci ha detto. Un partito, in poche parole, capace di creare un’alternativa ad un “berlusconismo” senza orizzonte.
E’ per questo che scelgo sempre di più Bersani.
E a giudicare dal “tutto esaurito” delle Ciminiere, io non sono solo.
La politica siciliana ha toccato il fondo con il tentativo di “cacciare” gli studenti dell’Istituto d’Arte di Catania dalla loro storica sede di via Crociferi. Davvero il peggio che potesse capitare come esempio di pessima politica per quei ragazzi. Da vergognarsi fino al midollo.
Dalla rivoltante storia mi pare evidentissimo come scaturisca la lezione che un cambiamento è inevitabile per il Sud. Cambiamente che solo un Pd “attrezzato” può garantire.
Il dissesto è già nei fatti da tempo per il Comune di Catania. Solo che Stancanelli non vuole arrendersi all’evidenza. Nel frattempo Catania sprofonda sempre più.
E che dire di questa disgustosa vicenda dell’Istituto d’Arte? Meno male che finora i ragazzi, resistendo, stanno evitando il peggio. Ma che pessimo esempio che la politica sta dando loro.
C’è chi dice da tempo che i 140 milioni del Cipe non arriveranno mai a Catania. Il che vorrebbe dire dissesto. O no?
Basta che non ci si faccia prendere alla sprovvista dal tracollo del centrodestra quando avverrà. Perché avverrà. E comincio a pensare neanche fra tanto tempo.
Con questo sindaco così così, a mio avviso in bilico, è importante iniziare a scaldare i motori. Un sindaco Pd a Catania nei prossimi anni non è più un sogno, ma qualcosa di possibile.
Devo dire che a poco a poco i giovani responsabili catanesi del Pd stanno colmando il baratro che c’era con la gente fino a qualche anno fa. Berretta e Spataro ci sono, si vedono, girano, parlano. Questa è l’unica strada per tornare a contare fra la gente.
E’ stata una cosa davvero bella vedere l’interesse reale di Bersani per i problemi della nostra gente. Questo occorre, un leader che sia vicino alle persone, anche a queste nostre latitudini così basse.
Alle Ciminiere io ho semplicemente visto ed ascoltato il leader che da tempo aspettavo per il partito in cui milito. Ho cambiato un po’ di sigle nei decenni e mai sono stata pienamente soddisfatta di chi ci guidava. Con Bersani, per la prima volta, lo sarà appieno.
L’incontro alle Ciminiere dal mio punto di vista è stato bellissimo. Tanta partecipazione, tanta energia, tanta qualità d’analisi critica sui primi mesi del PD e sui toni eversivi dell’attuale Governo. Tante buone indicazioni e proposte da poter essere finalmente fiduciosi sulla nostra prossima leaderschip e su una riscossa del PD.