Le primarie di Catania, un bagno di popolo per il centro sinistra
Berlusconi ha deciso di scendere in campo. Stavolta lo fa da solo contro tutti. E’ una corsa disperata contro il tempo e la realtà politica del Paese. C’era da aspettarselo. Per il padre-padrone del centrodestra è stata intollerabile la rivolta dei suoi colonnelli. Non poteva accettare di essere stato messo in minoranza dai vertici del suo stesso partito a palazzo Grazioli. Ma il dato di fondo non cambia: Berlusconi non è più il padrone incontrastato del centrodestra. E’ destinato ad esercitare un ruolo secondario nel sistema politico. Per la prima vota non si candida per vincere le elezioni. Ma solo per ragranellare quel tanto che basta per impedire di governare e crearsi una rendita di posizione.
Si chiude così un ciclo lungo della politica italiana. Tutto cambia e niente sarà come prima. Il voto delle regionali in Sicilia spinge in questa direzione e rappresenta un contributo decisivo a voltare pagina. La Sicilia è stata la terra del centrodestra, come e perfino più della Lombardia, la terra del 61 a 0. La vittoria del mio amico Crocetta rappresenta uno straordinario fatto politico.
Tutto è in movimento. La crisi del berlusconismo e le rotture interne della destra, la crescita smisurata dell’astensionismo, la nascita di un nuovo soggetto politico come il Movimento 5 Stelle, la ripresa di iniziativa politica del PD segnano questo passaggio di fase.
È ora decisivo saper unire le principali forze di sinistra e democratiche in vista delle prossime elezioni politiche per poter così offrire al nostro Paese una nuova prospettiva. E questo vale anche e soprattutto per Catania. Le primarie per il sindaco di Catania acquistano un valore enorme. Non sono un fatto interno al PD e alla sinistra. Sono fondative di una nuova fase politica della città. Catania ne ha bisogno. Penso a primarie vere in cui il centrosinistra mette in campo le sue energie migliori. Un confronto aperto di programmi, idee, persone pulite e capaci. Un grande dibattito con la città, con una giusta capacità di ascolto. Così il centrosinistra può rappresentare una risorsa per Catania. Così il centrosinistra rappresenta una straordinaria risorsa per il Paese e va in questo senso la decisione importantissima presa dal Partito Democratico di fare le primarie per scegliere i prossimi candidati al Parlamento nazionale, per tornare a dare agli elettori la possibilità di scelta vera.
Tornando alla nostra città, sono convinto che con le primarie possiamo rompere i vecchi giochi di potere, dare risposte nuove e forti ad una delle fasi più buie della storia della città in cui un centrodestra dissennato e incapace l’ha condotta lungo tredici anni ininterrotti di non – governo.
Il centrosinistra a Catania, più che in altre realtà, ha bisogno di un bagno di popolo. Solo così possiamo dare a Catania un sindaco che, insieme a tanti uomini e tante donne, contribuisca a creare un senso di comunità, di condivisione e di nuova responsabilità, collettiva e individuale. Solo così, e tramite liste civiche che siano espressione della Catania che vuole cambiare pagina, possiamo costruire un nuovo futuro per Catania.
Un sindaco che stringa un patto con la città, un patto fatto di poche, chiare e semplici parole: per Catania, solo per Catania. Catania può cambiare, Catania può farcela.
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