C’è il rischio concreto che il concorso bandito il 15 luglio scorso per la selezione di dirigenti scolastici possa svantaggiare in maniera palese le persone con disabilità, alle quali sono riconosciuti dei diritti certificati da leggi-quadro importantissime come la 104 del ’92, che non vengono però presi in considerazione dal ministero dell’Istruzione.
Questa mia denuncia riguarda il concorso per titoli ed esami pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 luglio scorso per il reclutamento di dirigenti scolastici per le scuole di ogni ordine e grado. In tutta Italia si prevede il reclutamento di 2 mila 386 dirigenti scolastici, mentre solo in Sicilia i posti messi a concorso sono 237. Il problema riguarda i diritti riconosciuti ai candidati portatori di handicap di usufruire di alcuni vantaggi: Nel bando di concorso viene sì riconosciuta ai candidati disabili la possibilità di svolgere le prove di esame con l’aiuto degli ausili necessari, come stabilito dalla legge 104 del 1992. Ma, al contrario, non si fa menzione di quanto ulteriormente disposto dagli articoli 20 e 21 della stessa legge quadro sulla disabilità, la 104 appunto, secondo cui i candidati portatori di handicap hanno anche il diritto di usufruire di tempi aggiuntivi eventualmente necessari durante la prova d’esame, oltre che il diritto alla scelta prioritaria della sede presso cui svolgere l’incarico.
Così com’è, il bando di concorso è una vera ingiustizia nei confronti di quei candidati a cui le leggi italiane hanno garantito dei diritti più che legittimi, fondati sul buonsenso. Su questa vicenda ho presentato un’interpellanza parlamentare al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, in cui ho chiesto di integrare il bando di concorso “prevedendo per i candidati con disabilità lo svolgimento delle prove concorsuali avvalendosi anche dei tempi aggiuntivi eventualmente necessari in relazione allo specifico handicap, oltre che il diritto alla scelta prioritaria tra le sedi disponibili.
Così com’è, il bando di concorso è una vera ingiustizia nei confronti di quei candidati a cui le leggi italiane hanno garantito dei diritti più che legittimi, fondati sul buonsenso. Su questa vicenda ho presentato un’interpellanza parlamentare al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, in cui ho chiesto di integrare il bando di concorso “prevedendo per i candidati con disabilità lo svolgimento delle prove concorsuali avvalendosi anche dei tempi aggiuntivi eventualmente necessari in relazione allo specifico handicap, oltre che il diritto alla scelta prioritaria tra le sedi disponibili.
ciao giuseppe,
sono una docente portatrice di handicap, grazie per la tua sensibilità nel concorso a preside, senza la possibilità di scegliere una sede comoda nessuno di noi avrebbe potuto seriamente riflettere su una possibilità di avanzamento di carriera. hai due splendide figlie.
buone vacanze