Tutelare le istituzioni democratiche sempre, evitando quegli inaccettabili – e purtroppo frequenti – episodi di intolleranza verso i valori dialettici della democrazia. Sono le motivazioni per cui ritengo giusta l’approvazione, ieri alla Camera, della proposta di legge a prima firma di Emanuele Fiano (Pd), che introduce nel codice penale il reato di “propaganda del regime fascista e nazifascista”. Dobbiamo riconoscere infatti come siano insufficienti gli strumenti fin qui utilizzati per reprimere comportamenti antidemocratici, ideologie violente, xenofobe, razziste. Non parliamo solo di fatti simbolici, né certamente l’obiettivo della legge è quello di punire le opinioni. Ma troppo spesso purtroppo queste manifestazioni, questi episodi di apologia del fascismo si accompagnano a gesti, condotte e comportamenti violenti, intolleranti, razzisti, tipici di una cultura e di una prassi che trae origine e spunto in periodi storici che hanno procurato in Europa e in Italia dittature e guerre, leggi razziali e discriminazioni, violenze e persecuzioni. Il rifiuto del fascismo e del nazifascismo sono ormai un patrimonio consolidato del Paese ed è per questo che non possono essere consentiti o tollerati comportamenti che intacchino questo patrimonio comune di civiltà democratica, di convivenza, di libertà, che del resto sta alla base della nostra Carta Costituzionale.
In questo dossier della Camera, i dettagli della legge, che dopo l’approvazione di ieri è passata al Senato.
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