dal blog di Achille Passoni, senatore del PD.
Per l’Italia è uno schiaffo pesantissimo, ma a loro poco importa: l’importante è sopravvivere. Ecco quindi che supinamente obbediscono e, da venerdì, iniziano una giravolta che li porta ad annunciare l’anticipo della loro famigerata manovra e giorno per giorno a ventilare possibili misure che sostanziano uno scenario però già chiarissimo: lacrime e sangue, sempre per gli stessi.
Il come ancora dobbiamo vederlo, ma la sostanza è chiara fin da ora. Basti un solo dato: la spesa per l’assistenza, bersaglio principe di Tremonti. Le cifre parlano di circa 24 miliardi da reperire in questa voce di spesa e dal fisco. Siccome le voci che compongono questo capitolo vanno dalle pensioni d’invalidità alla non autosufficienza, dall’indennità di accompagnamento al contrasto delle povertà e delle esclusioni, non e’ difficile immaginare verso quale carne viva affonderà il coltello. Tutto questo in un Paese dove il 24% della popolazione è già a rischio povertà.
Ma la giravolta rispetto alle allucinanti dichiarazioni di Berlusconi alle Camere, meno di una settimana fa, si sostanzia anche di “accelerazioni” su modifiche alla Costituzione che questi che ci governano ritengono decisive, quali la modifica dell’articolo 41- pallino da tempo del Ministro dell’Economia – il sancire nella Carta il pareggio di bilancio e l’ennesimo tormentone sull’articolo 18 e sul pessimo Statuto dei lavori. Tutte cose che, ognuno può ben capire, sono decisive per le sorti di questo nostro Paese…
Spero davvero che le parti sociali, convocate per mercoledì, troveranno il modo di confermare a questo Governo che la strada recessiva che vuole imboccare è dannosa, e che misure per la crescita devono per forza accompagnare giuste politiche di contenimento e riqualificazione della spesa e di pareggio di bilancio.
Oltretutto, ad oggi siamo commissariati, ma ancora non sappiamo con esattezza cosa ci chiedono i nostri commissari, poiché il Governo non si degna di rendere pubblico il documento che fissa i termini dell’aiuto che l’Europa è disposta a darci, e sopratutto la contropartita che ci viene richiesta. E intanto, un altro lunedì nero per le borse.
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