Mi sono occupato, in questi giorni, di un fenomeno tanto aberrante quanto purtroppo ancora diffuso qual è il traffico di esseri umani. Un’aberrazione che spesso in molti Paesi del mondo è ancora una realtà, un dato di fatto difficile da contrastare. Parlo di quello che viene definito tratta di esseri umani: forme di sfruttamento devastanti per chi le subisce, pensiamo alla tratta di minori o allo sfruttamento del lavoro minorile, allo sfruttamento per motivi sessuali, ai lavori forzati. E sono contento di aver rappresentato – oggi – il nostro Paese, che in questo contesto si è fatto promotore di una fattiva cooperazione internazionale. Basti pensare al fatto che proprio in Italia – a Palermo – nel 2000 fu firmato il Protocollo addizione sulla tratta, l’accordo internazionale stipulato dalle Nazioni Unite e da oltre un centinaio di Paesi membri per combattere la criminalità organizzata transnazionale dedita al traffico di migranti via terra, via mare e via aria. Ne abbiamo discusso oggi, nella sede del Ministero della Giustizia, incontrando Ms. Joy Ngozi Ezeilo, relatrice speciale delle Nazioni Unite sul traffico di esseri umani
L’Italia dunque è ben consapevole della necessità di operare contro la tratta di umani non solo tramite la predisposizione degli strumenti interni necessari, ma anche garantendo una fattiva cooperazione internazionale. E’ quello che ho sottolineato oggi durante l’incontro con la relatrice speciale delle Nazioni Unite sul traffico di esseri umani, Joy Ngozi Ezeilo. Assieme ai tecnici del Ministero, abbiamo fornito a Ms. Ezeilo ragguagli sulla legislazione italiana in materia di tratta di esseri umani e sui risultati conseguiti dal nostro Paese nella lotta fenomeno e illustrato gli strumenti normativi in vigore in Italia per il contrasto della tratta.
Il Protocollo addizione della Convenzione delle Nazioni Unite siglato a Palermo è indicativo di come in Italia l’attività di contrasto alla criminalità organizzata in tutte le sue forme abbia raggiunto livelli elevati di approfondimento e di esperienza. Il nostro Paese inoltre ha da sempre assunto una posizione centrale nei negoziati volti alla formazione della normativa europea in materia quale, in particolare, quella adottata il 5 aprile 2011. E l’Italia si distingue anche in tema di assistenza legale e psicologica alle vittime, nelle procedure di indagine e nell’importante ruolo delle Procure nella lotta al fenomeno. Un fenomeno ancora rilevante come dimostrano i dati forniti dal casellario giudiziario relativo ai provvedimenti di condanna per reati connessi alla tratta di essi umani negli ultimi dieci anni: da un numero di partenza di 42 condanne, il fenomeno è progressivamente cresciuto fino a pervenire ad 85 condanne nel 2009; poi si è registrata una nuova riduzione, con 26 condanne nel 2012. La legislazione è all’avanguardia ma il fenomeno è difficile da individuare e merita un impegno straordinario che ne combatta la diffusione e metta al centro l’assistenza e la tutela ad ogni livello delle vittime di tali reati.
La visita di Ms. Eizelo in Italia, il cui scopo è esaminare e valutare il fenomeno della tratta di esseri umani nel nostro Paese proseguirà fino al 20 settembre toccando anche le città di Venezia, Torino, Napoli e Caserta dove si terranno incontri con con membri del Governo e del Parlamento, autorità giudiziarie, esponenti della società civile e delle Università, vittime di tratta o loro rappresentanti. Questi incontri permetteranno allo special rapporteur di analizzare la situazione della tratta di esseri umani in Italia e di valutare l’efficacia delle politiche italiane in materia di contrasto al fenomeno.
Leave a Reply