Sono passati ventiquattro anni dall’entrata in vigore della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo é uno di quegli anniversari da ricordare e celebrare coi fatti, ponendo l’attenzione sulla necessità di perfezionare le attività politiche e sociali per la difesa dei minori, soggetti deboli in una società in continuo cambiamento. Temi che abbiamo approfondito oggi a Catania in occasione di un interessante convegno organizzato dalla Camera minorile, che ringrazio per l’opportunità a me data di aprire i lavori, ma anche per l’intensa attività di formazione di professionisti specializzati per agire al meglio per la tutela dei minori.
Negli ultimi decenni molti sono stati i progressi verso il riconoscimento della dignità umana dei minori ma molta strada è ancora da percorrere. Quasi tutti i giorni leggiamo di bambini e adolescenti vittime di violenze, abusi, discriminazioni ed emarginazione per le loro condizioni di vita.
Senza parlare di coloro che vengono arruolati, costretti a lavorare fin dalla più tenera età e trattati come persone di fatica. Oggi ci vuole un maggiore impegno collettivo a favore dei bambini, volto ad assicurare loro i più elementari diritti alla sopravvivenza, alla crescita, all’educazione, alla protezione e alla partecipazione.
Non è sufficiente che tali diritti siano sanciti formalmente nelle convenzioni internazionali e nelle legislazioni nazionali. Occorre far sì che essi trovino concreta attuazione e che i temi dell’infanzia e dell’adolescenza occupino un posto rilevante nell’agenda politica e ogni occasione di studio ed approfondimento rappresentano per ciò un importante contributo al raggiungimento di tale scopo.
Le statistiche sulla mortalità infantile sono impietose. Non è pensabile che milioni di bambini muoiano ogni anno a causa della povertà e che il fenomeno sia destinato ad aumentare per via delle conseguenze della crisi economico-finanziaria mondiale che ha colpito duramente i paesi in via di sviluppo. Lotta alla povertà e all’ignoranza sono passaggi necessari per assicurare un futuro migliore alle nuove generazioni e per offrire rinnovata speranza ai paesi meno sviluppati.
Sono convinto poi che l’educazione scolastica costituisca il fondamento della formazione civile e morale delle nuove generazioni. Assicurare il diritto all’istruzione è un principio di civiltà che va perseguito con determinazione, proponendo modelli di vita fondati sul rispetto degli altri, sul dialogo e sulla integrazione sociale. Anche perché i minori che abbandonano la scuola vengono più facilmente avviati dalla criminalità organizzata ad attività illecite. Dall’altro lato va denunciata la diffusa disaffezione allo studio e la scarsa importanza attribuita alla cultura a fronte di un sempre crescente importanza data a bisogni materiali.
Accanto a questi problemi, non nuovi, si pone invece con drammatica urgenza una questione di uguaglianza dei diritti di tutti i minori, per la presenza in Italia di oltre un milione di minorenni di origine straniera, più della metà dei quali nati in Italia per i quali non sempre è chiaro su chi ricada la responsabilità della tutela dei loro diritti.
Siamo noi, adulti, che dobbiamo assicurare i diritti dei bambini, di tutti i bambini: è importante celebrare la giornata dei diritti, ma non esistono diritti dei bambini se non ci sono adulti responsabili e consapevoli dei propri doveri.
Leave a Reply