I distretti agroalimentari non possono essere l’ennesima occasione di sviluppo persa dalla Sicilia: ci sono 800 milioni di fondi europei disponibili fino a tutto il 2015, ma utilizzati solo in parte, che le aziende siciliane non possono permettersi di perdere. Ne va del futuro della nostra economia e di tanti posti di lavoro. Nelle ultime settimane ho visitato molte realtà produttive di filiera della Sicilia orientale, ho ascoltato le loro esigenze e ho quindi rivolto un appello al presidente dalla Regione Crocetta raccogliendo l’invito del Coordinamento Regionale dei distretti produttivi dell’Agroalimentare e della Pesca a rilanciare il tema dello sviluppo delle filiere siciliane tramite l’utilizzo delle risorse comunitarie a disposizione.
A Crocetta ho chiesto di farsi interprete delle esigenze dei produttori siciliani, che lamentano di essere frenati dall’eccesso di burocrazia e dalla frammentazione delle competenze, in temi di fondi europei, tra diversi assessorati. C’è bisogno di una stretta collaborazione tra la politica e le imprese per sfruttare al meglio un’opportunità unica per le nostre aziende, che producono prodotti di assoluta eccellenza e che spesso sono in grado di attivare processi produttivi innovativi capaci di creare lavoro qualificato e duraturo: per loro, e per l’intera economia dell’Isola. Il Coordinamento dei distretti ha proposto alla Regione un contratto programma che impegni le somme del Po Fers 2007/13 per sostenere lo sviluppo delle filiere, si potrebbe partire dalle proposte delle aziende siciliane per intraprendere un percorso virtuoso di sviluppo duraturo. L’Expo 2015 ha come tema “Nutrire il pianeta” arrivare a quell’appuntamento con il meglio della produzione agricola e ittica siciliana ben organizzata e pronta a farsi apprezzare è ancora possibile: non sprechiamo questa chance.
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