Manovra, la “Fish” avverte: “Non si tocchino accompagnamento e reversibilità”
L’associazione sulle dichiarazioni del ministro Calderoli. Barbieri: “pur di non cedere sulle pensioni, sulla lotta all’evasione fiscale, sulla tassazione sui grandi patrimoni, la Lega se la prende con le vedove e con le persone con grave disabilità”
ROMA – “Il Ministro Calderoli, portabandiera della Lega nelle serrate trattative di rielaborazione della Manovra-Bis, è uscito allo scoperto, rivelando i due nuovi bersagli per fare cassa: le indennità di accompagnamento e le pensioni di reversibilità”. Così Pietro Barbieri, presidente della Fish, che prende spunto da quanto dichiarato dal ministro a margine del meeting di Cl a Rimini. “Bisogna invece andare ad interessarsi delle pensioni di chi non ha mai lavorato. Penso, ad esempio, a chi ha pensioni di reversibilità eccessivamente alte e a chi prende accompagnamenti, che oggi vengono dati indistintamente a tutti, senza che vi siano limiti legati al proprio reddito”, ha dichiarato Calderoni.
Secondo la Fish, allora, “pur di non cedere sulle pensioni, sulla lotta all’evasione fiscale, sulla tassazione sui grandi patrimoni, la Lega se la prende con le vedove e con le persone con grave disabilità”.
Spiega Barbieri: “La pensione di reversibilità è una prestazione previdenziale, riconosciuta ai superstiti dei lavoratori a determinate situazioni, già restrittive. Fra i beneficiari ci sono anche i figli inabili non in grado di lavorare e mantenersi da soli dopo la morte dei genitori”.
“Quanto meno singolare – continua – che i ‘diritti acquisiti’ vengano tirati in ballo solo per i vitalizi degli ex parlamentari e non valgano per gli altri Cittadini”. La Fish giudica pesantemente anche lo stigma – l’ennesimo – verso chi “non ha mai lavorato”. “Si dimentica che il lavoro è anche un diritto, troppo spesso precluso alle donne madri e mogli o alle persone con disabilità”, precisa l’ssociazione.
Ma il bersaglio grosso è sicuramente l’indennità di accompagnamento: “Per l’ennesima volta si propone di legarne l’erogazione al reddito, dimenticando che si tratta dell’unica prestazione (450 euro al mese) riconosciuta alle persone con gravissima disabilità. Limitarla significa colpire direttamente le persone e le loro famiglie a cui lo Stato non riconosce altri supporti economici e materiali”.
“Contro queste sciagurate ipotesi, che ci auguriamo non trovino sponda in altri, ci batteremo con ogni mezzo, strumento – dichiara Barbieri – e assieme a tutti i soggetti dell’impegno civile. Abbiamo una nostra convinzione sulle politiche sociali in questo Paese che è diametralmente opposta a chi pensa alle persone disabili, anziane e povere solo come un peso per la competizione e per certo efficientismo.”
La Fish, in un comunicato di ieri, aveva chiesto che la Manovra non prevedesse solo misure per “fare cassa”, ma anche stanziamenti specifici per rilanciare le politiche sociali nel nostro Paese. “Dichiarazioni come quelle di Calderoli – conclude Barbieri – alzano la temperatura del confronto fra Governo e associazioni delle persone con disabilità”.
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