Il principio del diritto dei professionisti ad un equo compenso è una realtà! La norma, una battaglia vinta e che ho sposato in pieno, è stata ulteriormente rafforzata. La legge sull’equo compenso è entrata in vigore il 6 dicembre scorso. Con l’approvazione in Parlamento della Legge di bilancio, a dicembre, sono state introdotte delle modifiche che rendono ancora più “solido” questo principio. Tre sono le novità introdotte: innanzitutto, la trattativa tra il lavoratore autonomo e l’azienda non verrà considerata elemento utile di per sé ad escludere la vessatorietà (possibile motivo di nullità del contratto) tenuto conto della disparità di forze contrattuali. Inoltre è stato introdotto un riferimento più stringente ai parametri previsti dai decreti ministeriali per stabilire l’equità del compenso e, infine, è stato esteso a tre anni il temine di decadenza per l’azione di nullità riservata al professionista in presenza di clausole contrattuali vessatorie. Una legge importante, la cui approvazione era stata chiesta a gran voce dai liberi professionisti: lavoratori autonomi che, spesso lo si è dimenticato, hanno pagato anche loro caro il prezzo della crisi e in più hanno subìto la perdita di tutele e garanzie, venute meno in questi anni di deregulation. Per approfondimenti, vi rimando al testo risultante dalle modifiche apportate in Legge di bilancio.
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