L’articolo 27 della nostra Costituzione prevede che “..Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato..”
All’esito della visita al penitenziario di Piazza Lanza e ringraziando i dipendenti dell’amministrazione penitenziaria che, con enormi sacrifici e grande professionalità, si barcamenano in condizioni impossibili, vi chiedo e mi chiedo, è umana e rieducativa una pena scontata in un luogo nel quale:
– a fronte di una capienza di 217 detenuti, ne vengono reclusi 455 (sino a dieci per cella);
– contro i 435 agenti di polizia penitenziaria previsti dalla pianta organica, prestano servizio solo in 252;
– le derattizzazioni e le disinfestazioni sono un lusso al quale lo Stato non può far fronte, per cui topi e pidocchi divengono usuali compagni di detenzione;
– i familiari per potere visitare i detenuti si mettono in fila la sera prima, attendendo 8-9 ore per un colloquio che dura un’ora, durante il quale è precluso il contatto fisico;
– l’Amministrazione non fornisce nemmeno gli indumenti agli indigenti, i quali non rimangono nudi solo grazie all’intervento dell’Associazione Astalli;
– la cosiddetta ora d’aria, si svolge in angusti cortili, nei quali l’aria entra a stento, specie in questa stagione;
– L’assistenza sanitaria è garantita esclusivamente grazie all’abnegazione dei sanitari impegnati in tale servizio;
– L’assistenza psicologica si riduce a 40 ore mensili (40 ore per 450 detenuti !);
– Non esistono spazi comuni, sale lettura, luoghi di socializzazione e persino praticare la propria fede per i non cattolici è impossibile;
– Nessun detenuto lavora come autonomo o dipendente all’esterno del carcere.
Potrei proseguire, ma non credo che serva.
In conclusione due brevi considerazioni, una di carattere retrospettivo ed l’altra prospettico:
1) Nella scorsa legislatura il Parlamento ha fatto bene ad approvare l’indulto (unico mezzo per affrontare tempestivamente il problema del sovraffollamento), ed il centro-sinistra ha fatto male a non difendere con maggiore convinzione tale scelta , anche alla luce dei risultati molto positivi ottenuti (circa il 27% di recidiva tra coloro i quali ne hanno beneficiato, contro il 68% registrato tra coloro i quali hanno interamente scontato la pena);
2) Negli scorsi mesi abbiamo fatto bene a denunziare gli effetti deleteri della scelta di tagli indiscriminati alla spesa pubblica da parte del Governo, e malissimo ha fatto quest’ultimo a non considerare queste denunzie, creando disfunzioni gravissime nell’amministrazione della Giustizia (amministrazione penitenziaria compresa) e della Pubblica Sicurezza, con buona pace della priorità sicurezza !
Il problema è che la maggior parte della gente semplicemente se ne frega del proprio prossimo. Anzi, moltissimi pensano che i detenuti debbano comunque soffrire. Nessuno crede più al valore rieducativo della pena.
Del resto, se non si dà loro una possibilità di redenzione, è chiaro che una volta fuori delinqueranno più e peggio di prima.
Sì, vero, vi saranno anche emergenze più pressanti, ma a me anche questa sembra di grande importanza. Suvvia, un minimo di discernimento.
Certo, tutti ipergarantisti su questo blog. Io, in tutta onestà, mi commuovo per altre vicende. In Italia vi sono emergenze che mi sembrano più pressanti delle condizioni dei detenuti.
Leggere questo post sulle carceri mi ha veramente choccato. Certe cose le si sa, è chiaro, ma una tale mostruosa evidenza dei dati è pesante da accettare. Neanche gli animali al macello teniamo così e per degli uomini non ci preoccupiamo affatto.
O per la Lega Nord. Che è anche peggio.
Ecco, questo è il punto, il nostro non è un paese civile. Non voterebbe in massa per Berlusconi sennò.
A me viene davvero la pelle d’oca a vedere come si è ridotta l’Italia. Io non ero a favore dell’indulto, ma certo quel che patiscono i detenuti oggi nelle nostre carceri è indegno di un paese appena appena civile.
Siamo diventati un paese che fa stare la gente in 10 reclusa in una stanza buona per 2. Che vergogna. Chi è che diceva che la civilà di una nazione la si misura dalla condizioni delle sue carceri?
Non pensiate che San Vittore sia meglio. Anche al nord le carceri sono un inferno. Mi chiedo, ma che razza di paese siamo diventati?
E mi pare che più si vada a sud e peggio vadano le cose. Certo, il carcere di piazza Lanza è un vero capolavoro di iniquità, la summa del non sense di questa Italia.
E’ una semplice follia che i tagli alla spesa pubblica debbano toccare un settore tanto delicato. Definire inumana la situazione delle nostre carceri è poco.