Credo che la sparatoria avvenuta stamani in pieno centro a Catania, a mezzogiorno, davanti alla sede di ben 3 facoltà universitarie, a due passi da una stazione dei Carabinieri e che ha colpito anche una studentessa sia la peggiore risposta all’accelerazione della maggioranza di destra sulla legge bavaglio che toglie le informazioni ai cittadini e l’indispensabile strumento delle intercettazioni alle indagini. E sia anche una risposta ai folli tagli alla sicurezza decisi dal governo, tagli che vogliono dire meno poliziotti, meno mezzi, insomma meno sicurezza e meno giustizia.
E’ un episodio gravissimo da non sottovalutare in alcun modo: le Istituzioni e la Politica tutta hanno il dovere di dare immediatamente segnali inequivocabili. Per chi ha vissuto a Catania negli anni ’80 e nei primi anni ’90 sembrava di rivivere scene che si sperava appartenessero a un passato definitivamente superato. La studentessa ferita dimostra che non è così.
Chiediamo l’immediata convocazione del Comitato per l’ordine e la sicurezza e la convocazione di un consiglio comunale aperto alle forze sociali e politiche. La lotta alla criminalità la devono fare la magistratura e le forze di polizia. E sono proprio loro le prime vittime, assieme alla scuola e all’università, dei tagli della destra, la stessa destra che vince le elezioni straparlando proprio di sicurezza. Ma tocca a tutte le forze vive della città dire che nessuno permetterà a quattro delinquenti di far ripiombare la città nella paura e nella disperazione degli anni bui.
I cittadini tengono sicuramente alla privacy. Ma credo che tengano anche alla propria vita e alla sicurezza dei propri cari: Catania lo ricordi a Berlusconi. Siamo noi, non la destra impegnata a impedire i processi ai propri, a chiedere, per tutti i cittadini, più sicurezza, attraverso un maggiore controllo del territorio, che vuol dire poi, semplicemente, più mezzi e più libertà di azione per forze dell’ordine e magistrati. Esattamente ciò che la destra vuole cancellare.
I cittadini tengono sicuramente alla privacy. Ma credo che tengano anche alla propria vita e alla sicurezza dei propri cari: Catania lo ricordi a Berlusconi. Siamo noi, non la destra impegnata a impedire i processi ai propri, a chiedere, per tutti i cittadini, più sicurezza, attraverso un maggiore controllo del territorio, che vuol dire poi, semplicemente, più mezzi e più libertà di azione per forze dell’ordine e magistrati. Esattamente ciò che la destra vuole cancellare.
Aggiungiamo che Catania è in fase regressiva sul piano occupazionale e culturale e il quadro è completo.
Chi governa una città non può incidere su tutto ciò che al suo interno avviene. Molte cose dipendono dai singoli cittadini o dalle dinamiche economiche nazionale o internazionali; altre dal governo nazionale o regionale. Ma l’azione di stimolo, indirizzo, “climatizzazione” di un’amministrazione comunale può fare grandi cose. E questo non sta avvendendo. Piuttosto mi pare che il clima propagato sia di tutt’altra specie.
caro peppe, purtroppo è un classico della destra speculare sui temi della sicurezza, eleggendosi a paladini dell’ordine, per poi essere costantemente smentiti dai fatti con i tagli alle risorse delle forze di polizia, con le leggi che per tutelare berlusconi e la sua cricca, aiutano ancor di più corrotti e corruttori. ma l’esempio più eclatante è proprio questa legge sulle intercettazioni che il nostro “beneamato” vuole fare passare come strumento di tutela della privacy. ma quale privacy? la sua e di tutti quelli come lui