Ripristinare la piena funzionalità e mettere in sicurezza la strada Statale 575 Troina-Paternò e la Strada Statale 120 Nicosia-Cesarò, che versano in uno stato di abbandono, pericolose per gli automobilisti e mai oggetto di significativi investimenti. Le drammatiche condizioni di alcune tra le principali arterie di collegamento tra le provincie di Enna, l’entroterra messinese e l’area metropolitana di Catania sono l’oggetto di un’interpellanza che ho depositato ieri, indirizzata al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sottoscritta dalla deputata Pd Maria Greco.
In questi ultimi due mesi in vasti territori della Sicilia si sono verificati eventi atmosferici di inconsueta gravità con copiose piogge, gelate, grandinate, allagamenti, smottamenti e trombe d’aria. Eventi che hanno procurato ingenti danni in particolare alla strada Statale 575 Troina-Paternò e alla Statale 120 Nicosia-Cesarò, interessate da numerosi smottamenti e crolli di ampi tratti della carreggiata. Si tratta di strade che rivestono per la mobilità dell’intera zona un’importanza strategica. La Statale 120, ad esempio, attraversa i quattro più importanti parchi naturalistici della Sicilia (Alcantara, Etna, Nebrodi e Madonie), che esercitano una forte attrazione turistica, e costituisce quindi un percorso storico-naturalistico e paesaggistico di grande interesse per l’intera area isolana. La SS 575 poi è un’arteria fondamentale che collega diversi comuni della zona dell’ex provincia di Enna e dell’entroterra messinese con l’area metropolitana di Catania.
Ma è soprattutto una questione di sicurezza per gli automobilisti. E’ necessario un intervento per ripristinare le condizioni di sicurezza delle due arterie stradali, che vengono percorse quotidianamente da notevoli flussi di traffico e nei mesi invernali, per le cattive condizioni climatiche e per le frequenti precipitazioni nevose, sono percorribili con grosse difficoltà nei tratti di montagna.
Le attuali condizioni delle due statali rappresentano un forte elemento di isolamento, di declino demografico e di sottosviluppo per un’intera area dell’entroterra siciliano che ha invece grandi potenzialità. Per questo abbiamo sollecitato il Ministero ad intervenire urgentemente, sfruttando anche le opportunità dei nuovi Fondi comunitari 2014-2020.
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