Il furto di rame alle infrastrutture di trasporti e telecomunicazioni diventa un reato autonomo, non più una semplice aggravante, con la possibilità di prevedere anche l’associazione a delinquere (articolo 416 del codice penale) nel caso in cui sia dimostrata la committenza del furto. La legge sui furti di rame segna un nuovo passo avanti: pochi giorni fa in Commissione Giustizia abbiamo approvato il ddl che vede come primo firmatario Giuseppe Lauricella (Pd) e di cui sono relatore.
Si tratta di una legge particolarmente importante vista la portata del fenomeno, i danni diretti causati alle aziende che lo subiscono e i danni indiretti in termini di disagi e disservizi ai cittadini. Un reato che genera pesanti e rilevanti effetti negativi: mina infatti la continuità di erogazione dei servizi pubblici essenziali, la normale conduzione della vita quotidiana dei cittadini, la percezione di sicurezza, i processi produttivi del Paese e, di conseguenza, i danni sono per l’intera economia nazionale. Insomma l’introduzione di un’autonoma fattispecie di reato si rende necessaria per la particolare rilevanza e delicatezza del fenomeno in questione. Dopo il voto in Commissione Giustizia (con i soli voti contrari di M5S e Si), questa settimana sono attesi i pareri delle altre commissioni, dopo di che la parola passerà all’Aula. Qui di seguito un piccolo dossier e alcuni documenti che spiegano il fenomeno, gli interventi messi in atto per contrastarlo e le specifiche del ddl in esame.
I danni subiti dalle aziende e dai cittadini
Il fenomeno dei furti di rame colpisce principalmente le aziende che operano nel settore dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni, dell’elettrotecnica e dell’elettronica. Un danno enorme e quasi incalcolabile per le aziende (si parla di decine di milioni di euro l’anno) e tanti, tantissimi disagi dovuti all’interruzione di servizi pubblici essenziali, con ripercussioni economiche e sociali e possibili implicazioni per la sicurezza e l’ordine pubblico.
Statisticamente, il fenomeno dei furti di rame è cresciuto moltissimo tra il 2010 e il 2013 ma ha subito una flessione nell’ultimo biennio. Ciononostante, come visto dai numeri e dai disagi che provoca, è necessario non abbassare la guardia visti i pesanti disservizi generati da questo reato. I danni indiretti, infatti, e in particolare quelli che colpiscono la collettività in termini di disservizi, sono molto gravi: nel 2015 Enel Spa ha segnalato disservizi nell’erogazione di energia per 697.581.423 minuti, mentre Ferrovie dello Stato ha comunicato il blocco o rallentamento della circolazione Ferroviaria di 6.761 treni e per un totale di 138.525 minuti.
Le iniziative per contrastare il fenomeno criminale
Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha promosso qualificate iniziative di prevenzione e contrasto tra le quali la sottoscrizione, il 24 febbraio 2012 (rinnovato il 9 luglio 2014), di un protocollo di intesa che ha previsto l’istituzione dell’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, in seno alla Direzione Centrale della Polizia Criminale, al fine di individuare le migliori prassi di prevenzione e contrasto strutturate.
In questo dossier del Servizio di Analisi Criminale del Dipartimento per la Pubblica Sicurezza vengono illustrati la portata del fenomeno, analisi statistiche, ma anche le funzioni e gli obiettivi dell’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame.
Cosa prevede il ddl in esame
Il ddl aggiunge un articolo al codice penale con la fattispecie del reato di furto di rame nelle infrastrutture, con pene da uno a otto anni, e una multa da 1.000 a 5.000 euro. Come ha spiegato il primo firmatario Lauricella, oggi questo tipo di furto è una aggravante e quindi, nel determinare la sanzione, il giudice effettua un bilanciamento delle circostanze. Con il nuovo reato questo non avverrà e le pene saranno più pesanti. E lo saranno ancora di più se verrà dimostrata, nel furto e nella ricettazione del rame, l’esistenza di una “banda” nella filiera che va dal furto, alla ricettazione, fino alla vendita nei mercati internazionali. In tal caso scatta l’associazione a delinquere.
QUI è possibile leggere il testo completo della legge
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