Una precisazione doverosa, per prendere le distanze da operazioni che sanno di trasformismo e di “mera sommatoria di ceto politico”. Condivido le parole del segretario del PD di Giarre Dario Li Mura e del capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Tania Spitaleri, che con una nota hanno replicato al sindaco della città ionica. Roberto Bonaccorsi ieri, dalle pagine del quotidiano La Sicilia, aveva detto di essere disponibile a condividere, con chi lo volesse, il percorso amministrativo intrapreso e il programma scelto dagli elettori, chiedendo chiarimenti su una presunta confluenza tra il gruppo Articolo 4 e il Pd giarrese.
Ecco il documento di Li Mura e Spitaleri:
«Noi alternativi a Bonaccorsi, no ai trasformisti e ai democratici part time o à la carte»
Il sindaco, in merito al caos della sua maggioranza, applica una analogia tra l’ingresso dei deputati di Art.4 all’Ars nel gruppo PD e la situazione giarrese e apre al dialogo. Le due situazioni non sono comparativamente rilevabili: i gruppi all’Ars sostenevano la medesima maggioranza, a Giarre no. Non c’è dunque nessuna analogia, nè sussistono ragioni politiche per cui il PD giarrese possa “condividere il percorso amministrativo” – e cioé la palude – della giunta Bonaccorsi ed è curioso che il sindaco anziché occuparsi dei cinque milioni di debiti, che potrebbero ulteriormente pregiudicare il futuro della città e dei giarresi, si occupi invece della contabilità dei gruppi consiliari e apra a operazioni trasformistiche.
Egli non si rende conto che il trasformismo, come spirito di conservazione della vecchia politica, è causa dello stato della città e adesso dello scollamento della sua maggioranza. Il PD giarrese è estraneo a mere somme di ceto politico, non cerca Democratici part time o à la carte.
Il partito è aperto ma siamo e restiamo alternativi a chi ha reso – dopo decenni – Giarre agonizzante e di conseguenza anche alla giunta Bonaccorsi.
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