Record di disoccupazione giovanile, record di disoccupazione nel Sud, record di cassa integrazione, record di recessione. Complimenti a Berlusconi, Bossi e Tremonti.
Bersani: “Il paese paga l’assenza di un governo vero”.
Prosegue la crescita del tasso di disoccupazione giovanile, che raggiunge il dato record (dal gennaio 2004) del 29,4% in aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente (28,9%), e del 2,8% rispetto a gennaio 2010 (26,6%).
Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, rileva l’Istat, aumentano dello 0,5% (80 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività è pari al 37,8%, dopo tre mesi in cui risultava stabile al 37,6%.
“Il paese pagherà l’assenza di un governo vero”. Così il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani ha commentato gli odierni dati Istat sull’inflazione e quelli sulla disoccupazione. “L’inflazione e’ il dato veramente preoccupante. Noi siamo il paese che cresce meno in Europa, e abbiamo l’inflazione più alta. Il carico del sistema non è ben suddiviso e servirebbero riforme che ridistribuiscano il carico”.
Bersani ha poi sottolineato che la disoccupazione è “una questione serissima, che il governo si ostina a negare, mentre invece è conclamata. Siamo al solito problema non ci stiamo occupando del paese; non abbiamo un governo, si procede con il pilota automatico, e non si mette mano a nulla. Se non si sblocca la situazione, i mesi che perderemo oggi li pagheremo duramente domani”.
“Record di disoccupazione giovanile, record di disoccupazione nel Sud, record di cassa integrazione, record di recessione, record di anemia nella ripresa, record di inflazione, record di pressione fiscale. Il governo Berlusconi-Bossi-Tremonti è, indubbiamente, il governo dei record. Quanti altri record disastrosi dobbiamo raggiungere prima di aprire una stagione di riforme?” è quanto si domanda Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del PD.
Per Antonio Lirosi, responsabile Pd consumatori e commercio, “il balzo dell’inflazione a febbraio fa toccare al nostro Paese un record di fronte al quale il governo non può continuare a fare orecchie da mercante. Da mesi denunciamo l’assenza di qualsiasi azione credibile per il controllo dei prezzi dei beni e delle tariffe ma il governo ha lasciato volutamente correre le tariffe dei servizi pubblici. E adesso, con il caro carburanti e l’aumento dei prezzi dei beni alimentari, il conto di questa incuria lo pagano ancora una volta lavoratori e famiglie con redditi bassi e medi che subiscono una iniqua tassa occulta. Il prezzo dei carburanti è ormai a livelli insostenibili non solo per l’effetto inflattivo che sta causando. Questo aspetto dovrebbe da solo essere un motivo valido per un immediato intervento del Governo che non vuole neanche dare attuazione alla Finanziaria 2008 del Governo Prodi per abbassare subito le accise sui carburanti di qualche centesimo di euro”.
“E ancora: perché il Governo non interviene per eliminare le limitazioni alla concorrenza presenti nella filiera petrolifera? Che fine ha fatto il disegno di legge annuale sulla concorrenza? Il Presidente dell’Antitrust aveva già un anno fa inviato una specifica segnalazione al Governo che è rimasta lettera morta. Lo stesso Catricalà, che oggi sollecita sul Foglio il Governo a definire l’agenda delle liberalizzazioni, dimentica però di dire che le uniche proposte politiche (41 articoli ad effetto immediato) in campo sono quelle che Bersani ha presentato lo scorso mese, mentre finora la maggioranza di centro-destra ha approvato emendamenti di stampo corporativo che hanno smontato parti significative delle lenzuolate di Bersani del 2006 e 2007. L’inflazione non si combatte e l’economia non si fa crescere se il Governo si occupa ossessivamente solo di iniziative sulla giustizia”.
Per Cesare Damiano le previsioni Ue fotografano paese fermo e incapace di crescere. “Le nuove previsioni della commissione Ue sull’evoluzione del Pil e dell’inflazione nelle sette principali economie europee sono preoccupanti per l’Italia perché fotografano un paese fermo e che ancora non riesce a recuperare in termini di crescita e concorrenzialità. L’aumento del Pil italiano per il 2011 (+1,1%) è nettamente inferiore alla media di Eurolandia (+1,6%) mentre i dati relativi all’incremento dei prezzi sono tra i più alti evidenziando così il rischio di una perdita di potere d’acquisto con effetti negativi sulla domanda interna. Davanti a tutto questo l’esultanza del ministro dell’economia appare fuori luogo. Anche perché la situazione è stata fortemente aggravata dall’assenza di una seria politica industriale che non ha permesso di stimolare gli investimenti delle aziende, di generare nuovi posti di lavoro ed intervenire per superare il divario di crescita rispetto alla media dell’eurozona”.
“La notte si fa sempre più fonda, ma continuano a non vedersi albe all’orizzonte. Ancora record, tutti negativi, stabiliti dal Governo Berlusconi. Aumenta l’inflazione, aumentano i prezzi dei beni di prima necessità e, parallelamente, continua ad aumentare il già tragico dato della disoccupazione e quello ancor più significativo dei cosiddetti “inattivi”, quelli cioè che hanno ormai abbandonato anche la semplice speranza di vedere un giorno l’alba e questa situazione si acuisce maggiormente nel Mezzogiorno d’Italia. I soggetti più colpiti risultano essere, purtroppo, i giovani che allo stato attuale non sembrano essere presenti nell’agenda delle priorità di questo esecutivo. Siamo in presenza di un Governo che è tutto cooptato dalla difesa, mediatica e legislativa, del premier. In questi mesi nel glossario della maggioranza sono comparse solo parole che rinviano ad intercettazioni, processo breve, CSM, ma nulla che avesse a che vedere con l’interesse collettivo degli italiani. Vorrei che qualcuno di questi signori provasse almeno a spiegare ai tanti giovani disoccupati, alle donne che non cercano più un occupazione ed a tutte quelle famiglie che hanno perso anche quello che nella maggior parte dei casi era l’unico stipendio ad entrare in casa, come questi provvedimenti che tolgono il sonno all’esecutivo possano restituire al più presto un’alba agli italiani”.Lo ha dichiarato la deputata democratica Teresa Bellanova
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