Con 316 sì e 6 no, la Camera ha approvato il Jobs Act senza far ricorso al voto di fiducia e con significative modifiche rispetto al testo uscito da Palazzo Madama.
Il provvedimento torna adesso al Senato per l’approvazione definitiva.
Tra le modifiche più importanti in Commissione Lavoro al testo licenziato dal Senato, quelle che riguardano l’articolo 18: infatti è stato approvato un emendamento che prevede il reintegro per i licenziamenti discriminatori, nulli o disciplinari; il superamento delle forme più precarie di assunzione; controllo a distanza non sulle persone ma sugli impianti; la possibilità di congedi alle donne inserite nei percorsi di protezione che riguardano la violenza di genere.
In questo Dossier dei Deputati PD un’analisi puntuale della riforma.
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