I valori cristiani e il rispetto delle prerogative dello Stato, la libertà di espressione sancita dalla nostra Carta costituzionale, il caso Englaro e i diritti degli omosessuali. E’ stato un bel dibattito quello a cui ho preso parte questa mattina, al liceo classico “Mario Cutelli” di Catania. I rappresentanti del consiglio d’istituto mi hanno invitato a partecipare ad un’assemblea, l’ultima dell’anno scolastico, per affrontare il tema “Stato e Chiesa. Un conflitto irrisolto tra istituzioni diverse”. Un’occasione di confronto molto gradita. E non soltanto perché sui banchi del “Cutelli” mi sono formato anch’io, ma anche perché ho riscontrato tanto interesse negli oltre duecento studenti che hanno partecipato all’assemblea. A loro ho avuto la possibilità di spiegare le mie idee e la visione del Partito Democratico su temi sempre più d’attualità.
A partecipare all’incontro di questa mattina, assieme a me, c’erano il docente di Storia e Filosofia, Salvatore Di Stefano, il vicario episcopale, padre Giuseppe Baturi e l’intellettuale Salvatore Garufi, oltre ai rappresentanti d’istituto Piero Maglione, Alessandro Riggio, Giulio Seminara e Giovanni Magnano.
Il tema, il rapporto tra Stato e Chiesa, è stato declinato sotto molti aspetti. A partire da quello storico, delineato dal professore Di Stefano, ma senza tralasciare le opinioni personali. Anche in questa occasione è emerso chiaramente come le diversità di vedute possano essere davvero abissali. Da un lato, chi pensa che la Chiesa troppo spesso eserciti una eccessiva influenza sullo Stato, sui suoi rappresentanti e sui cittadini. Dall’altro, chi pensa che la partecipazione democratica vada tutelata, lasciando anche alla Chiesa, che rappresenta i cattolici, la libertà di esprimersi sempre.
Ai giovani del “Cutelli” ho ricordato due date fondamentali: il 25 aprile appena trascorso, il primo maggio che festeggeremo domani. Sono due giornate che costituiscono i tratti identitari della nostra Repubblica, contenuti nella nostra Carta Costituzionale. Ed è proprio la nostra Costituzione che reputa tutti i cittadini uguali, senza alcuna distinzione che sia di sesso, di razza o di religione come recita l’articolo 3. Chiunque deve essere libero di professare qualunque religione, libero anche di non professarne alcuna. Il Partito Democratico ha sempre ribadito il proprio spirito laico, ma è chiaro che bisogna sempre interrogarsi, confrontarsi con la fede e con i credenti. Un partito del 33 per cento non può ignorare una riflessione, soprattutto in questo momento in cui molto spesso la fede va oltre la sfera privata del singolo, toccando direttamente questioni che ci riguardano tutti.
Io credo che sia necessario superare lo schematismo semplicistico che vedrebbe una destra religiosa, di cui onestamente non vedo traccia, contro una sinistra secolare. Anche la sinistra ha un patrimonio di uomini di fede e di valori e a loro potrebbero contrapporsi tanti esponenti della destra che fanno dell’individualismo l’unico valore possibile. In Italia, è vero, spesso la presenza della Chiesa si fa asfissiante, ma la politica ha bisogno dei valori cattolici, ha bisogno del pensiero cattolico. Basti pensare a Martin Luther King, al suo “I have a dream”, al suo pensiero cattolico.
Oggi invece prevale una politica che tende a costruire muri e barricate tra i cittadini, anziché ponti. Una politica che discrimina il diverso, che considera i meridionali dei fannulloni. Oggi, al contrario, abbiamo bisogno di pluralismo e democrazia e questi, come ha ricordato Obama, vivono e fioriscono se si promuovono i valori della solidarietà, dell’impegno e del rispetto reciproco.
Un rispetto, ho aggiunto rispondendo alle domande dei ragazzi del “Cutelli”, che si deve affermare anche nella delicata scelta di porre fine a trattamenti medici non voluti. E’ il caso di Eluana Englaro. Lo Stato non può intromettersi al punto da imporre cure che anche la medicina considera inutili ed è questo il senso del testo sul testamento biologico. Lo stesso vale per le coppie di fatto: occorre garantire agli omosessuali di vivere serenamente e in tutta libertà, senza per questo pensare di sostituire il matrimonio né di voler modificare la società. Anche in questo l’approccio del centrosinistra è sempre stato equilibrato: fotografando una realtà evidente e molto presente, quella delle coppie omosessuali, di cui non possiamo certo nascondere l’esistenza.
Mah! Permettimi di dire che sono comunque una minoranza. Ancora i più sono indietro di 40’anni.
Le solite esagerazioni. La Chiesa è fatta di uomini. Che sono tutti diversi fra loro. Liberi, non liberi, liberali, non liberali, che amano la libertà, che la odiano. Ci sono sacerdoto splendidi, ti assicuro, che difendono i diritti delle donne meglio di certe femministe.
Ma al fondo la Chiesa rimane un fenomeno retrivo che tende a conculcare le coscienze sempre e comunque. Da donna non mi fido e non mi fiderò mai.
Vero, anche fra i sacerdoti io conosco persone così contrarie all’accanimento terapeutico da far pensare che quasi siano aperte all’idea di eutanasia. Non si può fare di tutta l’erba un fascio.
Attenzione, però, perché la chiesa non è tutta così. Non scordiamoci di chi è sempre in prima linea nel fare il bene e lottare le mafie, ad esempio.
In un mondo normale, anche solo il caso dei Legionari di Cristo dovrebbe delegittimare il Vaticano su qualsivoglia discorso etico, ma è ovvio che continueranno a fare pressioni su tutto a 360°. Hanno una visione del mondo vecchia di secoli e non smetterano mai di tentare di imporla agli altri.
Ma con quello che sta succedendo dentro la chiesa cattolica ancora hanno l’ardire di pronunciare qualcosa in campo etico?!? Si dovrebbero vergognare fino alla radice dei capelli!!!
Certo che non dev’essere stato facile parlare di un tema così delicato a dei ragazzi. Io ho sempre delle grandi difficoltà con i miei figli. Eutanasia, aborto. Sono questioni comunque così dolorose.
@ Piero Maglione:
Caro Piero,
l’unico senso unico che conosco è quello del Codice della Strada. Tema, purtroppo, poco frequentato nella nostra città dove, pigliando forse troppo sul serio qualche battuta del nostro premier, si confonde spesso la libertà con la mancanza di regole. Così, però, viene meno la democrazia. Fosse solo perchè i più deboli perderebbero la principale garanzia, appunto le , regole. Anch’io mi auguro che presto, il più presto possibile, ci sia anche in Italia una destra europea, repubblicana, costituzionale con la quale confrontarsi apertamente su valori e prospettive diverse ma nel pieno e condiviso rispetto delle regole.
Per il resto sono a vostra completa disposizione per ogni inziativa vogliate promuovere: discuture, possibilmente con passione, non solo è il sale della democrazia. E’ il sale della vita.
Giuseppe Berretta
La morsa del Vaticano sull’Italia sarà sempre ferrea, non illudetevi. Soprattutto con un governo come quello attuale.
E’ mai possibile che nel 2010 ancora stiamo a parlare di cose del genere??? La chiesa semplicemente non dovrebbe mai tentare di condizionare i governi. Mai!
Non bisogna mollare soprattutto sul diritto di scelta in caso di malattie gravemente invalidanti. La posizione della Chiesa sul tema è inaccettabile.
Rapporto sempre tormentato quello tra Stato e Chiesa, ma oggi mi sembra assai più di qualche decennio fa. Vanno male le cose anche per la laicità, non c’è che dire.
Caro On. Berretta,
A commentare è uno dei quattro rappresentanti del Cutelli, presso il quale ieri ha avuto luogo una delle migliori Assemblee d’Istituto degli ultimi anni. Mi congratulo con lei perchè, nonostante le profonde divergenze ideologiche che ci separano, ha espresso i concetti in maniera molto lineare e professato valori abbastanza condivisibili. Spero che avremo ancora modo di collaborare, perchè ritengo sia molto più edificante e utile a chi ascolta un dibattito nel quale emergano pareri diversi, rispetto alla faziosità e alla disonestà intellettuale che caratterizzerebbero un qualunque tema trattato a senso unico. Devono sempre esserci più binari di pensiero, è un pilastro della democrazia. Le faccio i miei migliori auguri per questo 1 maggio, un abbraccio! PS: Spero che Fini, terminato l’armistizio interno e riorgaizzate le forze, possa essere un interlocutore del PD e fare implodere il sistema PDL, difficilmente scardinabile dall’esterno. Per rilnciare la politica vera, quella dei partiti che raccolgono consensi d’opinione, non clientelari.