Verificare la correttezza della gestione del Consorzio di comuni che gestiscono il Cara di Mineo e in particolare accertare la regolarità nell’espletamento delle gare di appalto.
Sono intervenuto nuovamente in merito alla gestione dell’emergenza immigrati nella provincia di Catania e, alla luce delle inchieste in corso e delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Ramacca Francesco Zappalà al quotidiano online Sudpress, ho depositato un’interrogazione rivolta al ministro dell’Interno Angelino Alfano, sottoscritta assieme a me da Fausto Raciti. Le recenti dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Ramacca Francesco Zappalà sulla gestione del Cara di Mineo e degli Sprar del comprensorio fanno emergere infatti un quadro di assunzioni, favoritismi, condizionamenti e opacità nelle gare d’appalto sui cui sono necessari chiarimenti anche da parte del Ministero dell’Interno. Chiarimenti che avevo già richiesto a dicembre assieme ad altri deputati del Pd, siciliani e non, con un’interrogazione in cui si chiedeva di fare chiarezza sul sistema degli appalti e sulla gestione dei fondi, all’indomani del coinvolgimento nell’inchiesta Mafia Capitale di Luca Odevaine, esperto del Consorzio Calatino Terra di Accoglienza che gestisce il Cara di Mineo.
Nella nuova interrogazione parlamentare, sottoscritta anche da Fausto Raciti, citiamo le dichiarazioni del sindaco di Ramacca relative alle modalità di costituzione del Consorzio che gestisce il Cara, all’approvazione dello statuto che prevedeva come presidente l’ex presidente della Provincia Giuseppe Castiglione (allora candidato alle elezioni politiche), alle assunzioni di cui parla sempre il primo cittadino di Ramacca, al ruolo di Odevaine e all’ostruzionismo” di Anna Aloisi – presidente del consorzio e sindaco di Mineo – nella pubblicazione di alcuni importanti verbali del consiglio di amministrazione.
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