L’Imu è una tassa che non piace a nessuno ma è fuor di dubbio che nel rimodularla si deve prestare più attenzione a chi ha di meno e tra questi anche le famiglie che vivono nelle case in cooperativa a proprietà indivisa. Alloggi che non possono essere considerati come seconda casa sol perché tecnicamente appartengono alle coop.
E’ quello che ho ribadito ieri mattina a Catania, durante un proficuo incontro con la Legacoop etnea in cui si è discusso in particolare dell’esenzione Imu per le case in cooperativa a proprietà indivisa.
All’incontro, assieme a me, hanno partecipato il Presidente di Legacoop Catania Giuseppe Giansiracusa, il presidente della cooperativa Gli Amiconi di Librino, Angelo Lagona, e numerosi cittadini assegnatari di case in coop a proprietà indivisa.
Si tratta di una vicenda da tempo lamentata da molte famiglie che vivono nelle cooperative di abitazione a proprietà indivisa. Queste ultime si occupano di costruire alloggi, di proprietà della cooperativa stessa, da assegnare ai propri soci in uso permanente. I soci pagano una sorta di affitto che si differenzia da esso sia per l’esiguità della somma sia per la condizione della proprietà dell’alloggio, il quale appartiene alla cooperativa.
A Catania questo tipo di alloggi si trovano per lo più nei quartieri popolari: il solo rione di Librino ospita in queste case circa 500 famiglie.
Il ministro per lo Sviluppo economico Zanonato ha già provveduto, accogliendo il suggerimento delle centrali cooperative, a inserire le case in coop indivisa tra quelle da esentare dal versamento della rata di giugno dell’Imu. Ora bisogna però trovare una soluzione definitiva che equipari questi alloggi alle prime case. È una misura di giustizia alla quale lavoreremo per aiutare quelle famiglie che, già strette nella morsa della crisi, non possono permettersi di pagare una tassa così onerosa su un bene come la casa.
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