Pochi metri quadri ma tantissima partecipazione e molte idee. Io cambio Catania raddoppia e, dopo aver inaugurato a dicembre la sede di via Crispi 235, “apre bottega” anche in centro storico. Ieri sera ho partecipato con molto piacere all’inaugurazione del nuovo spazio aperto dai volontari del movimento civico, che già in poche settimane ha ricevuto l’adesione di tantissime persone, tanti cittadini, tanti ragazzi e ragazze uniti nella voglia di rendere migliore la nostra città. Eravamo in tanti, ci siamo ritrovati in via Fornai 16, traversa di via Plebiscito. Questo è il nuovo spazio di Io cambio Catania, un ambiente raccolto ma in luogo molto simbolico: il cuore della Catania antica e storica, quello che come i quartieri di periferia si trova davvero in difficoltà, abbandonato. Assieme a me c’era Giovanni Fodale, presidente della settima Municipalità che ha sposato il progetto di Io cambio Catania e si è messo subito a disposizione di tutti condividendo lo spazio di via Fornai.
Uno spazio, l’ho detto ieri sera e lo ripeto, aperto a tutti: a chi – come ci ha raccontato Giovanni – si sentiva deluso dalla politica perché crede nella politica come rinnovamento di persone e di idee, a chi vuole sbracciarsi e iniziare a fare qualcosa per cambiare le cose, a chi non si accontenta di protestare ma vuole agire, a chi crede in un progetto collettivo per Catania, un progetto che non sia fatto solo da una persona ma da tanti contributi.
Io sono convinto che la politica – come diceva Lincoln – possa riuscire a fare cose straordinarie. Sono convinto possa, con la spinta di tutti i cittadini, cambiare una città, cambiare persino la nostra città. Per questo mi incoraggia sapere che il progetto Io cambio Catania va avanti ed è abbracciato da persone nuove, che vogliono cogliere le potenzialità del nostro territorio. A partire da quartieri come San Cristoforo dove c’è bisogno di tanto: di più scuola, di spazi da riutilizzare per lo sport dei ragazzi. Il cambiamento di Catania o nasce qui o non nasce. Noi siamo pronti e andremo avanti per dare alla città parole di rinnovamento ma anche di speranza: possiamo farcela.
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