Il “no” ufficiale è arrivato poche ore fa, quando la Giunta della Regione Calabria ha deciso di uscire dalla società “Stretto di Messina”, la concessionaria del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la realizzazione e la gestione del Ponte sullo Stretto. E’ una presa di posizione chiara, quella stabilita dalla Giunta guidata dal governatore Agazio Loiero (Pd). Una decisione che risponde ad una domanda semplice: prima di realizzare il Ponte perché non si pensa alle vere emergenze che riguardano la viabilità in Sicilia e Calabria e alla messa in sicurezza del territorio?
Ormai è ufficiale: la Regione Calabria esce dalla società “Stretto di Messina”, cede la propria quota azionaria pari al 2,6 per cento e ritira immediatamente dal consiglio d’amministrazione della concessionaria del ministero per la progettazione e realizzazione del Ponte il proprio rappresentante, Rodolfo De Dominicis. “La decisione – ha spiegato il presidente della Regione Agazio Loiero, tramite una nota del portavoce – è stata presa dalla Giunta”. Nei lavori dell’esecutivo regionale, infatti, si è parlato della questione del Ponte sullo Stretto, optando per un chiaro e secco “no” alla realizzazione dell’opera faraonica.
Verrebbe da dire che il Ponte sullo Stretto, già ora che è poco più di un progetto, anziché unire non fa altro che dividere. Calabria contro Sicilia, verrebbe da dire. Perché se la Calabria dice “no” la Sicilia – o meglio il presidente della Regione Raffaele Lombardo – continua a mantenere una posizione diversa e ribadisce la disponibilità a stanziare 100 milioni di euro per realizzare l’opera.
E intanto si avvicinano due date importanti. Il 19 dicembre si svolgerà una grande manifestazione nazionale a Villa San Giovanni, organizzata dalla Rete “No Ponte” per protestare contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Il 23 dicembre, poi, dovrebbero essere avviati i cantieri della famosa “variante Cannitello”, cioè l’interramento del tracciato ferroviario calabrese in prossimità di Villa San Giovanni.
Ma anche in questo caso sorgono dei dubbi. A sollevarli è ancora la Regione Calabria, la cui Avvocatura – su disposizione della Giunta regionale – ha presentato ricorso al Tar del Lazio e alla Corte Costituzionale contro il Governo nazionale relativamente alla “variante Cannitello”. “In sostanza – informa una nota della Giunta – con Delibera Cipe 83/06, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica approvò il progetto per la realizzazione della variante individuando quale soggetto aggiudicatore RFI, con il parere della Regione che si espresse in favore sempre che l’opera non fosse condizione essenziale alla realizzazione del Ponte sullo Stretto, ma servisse soltanto a migliorare ed implementare il sistema della rete ferroviaria”. Oggi, a tre anni di distanza, il Cipe, con delibera 77/09, scrive l’Avvocatura, “effettua una diversa individuazione del soggetto aggiudicatore (la “Stretto di Messina” spa) sul presupposto che l’intervento è connesso e complementare al progetto del Ponte sullo Stretto”.
Sembra l’ennesimo bluff da parte di questo Governo nazionale, che in questo caso ignora la volontà di una Regione. Insomma, da anni continuiamo a parlare del Ponte sullo Stretto. Si parla di imminente “apertura dei cantieri” per poi scoprire che del Ponte esiste solo un progetto preliminare, nel 2006 il Cipe opta per una variante salvo poi rimodularla pesantemente tre anni dopo…
Io preferirei piuttosto una discussione seria sull’opportunità di quest’opera immensa e, allo stato attuale, inutile. Perché la Regione Sicilia non stanzia quei 100 milioni per la migliorare le strade siciliane che ancora oggi restano vecchie, pericolose e ipertrafficate? Perché il Governo nazionale non pianifica seriamente i tanti interventi di cui avrebbero bisogno le strade siciliane e calabresi e i nostri ridicoli collegamenti ferroviari? Che bisogno c’è di un Ponte, quando a collegarlo sono strade che somigliano poco più che a mulattiere e treni lenti quanto quelli a vapore?
sarei a favore del ponte ma a cosa serve una cosa inutile finchè non vengono costruite le infrastutture (potenziamento ferrovie , autostrade , parchi verdi nazionali ecc. ecc. ecc.) intorno ?
No, no, tutt’altro. I commenti a favore del ponte o, più in generale, critici nei confronti di quanto scrivo e pubblico sono i benvenuti. Solo che c’è ovviamente un filtro e sotto Natale ho impiegato un po’ di tempo in più a controllare.
Auguri e viva il Progresso anche da parte mia!
I commenti a favore non sono ben accetti? Grazie, qualcuno comunque lo starà leggendo questo commento… se dovrà poi cestinarlo!!
Il PONTE si farà!!! così come si faranno le CENTRALI NUCLEARI e tutte le grandi opere che gli estremisti di una certa sinistra (Rifondazione, Verdi e IDV) osteggiano in tutti i modi!!! Viva il progresso!! abbasso i falsi profeti e moralisti!! La sinistra avrebbe ancora mantenuto l’immondizia per le strade di NAPOLI e fatto pagare (non solo ai campani) ma a tutti gli italiani lo smaltimento di quei rifiuti verso Paesi come la Germania!!! Bravi, continuate a ragionare così! Farete molti passi avanti nella rovina di questo povero Paese!!! Tante grazie…
Io sono certissimo che alla fine il ponte sullo stretto non si farà mai. Nel frattempo, però, se ne saranno andati soldi pubblici a valanga.
Ma non è che tutto sia così integralmente marcio in Sicilia, per carità… Comunque, NO PONTE!!!
Logica inattaccabile.
Certo che chi è contro il ponte perde consensi elettorali. E’ chiaro. La mafia è a favore del ponte e manovra molti voti in Sicilia, quindi chi si pone contro un progetto che in qualche modo rientra anche nell’orbita degli interessi mafiosi non è che possa avere risultati eclatanti alle elezioni.
Sarà una romantica, ma la mia idea è che un isola debba restare un’isola. Se il buon Dio ha creta in mezzo al mare perché mai andare a collegarla con la terraferma?
Diciamo che nei decenni si sono coagulati interessi tali che rendono molto difficile in Sicilia parlare male del Ponte. Quasi come chi non vuole il ponte sia un antisiciliano. Ho anche notato che la posizione anti-ponte non paga affatto da un punto di vista elettorale. Chi si schiera apertamente contro il progetto alle urne viene penalizzato.
Attenzione a dire che nessuno lo vuole. I siciliani preferirebbero buone strade subito, ma il Ponte è comunque un sogno di molti nell’isola.
Ma ancora con questa storia del ponte? Non l’hanno capito che non si farà mai, che nessuno lo vuole, soprattutto siciliani e calabresi?!?
Allora, mi vengono in mente due considerazioni da fare.
La prima è che con la fuoriuscita della Calabria dalla società che dovrebbe realizzare il ponte OGGETTIVAMENTE si complica di molto l’iter dell’avventura (che, personalmente, mi vede favorevole senza sbrindellamento delle vesti, diciamo così). Vedremo davvero come si potrà fare ora, ossia come penseranno di ovviare al problema, che non è da poco.
La seconda considerazione è tutta politica. Per un anno e mezzo si è parlato di Agazio Loiero come di uno dei possibili fondatori del Partito del Sud, si è parlato di un asse fra i governatori delle regioni meridionali e si è parlato financo di un lagame solido fra Loiero e Raffaele Lombardo. Dando per pura ipotesi accademica come veritiero tutto ciò, è chiaro però che la scelta della Regione Calabria di dire no al ponte sullo Stretto scompagina tutto e toglie un probabile buon alleato a Lombardo e Micciché nel progetto di costituire una Lega Sud.
Ed ora voglia proprio vedere come fanno con il no ufficiale della Regione Calabria. Andranno avanti da soli? Continueranno a buttare soldi (nostri) dalla finestra?
Vogliono “ammuccarsi” altri soldi? Miliardi di euro stavolta. Che sfrontati.
Perché, la Sicilia dice sì?!?
Facciamogli sentire un NO grande, forte, immenso da tutt’e’2 le sponde.