Forse perchè questi sono stati giorni densi di avvenimenti, in Italia è passato quasi inosservato un articolo apparso su Le Monde a proposito del nostro sottosegretario Giovanardi. La polemica è nata pochi giorni fa quando il nostro statista si sentì in dovere di intervenire per stigmatizzare niente meno che un poster pubblicitario dell’Ikea.
E così è arrivato addirittura a tacciare la campagna pubblicitaria di “anticostituzionalità” esattamente come se si stesse parlando di un decreto ad personam qualsiasi.
A poco varrà, temiamo, l’obiezione scandinava che quella citata nella Costituzione è “una” delle famiglie e che bisognerebbe confrontarsi con la realtà quotidiana in evoluzione, e con tipologie di famiglie molto diverse.
Terrorizzato dalla possibilità che un vikingo svedese facesse a pezzi con una chiave a brugola la nostra Carta Fondamentale, il Nostro sembra non aver fatto caso che a ben altri pericoli di questi tempi è esposta la Costituzione, e che proprio la sua maggioranza sta cercando di farla a pezzi a colpi d’accetta.
E per capire quanto possa apparire risibile questa strana presa di posizione da parte di un rappresentante del Governo, basta leggere cosa il cronista si sente in dovere di ricordare al nostro scandalizzato amico: da un lato gli si ricorda che certamente non sono un modello da offrire alle famiglie i festini “bunga-bunga” (sic) del suo presidente del consiglio, dall’altro che forse il governo farebbe meglio ad evitare i tagli agli stanziamenti per le famiglie. Quelle famiglie a cui il sottosegretario dice di voler rivolgere la sua attenzione (ma solo a quelle formatesi col sacro vincolo, sia ben chiaro). Tanto da aver promesso in un’intervista che i soldi per le famiglie, visto che Tremonti non sembra tanto ben disposto, li chiederà a qualcun’altro. Trattandosi di famiglie, Ça va sans dire, i soldi li chiederà a Papi. Ma non c’è fretta, ha promesso di farlo entro l’estate.
Ma che ipocriti!! fanno venire il voltastomaco. Quando ce li leviamo dai piedi. Fascisti di mxxxx travestiti da liberali.