E’ un vero e proprio attacco ai princìpi sanciti nella nostra Costituzione, quello che si è consumato al Senato.
Un attacco con armi di distruzione di massa, come gli Scud che l’amico e partner Gheddafi lanciava su Pantelleria non molti anni fa.
Uno Scud, un missile che oggi ha fatto strame dell’art. 53 della Costituzione, disarmante nella sua semplicità: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”
E grazie all’emendamento presentato da un senatore siciliano oggi anche molti articoli del codice penale, relativi a reati finanziari, finiscono nel cassonetto.
E sono certo che non faranno neanche la raccolta differenziata.
Anche se è tutto riciclabile.
Qui di seguito riporto gli articoli pubblicati oggi da L’Unità e dal sito www.partitodemocratico.it
Via libera al Senato per lo scudo fiscale, Finocchiaro: “Più onesto il Cartello di Medellin”
Via libera dal Senato al pacchetto di modifiche al dl anticrisi che contiene l’allargamento dello scudo fiscale, con l’inclusione del falso in bilancio. Il Pd in dissenso non ha partecipato al voto, a favore Pdl, Lega, contro hanno votato Udc ed Idv con l’eccezione di Luigi Li Gotti che in dissenso dal gruppo dipietrista non ha partecipato alla votazione. Il provvedimento passa ora alla Camera che lo dovrà approvare entro il 3 ottobre, giorno della scadenza.
«Era più onesto il cartello di Medellin. Si è presentato con i suoi capi, con nome e cognome, al Governo colombiano per offrirgli di far rientrare i capitali dall’estero e aiutare così il bilancio pubblico. Il Governo colombiano non accettò. Ma da noi no. In violazione di tutte le norme si fanno rientrare capitali sulla cui costituzione nessuno indagherà mai e si garantisce l’anonimato», è stato il commento della presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, che ha definito il provvedimento sullo scudo fiscale ampliato «una vera porcata».
Protesta dell’Italia dei Valori nell’Aula del Senato. Una decina i cartelli comparsi fra i banchi dei senatori con slogan alternati: «Governo antitaliano» e «Mafiosi e evasori ringraziano». Il gruppo dell’Italia dei Valori contesta in particolare lo scudo fiscale allargato.
«Nessun commento. Quando mi sarà trasmesso il testo da promulgare, approvato dal Parlamento, valuterò le eventuali novità », ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano in merito alla norma appena approvata.
Il Pd si è intanto rivolto alla Commissione europea perché verifichi la compatibilità del disegno di legge sullo scudo fiscale con la normativa Ue. L’eurodeputato del Pd Gianluca Susta, vicepresidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo e membro della Commissione europarlamentare Affari economici e monetari, ha presentato un’interrogazione all’esecutivo comunitario. In particolare Susta sottolinea che il dl in esame assicura «un elevato grado di segretezza, essendo preclusa espressamente la possibilità per l’amministrazione finanziaria di venire a conoscenza di dati e notizie relative all’attività oggetto di emersione». E rileva che la normativa «si configura come un’amnistia surrettizia di alcuni reati fiscali e valutari, tra i quali il falso in bilancio e la falsa dichiarazione». In questo contesto, Susta chiede a Bruxelles di verificare se l’Italia «venga meno agli obblighi comunitari di cooperazione e scambio di informazioni nella lotta antifrode fiscale»; se «la normativa in approvazione al Parlamento italiano, contenuta nel DL succitato, indebolisca l’efficacia dello strumento di ‘risk analysis’ concordato in sede internazionale»; se «la normativa in oggetto, che un’iniziativa parlamentare intende estendere anche al falso in bilancio e alle false dichiarazioni, non si sostanzi in una non sanzionabilità, nè amministrativamente nè penalmente, di forme di evasione dell’Iva con un indiretto svantaggio per il bilancio comunitario».
23 settembre 2009 – www.unita.it
Lo scudo che ripara i disonesti
Nel decreto anticrisi il governo approva lo scudo fiscale con l’impunità per il falso in bilancio. Fassina: “Mediolanum già ne approfitta”
Salvo Fleres salva gli evasori, alla faccia di chi paga le tasse.
Pochi lo conoscono ma il senatore siciliano del PDL è l’autore dell’emendamento che da oggi dopo il passaggio in commissione fa parte del decreto anticrisi che connette allo scudo una revisione di ogni reato penale, tributario e societario commesso dagli esportatori di valuta mentre la norma originaria, pensata per far cassa prevedeva sostanzialmente la possibilità di rimpatriare senza alcuna penalità i capitali ‘occultati’ all’estero in maniera illegale.
Così lo scudo fiscale che il Wall Street Journal, ha definito qualche giorno fa il più grande condono fiscale della storia ora diventa una garanzia d’impunità penale.
I beneficiari dello scudo inoltre hanno una totale garanzia di anonimato che impedisce anche alla Guardia di Finanza di conoscere i nomi delle persone che beneficiano dello scudo e della sanatoria!
Ma quali reati saranno condonati?
Lo spiega senatore del Pd Giuliano Barbolini, capogruppo in commissione finanze: “L’emendamento Fleres corregge l’unica norma inserita nel decreto correttivo che esclude dal ‘condono’ i procedimenti in corso fino alla data del 5 agosto 2009 ed apre la strada per premiare comportamenti configurabili come reati penali. Lo scudo così esclude dalla punibilità penale tutta una serie di reati tributari, dalle dichiarazioni fraudolente ai falsi, dall’occultamento di atti alla contraffazione di documenti contabili”.
Chi ci guadagna? I criminali.
L’emendamento Flores rende non punibili una serie di reati che sono tutti reati di ‘falso’, dal falso in bilancio, alle false comunicazioni sociali, etc. etc. e tutta una serie di reati tributari.
L’emendamento Flores poi rende inutilizzabili, in ogni procedimento penale, in qualunque fase del giudizio si trovi, anche nei procedimenti in corso, gli elementi che sono stati acquisiti dall’amministrazione nel momento in cui qualcuno decida di fare il cosiddetto ‘rimpatrio’ di capitali e la regolarizzazione. Questo e’ gravissimo. Perché? Pensiamo a un procedimento penale per traffico di organi, traffico di droga, o corruzione. Il pagamento della tangente, o il ricavo della vendita di un organo, viene fatto con fondi neri all’estero. Le prove della riconducibilità al reato di quella somma che stava all’estero e che sarà fatta rientrare in Italia, non potrà essere utilizzata in nessun procedimento penale.
Come se non bastasse la formulazione dell’emendamento pone dei grandi dubbi interpretativi da cui deriverà inevitabilmente un contenzioso che farà sì discutere ma, nel contempo, aprirà a tanti ‘furbetti’ una scappatoia.
“Insomma le prove nonostante siano elementi a disposizione dello Stato e siano state offerte, diciamo così, spontaneamente per fare rientrare i capitali, non si possono utilizzare. Si tratta di una questione enorme e francamente ingiustificabile” spiega la capogruppo PD in Senato, Anna Finocchiaro.
Per Lanfranco Tenaglia responsabile giustizia del PD è “una vergognosa copertura al malaffare: la certezza del diritto in Italia è oramai una chimera. Questa maggioranza non si smentisce mai e approva l’ennesima norma vergogna che costituisce uno schiaffo ai cittadini onesti e ai contribuenti che pagano regolarmente le tasse.
I colpevoli di una serie di gravi reati fiscali saranno impuniti sotto il profilo penale e avranno liberamente e senza vergogna evaso le tasse.
Già il 18 settembre il repsonsabile Economia del PD, e candidato alla segreteria, Pierluigi Bersani, parlava di una “furbesca correzione che rappresenta un crinale definitivo per la nostra civiltà giuridica ed il nostro civismo. Il governo ha presentato norme inaccettabili mascherandole dentro ad un concerto internazionale, ma è una falsità assoluta”. Spiegava Bersani: “Usa, Gran Bretagna e Francia fanno pagare per la regolarizzazione fra il 40% e il 50% senza garantire l’anonimato; per noi, con l’anonimato, si paga al massimo il 5% e con meccanismi che non garantiscono il reale rientro dei capitali. Adesso si vuole allargare il condono oltre l’evasione fiscale e fino a reati penali di vastissima ed allarmante portata, nascondendosi dietro l’abusata foglia di fico di emendamenti parlamentari appoggiati dal governo e ciò fa sì che un cittadino o un piccolo imprenditore che pensi di pagare le tasse sia tecnicamente una persona priva di senno. L’economia, come ormai viene spiegato da autorevolissime cattedre, è un terreno eticamente sensibile che non può produrre frutti al di fuori di regole condivise. Il governo si fermi e ci ripensi”.
“Una legge – concludeva Bersani – già inaccettabile sta diventando una legge vergogna, un insulto per cittadini e imprese che si aspettavano un calo delle tasse e vedono solo un aumento dei regali per i furbi e oggi anche per i criminali”.
Insomma una bocciatura totale perché come spiega sempre Barbolini “Questa misura senza andare troppo per il sottile mira solo a fare cassa. I principi di correttezza ed equità vengono spesso evocati da questo governo e dalla sua maggioranza ma non sono mai praticati. Inoltre l’emendamento è stato approvato senza alcun parere della Commissione Giustizia e, date le sue implicazioni, è assurdo.
Nel pomeriggio di martedì Giulio Tremonti torna a difendere la norma in modo sconsolante: “Non abbiamo ancora un’idea delle cifre che avremo dal rimpatrio dei capitali e dalla lotta all’evasione. Ma lo scudo fiscale per il rimpatrio dei capitali dall’estero “non e’ una scelta nostra, e’ una scelta Ocse”. Il ministro ha quindi riferito che per ora in tabella allo scudo fiscale è stato assegnato “un euro simbolico” e che le risorse saranno destinate a un fondo presso palazzo Chigi per finanziare le spese urgenti.
E’ Stefano Fassina, Responsabile finanza pubblica PD a denunciare come “Tremonti continua a mentire in merito alle caratteristiche del condono-scudo fiscale. E’ infondata la nobile scusa dell’utilizzo in chiave anti-crisi dei capitali rientranti in Italia. La possibilità di condonare i capitali senza farli rientrare viene sempre più estesa e il ministro va in giro a parlare di global legal standard ma a casa applica dei local immoral standard. Il condono tombale italiano per i capitali trasferiti illegalmente all’estero è al di fuori del quadro Ocse. Come si può facilmente verificare
sul sito dell’amministrazione fiscale del Regno Unito, la “New Disclousure Opportunity” richiede il pagamento di tutte le imposte, gli interessi dovuti sul ritardato pagamento e le sanzioni previste per l’evasione. Inoltre, il beneficiario non può rimanere anonimo come invece è in Italia. Le stesse caratteristiche valgono per il provvedimento adottato negli USA”.
Mentre in Italia anche le organizzazioni criminali possono regolarizzare i proventi illeciti pagando al massimo il 5%, in Gran Bretagna e negli Usa il condonato ci mette la faccia e pagare almeno il 45-50% dell’importo regolarizzato. L’ennesima beffa ai lavoratori e agli imprenditori che pagheranno ancora fino a, e oltre, il 40% di imposte sui loro redditi.
Stefano Fassina, responsabile finanza del Pd, ha dichiarato subito che “Il Governo dei conflitti di interesse non ha limiti. Il condono tombale per chi ha trasferito capitali all’estero, definito al di fuori del Protocollo Ocse, non è ancora diventato compiutamente legge e già Mediolanum, banca di proprietà del Presidente del Consiglio, compra intere pagine di giornali per fare propaganda ai provvedimenti del Governo e per accaparrarsi una fetta degli ingenti introiti per i servizi predisposti per i grandi evasori, definiti “la clientela più interessante d’Italia”.
Va ricordato che tale clientela, grazie all’anonimato dei beneficiari del condono e alla sospensione dell’obbligo per gli intermediari finanziari di segnalare i casi sospetti di riciclaggio, unico caso al mondo, può comprendere chiunque, anche i capi della criminalità organizzata. “Alla clientela più interessante d’Italia”, in piena sintonia ideologica con il leader, la banca del Presidente del Consiglio, offre il conto corrente denominato “freedom”.
I danni per la finanza pubblica determinati dal condono tombale in corso di perfezionamento al Senato sono poca cosa rispetto alla regressione morale e civile provocata allo Stato di diritto in Italia”.
Marco Laudonio
Grande Anna Finocchiaro, un commento da par suo … Mi mordo le mani per non aver pensato io al paragone con il cartello di Medellin …
Sul tema oggi il “Financial Times” scrive diffusamente, in termini anche assai aspri. Che vergogna.
E’ la terza volta che il governo Berlusconi “grazia” gli evasori con simili condono. Che rabbia!
La cosa che mi fa sorridere è la sbandierata amicizia di Berlusconi con Bush jr. Salvo poi vedere che i due per certi versi sono distanti anni luce. Prendiamo il falso in bilancio: Berlusconi l’ha depenalizzato, Bush jr l’ha reso un reato da ergastolo. Mah!