da l’Unità di oggi, l’intervista di Chiara FUSANI.
«Da Augello tre obiezioni ugualmente pretestuose»
CLAUDIA FUSANI
ROMA
Sottosegretario Berretta, alla fine il relatore Augello ha tirato fuori il suo coniglio dal cilindro: invece di una relazione con una richiesta ha presentato tre pregiudiziali. Si aspettava una mossa del genere?
«Ci aspettavamo questioni pregiudiziali connesse alla costituzionalità della norma. Non ero arrivato ad immaginare uno spacchettamento delle singole questioni».
Mossa dilatoria, finalizzata solo ad allungare i tempi?
«Se queste erano le intenzioni, mi pare che siano state respinte con perdite visto che la giunta dovrebbe arrivare domani (oggi, ndr) al voto delle questioni pregiudiziali considerandole nei fatti la relazione».
Ma se ci sarà il voto oggi, i falchi del Pdl tireranno fuori l`ascia di guerra. Sarà, dal loro punto di vista, la conferma che prevale il pregiudizio rispetto al giudizio.
«E perché mai? Se ci sarà il voto e le pregiudiziali del relatore Augello saranno bocciate, sarà dato incarico a un altro membro della giunta, uno di quelli che ha votato contro, di fare una relazione con il dibattito che ne seguirebbe».
E in quale direzione? Augello ha già affrontato tutti i profili possibili.
«Questo non sta a me dirlo visto che non sono membro della giunta. Posso dire che è stato richiesto un dibattito serio e approfondito e che non esiste da parte del Pd un pregiudizio rispetto ad alcuni approfondimenti».
Esiste la possibilità che sia accolta la richiesta di approfondimento di una delle tre pregiudiziali?
«Personalmente, da uomo di legge, considero le tre questioni tutte ugualmente pretestuose. Sino a due giorni fa ci siamo tutti arrovellati sul ricorso alla Corte europea dei diritti dell`uomo (Cedu), la corte di Strasburgo. Adesso il senatore Augello sembra puntare molto sul ricorso alla corte di Lussemburgo, chiedendo cioè alla Corte di giustizia europea una valutazione interpretativa della legge Severino rispetto ai principi della giurisprudenza europea.
Sembra scettico.
«Lo sono. Soprattutto per la procedura. Chi lo fa questo ricorso? Non si può proporre ricorso diretto. Solo un giudice può farlo. In questo caso, visto che il punto contestato sarebbe l`incandidabilità, potrà farlo domani il Tar quando Berlusconi non sarà più candidato. Questo vale anche per il reclamato ricorso alla Corte Costituzionale: la giunta non ha le caratteristiche di un organo giurisdizionale, non è un giudice e non è terzo. È organo di giustizia interna ma non ha mai sollevato questioni di legittimità costituzionale».
Lei era in Parlamento anche nella passata legislatura e ricorderà la tribolata gestazione della norma. Per lei è ben scritta o intravede dubbi di costituzionalità?
«E coerente e logica anche se, senza dubbio, intraprende un percorso rigoroso e duro. Determina una cesura netta dopo un lungo periodo di impunità e inaugura una nuova era, quella della politica non più sfiorata da dubbi. Arrivo a dire, anche, che dopo tanta impunità una norma rigorosa sia giustificata e risponda a una giusta richiesta di “politica pulita”».
Non giudica ammissibili neppure i dubbi sul profilo penale della norma Severino e quindi sul fatto che non possa essere retroattiva?
«Secondo i parametri del nostro ordinamento, ribaditi da pronunce del Consiglio di Stato e dalla Consulta, questa norma rientra nell`ambito amministrativo ed è dunque estranea alla questione del favor rei».
Quali sono secondo lei i tempi fisiologici per il voto della giunta?
«Il presupposto è che non possiamo più ipotecare il nostro futuro ancora intorno al nome di Berlusconi. Detto questo ritengo fisiologiche due-tre settimane per arrivare al voto di giunta. Poi dovrà andare in aula».
Nel frattempo saranno state rideterminate a Milano le pene interdittive penali. Il destino del senatore Berlusconi è segnato?
«Non c`è dubbio. Per l`Appello non serviranno più di due, tre udienze, non serve istruttoria. Poi i legali potranno ricorrere in Cassazione e si arriva a gennaio. A quel punto le pene accessorie saranno definitive e il Senato potrà solo ratificarle. Sarà primavera».
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