Ieri pomeriggio abbiamo testato il Librino Express, la nuova linea veloce dell’AMT che collega – dal 19 settembre – la Stazione Centrale di Catania con il quartiere catanese. Un servizio sicuramente efficiente per quel che riguarda i tempi di percorrenza (circa 25 minuti) e le frequenze dei mezzi.
Ma il viaggio sul Librino Express è stato caratterizzato da un coro unanime di lamentele da parte degli utenti, che paradossalmente si sentono danneggiati dalla nuova linea, realizzata sopprimendo le due “vecchie” linee 555 e 550. Il risultato: molte fermate non esistono più, quasi tutte le scuole e intere aree di Librino non sono più servite dai mezzi pubblici.
E ancora pensiline inesistenti e, quando ci sono, guaste e fatiscenti e mezzi poco puliti. Su tutto questo abbiamo chiesto al Comune di intervenire.
Il Librino Express infatti potrebbe essere un’ottima opportunità per i tantissimi abitanti di Librino, ma purtroppo così com’è la nuova linea rapida fa registrare molte lamentele tra gli utenti, che hanno anche avviato una raccolta firme per chiedere al Comune di rivedere il percorso. Lamentele e disagi che abbiamo registrato anche noi andando sul Librino Express e per questo chiediamo all’Amministrazione comunale e all’AMT di ascoltare le richieste degli utenti, praticamente un coro unanime. E’ quello che abbiamo chiesto al Comune dopo aver effettuato, ieri pomeriggio, alcuni giri sulla linea veloce che dal 19 settembre collega la Stazione Centrale con il popoloso quartiere catanese. E’ stato un giro sicuramente utile, perché abbiamo ascoltato i fruitori abituali della linea. Assieme a me, c’erano il consigliere comunale del PD Niccolò Notarbartolo e ad alcuni esponenti del Circolo dei Democratici di Librino con in testa il segretario Bruno Medeot.
I tempi di percorrenza e quelli di attesa sono sicuramente buoni perché molto rapidi ma alcune scelte sul percorso non coincidono per niente con i bisogni di chi usa questo mezzo per andare a lavorare o a fare la spesa in città e nei mercati storici. E’ necessario ad esempio istituire una fermata in piazza Borsellino, ma sarebbe importantissimo anche migliorare i collegamenti dentro Librino: tutti gli abitanti che abbiamo incontrato infatti lamentano gli stessi disagi, dovuti al fatto che il Librino Express ha di fatto sostituito altre due linee, la 550 e la 555, che coprivano meglio molte zone del quartiere. Adesso invece interi blocchi non sono serviti, come il viale Castagnola ad esempio.
Sicuramente la velocità é un fattore positivo ma dentro Librino il percorso deve essere necessariamente sdoppiato, creando due percorsi che coprono aree diverse del quartiere – ha sottolineato Notarbarolo – Oggi moltissime lamentele sono legate proprio alla mancata copertura di numerose aree di Librino e questo penalizza soprattutto le persone anziane ma anche i ragazzi: davanti alle scuole, come la Fontanarossa e la Campanella Sturzo ad esempio, non ci sono più le fermate che invece esistevano con le vecchie linee tradizionali.
Insomma, ottimo sul fronte dei tempi di percorrenza e sulle frequenze dei mezzi, il Librino Express risulta al momento poco adeguato per la copertura troppo parziale del quartiere, una evidenza che era stata rimarcata di recente anche da Adiconsum. A questa richiesta al Comune, ne abbiamo necessariamente aggiunte altre, come una sistemazione più adeguata delle pensiline, per la gran parte inesistenti o fatiscenti, e una migliore pulizia dei mezzi AMT.
Infine ci ha colpito il sistema dei controlli sul Librino Express, una sorta di controllo doganale che avviene dentro il parcheggio di San Giuseppe La Rena: è giustissimo evitare che ci sia chi usa il bus senza pagare il biglietto, ma la scelta di bloccare del tutto l’autobus e attendere che il controllore effettui le verifiche su tutti i passeggeri ci sembra una scelta sui generis da rivedere. Anche perché, ultimo neo su cui si chiede al Comune di correre ai ripari, a Librino è impossibile acquistare i biglietti AMT perché non ci sono luoghi in cui comprarli quindi molto spesso chi sale sul bus poi deve acquistare il biglietto proprio a San Giuseppe La Rena, mentre il mezzo rimane fermo.
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