Come per un film di Sylvester Stallone, ormai ci basta aggiungere un numero al titolo per sapere di che si sta parlando. Periodicamente ci ritroviamo costretti a denunciare le stesse cose, le stesse inadempienze che – sempre per lo stesso motivo – non trovano una soluzione.
Sono passati sei mesi dall’ultima denuncia del Partito Democratico catanese sull’incompiuta di via Cialdini, la struttura in costruzione dal 2007 che già da più di due anni avrebbe dovuto essere attiva con un Centro polivalente dotato di uffici pubblici, ambulatori, strutture sanitarie e spazi per le associazioni del quartiere San Leone. E invece, a distanza di sei mesi da quella presa di posizione dei Democratici e dalle successive rassicurazioni estive dell’amministrazione Stancanelli, quello che avrebbe dovuto essere il Centro comunale di via Enrico Cialdini, parallela del corso Indipendenza, è ancora oggi uno scheletro che si deteriora giorno dopo giorno.
Lo abbiamo denunciato – ancora una volta – insieme al segretario cittadino Saro Condorelli, al capogruppo in Consiglio Comunale Saro D’Agata e al segretario del Circolo Pd di San Leone, Angelo Mammana, quando pochi giorni prima di Natale abbiamo effettuato un sopralluogo per verificare di persona la situazione.
Il Centro polivalente di via Cialdini avrebbe dovuto ospitare ambulatori dell’Asl, una postazione dei Vigili urbani e una dei Vigili del fuoco, la Posta, l’Anagrafe, la sede della Municipalità, e persino una sala da 500 posti che sarebbe stata utile per le associazioni del quartiere. Iniziati nel 2007, i lavori erano bloccati da un paio di anni a causa del fallimento di una delle ditte del consorzio che stava eseguendo l’opera. “Nel mese di giugno ci eravamo permessi di segnalare l’incapacità dell’amministrazione a far ripartire, a distanza di anni, i lavori di completamento del Centro Sociale di San Leone, eterna incompiuta che rischia di rimanere un monumento destinato a ricordare alla comunità cosa significano sprechi, inefficienze e lavoro che si perde per operai e imprese” – ha sottolineato Saro Condorelli – “L’assessore ai Lavori pubblici Sebastiano Arcidiacono, oltre ad assicurare l’imminente ripresa dei lavori, non perdeva l’occasione di rammaricarsi per il nostro presunto tentativo di strumentalizzazione. Oggi a distanza di sei mesi prendiamo atto che dopo un tentativo di far ripartire i lavori nel mese di agosto, con la messa in sicurezza del cantiere, i lavori sono stati sospesi ancora una volta, pare per il mancato pagamento all’impresa di stati di avanzamento lavori. Ora siamo noi a rammaricarci per il modo con cui l’amministrazione pensa di risolvere i problemi della città”.
Io francamente credo che in una città in cui ogni abitante ha diritto solo alla metà degli spazi e dei servizi pubblici necessari per una vivibilità decorosa, come ci dice la stessa amministrazione Stancanelli, ci sembra un controsenso che si lasci nel degrado e nell’abbandono una struttura che avrebbe senz’altro rappresentato un punto di riferimento importante per le famiglie, i bambini e gli anziani di un quartiere come San Leone, le cui esigenze sono troppo spesso ignorate.
E se per Angelo Mammana “ogni giorno che passa i cittadini si chiedono che fine abbiano fatto gli 11 milioni di euro che erano stati stanziati a favore di un quartiere come il nostro, in cui i residenti devono percorrere chilometri e andare in centro anche solo per un certificato”, il capogruppo dei Democratici a Palazzo degli Elefanti preannuncia un’interrogazione al sindaco Stancanelli e all’assessore Arcidiacono: “Esigiamo una spiegazione dall’amministrazione – spiega D’Agata – Se non ci sono i soldi per pagare le aziende che stavano svolgendo i lavori lo si dica chiaramente, evitando che un intero quartiere venga ancora preso in giro con promesse che non verranno mai mantenute”.
dal comunicato stampa del PD Catania – 23 dicembre 2011
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