La vicenda dell’esclusione dalle procedure concorsuali dei medici precari (denunciata tra gli altri dal Circolo catanese del Partito Democratico-area Sanità) mi ha spinto a depositare una interrogazione rivolta ai ministri della Sanità, Lorenzin, e dell’Economia, Padoan. In particolare, ho chiesto spiegazioni sulle modifiche apportate dal Ministero dell’Economia alla bozza del Dpcm medici precari stilata nel dicembre 2013, e nella quale si era raggiunto un accordo tra Ministero e parti sociali. Quel Dpcm prevedeva infatti percorsi di stabilizzazione per i medici precari entro il 31 dicembre 2016.
Preoccupano invece le attuali modifiche apportate dal Ministero dell’Economia, che ha sostituito l’obbligatorietà con la possibilità di bandire i concorsi riservati, con l’esclusione della partecipazione per tali procedure concorsuali dei medici con contratti di lavoro atipico e la “non disponibilità” di deroga per le Regioni in piano di rientro. Il nuovo Dpcm quindi mette a serio rischio il futuro lavorativo dei medici precari, che solo in Sicilia rappresentano un esercito di circa 2000 persone, ma mina anche l’assistenza garantita fino ad oggi nei presidi ospedalieri. Lo conferma anche una circolare del dicembre 2013 firmata dal sottosegretario Paolo Fadda secondo cui, considerando il blocco del turn-over, di fatto sono i rapporti di lavoro flessibile del personale del comparto sanitario a garantire l’attuale livello di erogazione delle prestazioni previste dai Livelli essenziali di assistenza. La circolare Fadda inoltre prevedeva la possibilità per le Regioni di procedere alla proroga dei contratti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2016, in attesa dell’emanazione del decreto. La nuova bozza del Dpcm non fornisce alcuna garanzia ai giovani medici precari e certamente metterà in seria difficoltà l’organizzazione dei reparti in cui prestano servizio. Per questo motivo ho chiesto ai ministri Lorenzin e Padoan quali eventuali percorsi di stabilizzazione siano previsti per il personale sanitario al dicembre 2016 e quali garanzie ci siano sui fondi per i rinnovi previsti dalla circolare Fadda per garantire i Livelli elementari di assistenza.
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