Fiat, Fassina: “Marchionne paga l’imposta sostitutiva del 12,5%, gli operai pagano il 25% sui salari”
Marchionne sulle sue stock options Fiat otterrà un capital gain di circa 120 milioni di euro, più di salari e stipendi percepiti da tutti gli operai e quadri delle Carrozzerie Mirafiori se lavorassero a tempo pieno per tutto l’anno. Gli operai pagheranno un’Irpef del 25%, i quadri il 33%. L’AD Fiat verserà un’imposta sostitutiva del 12,5%. A Sacconi va bene così.
“La “modernità” dischiusa da Fabbrica Italia è efficacemente rappresentata da due dati: nel 2011, i capital gain del dott. Marchionne sulle sue stock options Fiat sono attesi in circa 120 milioni di euro, una somma superiore ai salari e stipendi percepiti da tutti gli operai e quadri delle Carrozzerie Mirafiori se lavorassero a tempo pieno per tutto l’anno, ma purtroppo faranno tanti mesi di cassa integrazione. Sui suoi stellari capital gain, il dott. Marchionne verserà, come gli altri azionisti Fiat, un’imposta sostitutiva del 12,5%. Gli operai delle Carrozzerie Mirafiori sulla cassa integrazione e sui loro salari pagheranno in media un’irpef del 25%, i quadri avranno un carico intorno al 33%. È il mondo post ideologico tanto caro e celebrato dal nostro “modernissimo” ministro Sacconi.
Solo ieri Fassina, intervenendo dagli studi di Youdem aveva dichiarato come il debutto del doppio titolo Fiat in Borsa era “un buon esordio, mentre Marchionne usa parole che accentuano la tensione, in un momento in cui aiuterebbe tutti allentare il clima attorno alla vicenda Fiat per poter ricompattare le fratture”.
“Dario Di Vico – ha proseguito Fassina – sul Corriere della Sera fa una proposta sulla rappresentanza sindacale: il Pd aveva lanciato questa proposta 15 giorni fa. Insieme ad Emilio Gabaglio, infatti, avevamo presentato un documento che mirava a restituire l’agibilità sindacale, nell’ottica di dare rappresentanza anche ai sindacati non firmatari dell’accordo Fiat. Per parte nostra continueremo a portare avanti questa proposta con le forze sociali e la faremo nostra in Parlamento, mentre il governo che dovrebbe agire sta a guardare quando non fa danni, come nel caso del ministro Sacconi che con i suoi interventi non fa che aumentare la tensione”.
Stefano Fassina su www.partitodemocratico.it
Leave a Reply