Care amiche e cari amici,
non è una coincidenza se vi scrivo a poche ore dalla festa del 2 Giugno, data fondamentale per la Repubblica italiana che, devo dire, vive tempi sempre più duri. Quest’anno mi è piaciuto ricordare la festa della Repubblica “rileggendo” la nostra Carta costituzionale con occhi diversi, quelli dei bambini di una scuola elementare, come forse dovrebbero fare i tanti che oggi la nostra bella Costituzione la maltrattano.
Le ultime settimane sono state molto intense per il Partito democratico. Come ha detto il nostro segretario Bersani, stiamo provando a costruire giorni migliori per l’Italia, anche con una serie di mobilitazioni contro un governo che sta smantellando alcuni diritti fondamentali come la scuola, l’Università, la ricerca, il diritto al lavoro.
Se pensiamo alla scuola, ad esempio, non possiamo ignorare il più grande licenziamento messo in atto da questo governo, che manda a casa decine di migliaia tra docenti e personale Ata e toglie 8 miliardi alla scuola pubblica. Quella disegnata dalla Gelmini è una scuola che non ci piace e lo abbiamo ribadito ieri alla “Pestalozzi”, a Catania. Perché sulla scuola, su una riforma che mette a rischio il futuro dei nostri figli, tutti devono sapere. Si tratta di un dramma che in Sicilia, grazie al Pd, è stato almeno rinviato di un anno. Lo sapevate che questa, e altre novità, sono contenute nella finanziaria regionale? Per fortuna, questo è il Pd che vogliamo: un’alternativa per la Sicilia, capace di proporre e dettare al governo regionale le misure che servono, davvero, ai siciliani.
Un’alternativa che abbiamo il dovere di costruire, giorno per giorno. Ma con i fatti e non con le parole, come è abituato a fare questo centrodestra. Vogliamo parlare di lavoro? Che fine hanno fatto, ci spieghino, i fondi del Cipe per il progetto-fotovoltaico, attesi da mesi da aziende e lavoratori di St, Sharp ed Enel?
Abbiamo il dovere di guardare con attenzione al futuro, agli scenari che ci riserva e a quello che i nostri iscritti, i simpatizzanti, i cittadini, si aspettano da noi. A partire da Catania, ennesimo esempio delle difficoltà del centrodestra in Sicilia. Per questo credo sia molto importante l’obiettivo lanciato da Luca Spataro, riconfermato segretario provinciale nel corso del congresso di metà maggio: “Catania 2013” vuol dire guardare al futuro, consapevoli di poterlo cambiare. Di tornare ad essere protagonisti, a partire da Catania.
Vi lascio, infine, con un argomento che ho molto approfondito negli ultimi tempi, a cominciare dal Ferragosto tra i detenuti dello scorso anno. Quello del sovraffollamento degli istituti penitenziari e delle gravi carenze di organico, nonché strutturali, delle carceri. Ho chiesto al ministro Alfano con due interrogazioni parlamentari di occuparsene. Spero lo faccia presto e seriamente anche se, come tristemente noto, forse tutto il suo impegno è dedicato a leggi come quella sulle intercettazioni, ché di questo hanno bisogno gli italiani?
Come sempre, grazie per la vostra attenzione e per i vostri commenti.
Giuseppe Berretta.