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Care amiche e cari amici,

è il nostro ultimo appuntamento prima delle attese vacanze estive per cui questa volta proverò ad essere davvero sintetico, anche perché sono sicuro che qualcuno di voi sarà già a riposo, com’è giusto che sia.

E’ stato un periodo tormentato per la politica italiana ma questo, personalmente, mi spinge a proseguire su una strada che a mio avviso è quella più giusta: dimostrare che la politica non è tutta corrotta e che i politici non sono tutti pronti a fare solo i propri interessi. Io, nel mio piccolo, ci provo ogni giorno ad interessarmi di chi, per ragioni anche diversissime, vive situazioni di svantaggio, di difficoltà. Nelle ultime settimane alla Camera mi sono occupato ancora una volta dei lavoratori italiani della basi Nato, licenziati dall’amministrazione americana. Un caso grave ed emblematico dell’immobilità del Governo nazionale, come sanno benissimo i lavoratori della base Usa di SIGONELLA. Non va meglio ai 350 dipendenti catanesi della MICRON, preoccupati per il proprio futuro dopo una serie di cambi societari e cessioni aziendali avviate da anni dalla StMicroelectronic. Una vicenda complessa, difficile da riassumere ma utile per capire cosa è successo nel settore della microelettronica a Catania, su cui ho presentato un’interrogazione parlamentare.  Incomprensibili, invece, sembrano le “dimenticanze” del ministero dell’Istruzione nel nuovo concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici. In un’interpellanza al ministro Gelmini ho chiesto di integrare il bando, evitando una palese ingiustizia nei confronti dei candidati con disabilità.

Ma purtroppo tra dimenticanze e palesi ingiustizie questo Governo ci ha abituato quasi a tutto. E lo abbiamo visto chiaramente con l’approvazione della manovra economica, un provvedimento a cui il Pd ha detto un chiaro no. Una manovra ingiusta, una manovra che colpisce i più deboli e introduce meccanismi perversi, come le norme sul contributo unificato delle controversie in materia di appalti e quella che introduce una vera e propria tassa sulle cause di lavoro, previdenza e assistenza. Era questa la riforma epocale della giustizia promessa dal ministro Alfano?

Vi scriverei di tanto altro ancora, ma una promessa è una promessa. Vi lascio con due video che, se avete qualche minuto, vi consiglio di guardare. Il primo mi riguarda direttamente, perché è l’ultima intervista che ho rilasciato a TeleD  e in cui abbiamo parlato di molte cose: dal Pd alle riforme, dalla “casta” alle primarie. E di Catania, di com’è e di come potrebbe essere. Il secondo riguarda tutti noi, che ancora oggi dobbiamo fare i conti con il nostro recente e doloroso passato, come è accaduto alcuni giorni fa alla Camera in un intenso botta e risposta tra il nostro deputato Emanuele Fiano e Alessandra Mussolini.

Che altro dire? Buona visione e… buone vacanze!

Giuseppe Berretta