Un grande dirigente popolare, un grande combattente per i diritti dei braccianti e dei contadini, un grande e intelligente avversario della mafia, un grande siciliano: questo fu Pio La Torre. Il giorno prima della festa del I Maggio del 1982 la mafia lo uccise assieme a Rosario Di Salvo che lo accompagnava, nella Palermo nella quale era tornato. A lui l’Italia e non solo la Sicilia devono tanto, fosse solo per l’intuizione di colpire la mafia in ciò che più ha a cuore: i soldi. Per chiunque fosse interessato è on line l’archivio digitale che riunisce documenti e materiali bibliografici, grazie al progetto promosso dalle Presidenze di Camera e Senato, della Commissione Antimafia e della Fondazione della Camera dei Deputati su iniziativa del Centro studi “Pio La Torre”.
Io, a qualche giorno dal triste anniversario, mi limito a proporre il link all’archivio. Fra il 25 aprile e il I Maggio. Perchè la speranza non muore, grazie a persone come Pio La Torre.
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