Questo mese è letteralmente volato via. Da coordinatore regionale della mozione Orlando (e capolista nella mia città, Catania, dei candidati all’Assemblea nazionale del PD) ho potuto vivere ancora una volta l’entusiasmo delle primarie.
Prima di ogni cosa voglio condividere la gioia di aver visto tante persone, tanti giovani, orgogliosi delle primarie e del nostro partito.
Le primarie sono una straordinaria occasione di apertura e di democrazia ed il partito democratico, l’unico vero partito del nostro sistema politico, ne ha fatto un elemento distintivo, anche nel momento della scelta del suo segretario.
Diciamolo a chi critica i partiti, diciamolo ai grillini che non hanno nemmeno un segretario e si fanno guidare da un “proprietario”.
Le mie ragioni a sostegno di Andrea Orlando sono diverse. A lui mi lega un percorso politico lungo, iniziato tanti anni fa, e una profonda amicizia (sì, la politica è anche fatta di affetti e amicizie).
Più forti delle motivazioni personali però sono le ragioni politiche: ho grande fiducia nella capacità di Andrea Orlando di essere un bravo segretario del Partito Democratico, un segretario che riesca a tenere conto della complessità del PD e a “tenerlo insieme”. Perché la sua priorità è fare il segretario del PD, organizzare meglio il nostro partito, farlo rivivere nei territori. E noi catanesi sappiamo bene quanto ce ne sia bisogno.
Il terzo motivo per cui sostengo Andrea è legato alla sua credibilità di uomo di governo. Abbiamo parlato tanto di riforme, tante ne abbiamo fatte: alcune ottime, altre un po’ meno. Ci sono stati errori, ammettiamolo, specie lì dove è mancato il confronto e l’ascolto di tutti. Orlando, da ministro della Giustizia, ha avuto la enorme capacità di ascoltare, per poi decidere, così le sue riforme sono state efficaci, hanno prodotto una riduzione dell’arretrato, ci hanno fatto superare l’emergenza carceraria.
Con il dialogo e l’ascolto siamo riusciti ad approvare la nuova disciplina delle unioni civili, del divorzio breve e del contrasto al “caporalato”.
Infine, ma certamente non da ultimo, Orlando è l’unico tra i tre candidati a dare centralità ad un tema per noi meridionali estremamente importante: quello delle diseguaglianze. Che vuol dire combattere le povertà nell’immediato, ridurre le distanze tra Nord e Sud, come priorità nell’azione di Governo.
“Non facciamo vincere un uomo solo, facciamo vincere un progetto politico perché questo tiene insieme un popolo” ha ripetuto Andrea più volte. Domani andiamo a votare, sconfiggiamo il populismo, facciamo vincere il nostro popolo.
Buon voto a tutte e a tutti!
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