Ormai da questo Governo non ci aspettiamo più nulla di utile o di concreto, come una seria riforma del sistema carcerario. Ma non riuscire a mantenere nemmeno gli impegni minimi, indispensabili per il decoro e la sopravvivenza – viste le condizioni – del personale di polizia penitenziaria, è un fatto gravissimo.
E’ grave infatti la nuova denuncia del sindacato di polizia penitenziaria Osapp, che ha protestato richiamando anche l’attenzione del ministro della Giustizia Nitto Palma e del capo del Dap Franco Ionta, per lo stato di totale abbandono del personale in servizio nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
Una protesta che non può essere ignorata, perché ancora una volta dimostra l’indifferenza del Governo nei confronti del sistema penitenziario italiano – e siciliano in modo particolare – che già versa in condizioni difficili. I lavoratori della casa circondariale etnea, infatti, non possono ancora utilizzare la caserma agenti, nonostante sia stata ultimata da mesi, perché il ministero delle Infrastrutture non avrebbe ancora pagato l’impresa che ha eseguito i lavori.
Nella denuncia di Mimmo Nicotra, il vicesegretario generale dell’Osapp, si fa riferimento proprio alla caserma agenti, pronta da maggio ma ancora inutilizzata per la mancata consegna dei lavori, “che sarebbe esclusivamente subordinata – scrive Nicotra – al pagamento delle fatture per i lavori effettuati, che la ditta appaltatrice avrebbe più volte sollecitato”.
Inutile ricordare come le condizioni vissute dalla polizia penitenziaria in servizio a Piazza Lanza siano già pesantissime, a causa di un organico ridotto all’osso, dimezzato rispetto alle effettive esigenze, e costretto adesso a causa delle inadempienze del ministero ad utilizzare ancora la scuola di formazione di San Pietro Clarenza, mentre la nuova struttura resta chiusa.
Abbiamo denunciato più e più volte in Parlamento una situazione che si fa sempre più esplosiva nelle carceri catanesi. Non si può tollerare che il Governo nazionale risponda ad una simile emergenza con l’ennesimo ritardo.
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