Sapete che mi sono occupato – anzi, ci siamo occupati – ultimamente spesso di Librino. Dalla grande buca a San Giorgio che a giorni, dietro l’intervento dei nostri consiglieri di Municipalità, dovrebbe essere ricoperta. Al recupero di Villa Fazio, splendida struttura recuperata per farvi giocare e crescere i ragazzi del quartiere. Alla grande scommessa della Zona Franca Urbana. Solo qualche giorno fa c’è stato un seminario della CGIL di Librino rivolto ai possibili piccoli imprenditori per spiegare come funziona e cosa si può fare.
Stamattina, invece, importante appuntamento sulla ZFU promosso dalla Confcommercio di Catania assieme alle principali sigle sindacali dell’artigianato e con la collaborazione della Confesercenti. Insomma, tutte le organizzazioni della piccola impresa, anche piccolissima. Il mondo di lavoratori per i quali il governo Prodi istituì le ZFU che, finalmente, cominciano a fare i primi passi concreti. L’iniziativa, ospitata nel cuore sensibile e pulsante di Librino, la Parrocchia guidata da Don Santino Salomone, è tanto semplice quanto efficace: spiegare, con il supporto di chi lo fa già, come diventare artigiani ed educare i ragazzi, sempre con l’aiuto delle imprese, al lavoro nell’artigianato. Per chi volesse saperne di più rinvio al comunicato stampa dell’iniziativa. Io, semplicemente, ho sentito sia il dovere che il piacere di esserci.
Ai giornalisti presenti questa mattina ho semplicemente detto che su Librino occorre mettere assieme le migliori energie che derivano dal mondo dell’associazionismo e del sindacato: solo così si potranno cogliere tutte le opportunità collegate all’istituzione della Zona franca urbana. E’ evidente però che le risorse della Zona franca urbana sono comunque insufficienti: è necessario quindi che tutte le istituzioni si impegnino per garantire risorse aggiuntive a Librino, per un vero rilancio del quartiere.
A fronte di una oramai lunga latitanza delle istituzioni i cui rappresentanti, al momento delle elezioni, si ricordano di Librino quale immensa sacca di bisogno e di diritti negati, quindi grande bacino di voti, il “darsi da fare” del mondo sindacale e delle associazioni di categoria è molto più che ragione di speranza, è qualcosa – di utile e di bello – che succede. A noi tocca stare accanto a questo “fare” e aiutarlo ad andare avanti.
Se vuoi leggere il comunicato della Confcommercio, clicca qui.
E’ vero, verissimo. Anche a Librino ci sono quelli con la puzza sotto al naso che detestano i vicini magari appena appena un pelino meno fortunati.
Eppure c’è tanta gente che lo nega, sai?!? Gente che guarda al problema Librino come ad un problema lontano, di uno stato estero. Il razzismo è una mala pianta anche quando scatta contro il vicino di casa.
Ovvio che Librino è Catania e che le sorti del quartiere sono legate a quelle della città e viceversa. Ci mancherebbe altro, anche un cieco lo vedrebbe.
vorrei rispondere alla signora Maria Caraffa: quella della zona franca è una grande occasione per la città di CATANIA e non per i “LIBRINESI”, a meno che non vogliamo considerare le sorti di librino come cosa distinta da quelle di tutta la città,e questo credo sia la direzione sbagliata per affrontare la questione.
Certo, fosse accaduto al figlio di un potente di cadere in un fossato lo avrebbero richiuso in un paio d’ore…
salve sono giuseppe, il fratello del ragazzo di 15 anni caduto nel fossato a san giorgio, mi fa piacere che qualcosa si sta smuovendo, ma il fossato quando si chiudera?a me interessa questo,gia’ altre denunce tramite il nostro legale sono scattate, striscia la notizia e’ stata chiamata e sono nell’attesa del ricontatto da parte di loro, purtroppo all’incontro con la municipalita’ che c’e’ stato a san giorgio sul posto di dove e’ caduto mio fratello, ripeto non sono potuto andare per motivi di salute, vorrei solo sapere quel signore molto elegantemente che se ne sbattuto del fossato che vedeva e di quello che e accaduto chi e’? so che e’ uno delle forze delle ordine dove diceva poi nel caso mandero’ la quadra per chiuderlo, ma era tanto per dirlo comunque pe come mi hanno detto,vorrei solo dirle e spero che il signor berretta fara’ vedere a lui la mia domanda,se era un suo familiare secondo lei dal 13/03/2009 ad oggi 24/11/2009 carissimo signore con le sue amicizie che ha questo fossato non era gia chiuso ed avevano risarcito anche i danni? sig non chi sia, mi risponda….. spero che questa vicenda si concludera’ al piu’ presto perche’ e solo uno schifo totale. questa e la voce del popolo che non ha raccomandazioni
E’ ovvio che chi decide di aderire ad una simile iniziativa lo fa per guadagnare e non per filantropia, ma il metodi in sé è giusto, incentivare al amssimo gli investimenti nelle zone disagiate. Se si creano 10-100-1000 posti di lavoro a Librino per i ragazzi del quartiere ben venga che qualcuno ci guadagni anche. O risparmi tasse. Il che è lo stesso, anzi meglio per certi versi.
Sono anni che si parla di Zfu in Italia. Ma ne sono mai state attivate realmente? I quartieri degradati vanno benissimo per queste sperimentazioni, certo, ma siamo sicuri dei benefici per la gente che vi vive? Perché il rischio è che il tutto si risolva in agevolazioni fiscali per gli imprenditori. Insomma, occorre stare parecchio attenti.
Ce ne vorrebbero 4-5 fi iniziative del genere per far risollevare Librino. Ma questa Zfu è già un primo passo.
Bella iniziativa quella di ConfCommercio! L’artigianato è una buona soluzione al problema della disoccupazione, anche se occorre che una simile pensata non resti sola ed unica.
E’ una grandissima occasione per i librinesi questa della zona franca urbana, non sprechiamola, sarebbe un delitto!