Del carcere di Enna vi ho già parlato, bell’esempio di come sia possibile rieducare i detenuti ed aiutarli ad inserirsi nel mondo. Tra i progetti messi in atto nell’istituto penitenziario voglio segnalarvi il cortometraggio “Di là dal muro” realizzato dagli studenti di primo grado dell’I.C. Edmondo De Amicis – Centro provinciale istruzione per adulti con sede presso la Casa circondariale di Enna.
Il documentario, vincitore del concorso Quel fresco profumo di libertà, promosso dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con il Centro Studi Paolo Borsellino e premiato di recente a Bruxelles con una menzione di particolare merito, è stato proiettato lunedì 16 dicembre nell’ambito di una mattinata di studio – alla quale ho preso parte – organizzata dalla facoltà di Scienze Economiche e Giuridiche dell’Università Kore di Enna e coordinata dal preside Giuseppe Di Chiara.
Grazie alla collega Agata Ciavola, docente di diritto processuale alla Kore che ha voluto fortemente questa iniziativa, ho avuto il privilegio di partecipare ad una bella iniziativa e di assistere ad un “corto” d’arte che racconta con sensibilità e garbo la realtà drammatica del carcere. Una realtà che il Governo e il ministero di cui faccio parte si stanno sforzando di cambiare mettendo in campo nuove misure per favorire una detenzione che non sia vendetta ma rieducazione ai valori della società. “Di là dal muro”, regista Tilde Di Di Dio, racconta in trenta minuti di narrazione storie che inchiodano, come occhi scuri che ci scrutano dal buio. Sono lingue sconosciute che, pur senza sottotitoli (che vi garantisco, ci sono), arrivano dritte alla nostra coscienza e sparigliano le carte del luogo comune sui detenuti. Il documentario è stato realizzato anche grazie alla disponibilità della direttrice dell’Istituto Letizia Belleli. I titoli di coda raccontano di ciascuno degli “attori”, le emozioni provate, le speranze, di qualcuno il futuro.
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