E parliamone, di federalismo municipale. Ma possiamo parlarne solo fra di noi, perchè per l’ennesima volta il ruolo del Parlamento viene svuotato e azzerato da un governo che rifiuta qualsiasi confronto democratico. Come dice Bersani, stiamo battendo “il record di fiducie. In un sistema parlamentare, quando si è alle soglie dei 40 voti di fiducia questo certifica il cambiamento di fatto dei meccanismi democratici”. “Questo decreto, al di là delle favole, è un pasticcio. Per questo votiamo contro il provvedimento e contro la fiducia”.
Ma parliamone fra di noi, allora, di cosa comporterà la proposta del Governo: non dà una vera autonomia ai Comuni, colpisce i redditi da lavoro e d’impresa, e mette i Comuni italiani in una situazione di maggiore dipendenza dai trasferimenti. Rifiutando di prendere in esame la proposta alternativa presentata dal PD, il Governo sblocca tutte le addizionali comunali e regionali, andando persino a colpire le attività produttive con quella che è stata definita una mini-patrimoniale. E stiamo parlando di un governo che dimostra ogni giorno di essere talmente impegnato a risolvere i problemi giudiziari del Presidente del Consiglio, che per una riforma così importante si affida ai “suoi” deputati cui chiede la fiducia perchè ormai da tempo non ha una vera maggioranza politica.
Per cercare di capire meglio il senso di questo provvedimento, che porta a qualcosa di lontanissimo da un vero federalismo municipale, vi propongo la lettura del puntuale intervento tenuto ieri dall’on. Roberto Zaccaria. Credo possa essere utile per capire qualcosa di più degli slogan urlati da chi ha deciso di “portare a casa” comunque il federalismo, sotto qualunque forma. Buona lettura.
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