GIOCARE COL FUOCO

Nel corpo dei Vigili del Fuoco di Catania le carenze di organico complessive sono di 80 unità e i turni sono raddoppiati, mentre a Milano o Bologna si registrano eccedenze di personale. Necessari interventi straordinari.

Sono alcune delle denunce contenute nell’interrogazione che ho appena presentato al ministero dell’Interno, puntando l’attenzione sulle carenze di personale dei Vigili del Fuoco di Catania e in particolare sulle carenze di organico tra i capi-squadra e i capi-reparto. Su tutto il territorio nazionale esiste una insufficienza di queste figure professionali, fondamentali visto che ogni squadra deve includere una unità che coordini le attività e i servizi, ma da parecchi anni nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, con l’introduzione delle norme previste nel decreto legislativo 271/05 (sull’efficacia delle norme che modificano il processo civile), a causa di ricorsi, contestazioni e di un sistema laborioso, i passaggi di qualifica risultano spesso del tutto bloccati.

Particolarmente drammatica è la situazione al Comando provinciale di Catania, dove queste figure risultano carenti di circa il 40% a causa del blocco dei passaggi di qualifica, di pensionamenti e di una mobilità nazionale di capi-squadra che a fine 2011 ha prodotto una carenza di 39 unità complessive.

A questo si è aggiunta la carenza di 10 Vigili del Fuoco venuti meno nell’organico per l’avvio del corso di qualificazione per capi-squadra del 2008, che avrebbe dovuto colmare le assenze di organico di anni precedenti ma che non corrispondono più alle necessità attuali.

Ad aprile 2012, poi, l’amministrazione centrale ha diviso in due tornate la mobilità dei Vigili del Fuoco, producendo di fatto un’ulteriore riduzione di 30 unità nell’organico per la sede di Catania.  Nell’interrogazione al ministro Cancellieri ho voluto anche sottolineare la drammatica situazione del personale in forza nella provincia etnea: “Il territorio interessato dall’attività dei Vigili del Fuoco del Comando di Catania risulta essere coperto da sole due squadre per il bacino di popolazione che coinvolge i paesi compresi tra Scordia e Nicolosi e a queste si aggiungono sei squadre distaccate (Adrano, Paternò, Caltagirone, Acireale, Risposto e Randazzo) che oltre ai territori di competenza spesso danno supporto e ausilio tecnico-organizzativo ai comprensori geograficamente più distanti”. Il risultato della carenza di organico è presto detto: “Ogni squadra è composta da sole 5 unità, mentre nell’ultimo periodo invernale, data la straordinarietà delle precipitazioni e del maltempo, i Vigili di Catania sono stati costretti a raddoppiare i turni di servizio per far fronte alle emergenze”.

E al danno si aggiunge la beffa: Di fronte a queste gravi carenze riscontrate nella provincia di Catania si registrano invece, per fare qualche esempio, eccedenze nei comuni di Milano e Bologna. Per questi motivi ho chiesto un intervento immediato del ministero dell’Interno perché assuma provvedimenti straordinari per riequilibrare la dotazione organica dei Vigili del Fuoco di Catania, anche attraverso forme di sostegno finanziario per garantire la programmazione di personale in servizio straordinario o considerando l’ipotesi di anticipare la prossima mobilità che sarebbe prevista a giugno e di ritardare l’assegnazione dei neo capi-squadra residenti.

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