Le istituzioni politiche e accademiche vigilino affinché non vengano ammesse alle prossime elezioni universitarie per il rinnovo del Consiglio nazionale degli studenti le liste del Blocco Studentesco, espressione diretta di Casa Pound.
E’ l’appello lanciato dalle organizzazioni giovanili democratiche, alle quali esprimo la mia solidarietà e il mio sostegno. Ho deciso di aderire e dare voce a questo appello, con cui si chiede semplicemente di far rispettare le leggi della nostra Costituzione: non è possibile legittimare – dando possibilità di insediamento all’interno delle Università italiane – gruppi che si ispirino al fascismo e facciano apertamente apologia del fascismo.
Il ventennio mussoliniano, con la violenza e le ferite che ha lasciato, è stata una delle pagine più buie e tristi della storia italiana, da cui siamo usciti grazie all’azione determinante dei partigiani. Il prossimo 25 aprile celebreremo il 65° anniversario della liberazione. Sarebbe oltraggioso se oggi si permettesse a chi non si riconosce nella Costituzione repubblicana antifascista di partecipare ad una grande conquista dell’antifascismo: libere elezioni, democratiche ancorché studentesche.
AGGIORNAMENTO del 21 aprile: Oggi ho presentato su questo argomento una interrogazione alla Camera dei Deputati. Chi volesse leggerla, la trova QUI.
Appello a tutte le forze democratiche ed alle istituzioni accademiche
Esiste una grave emergenza democratica nelle università italiane, ovvero il tentativo di insediamento e acquisizione di legittimità politica da parte di gruppi che a diverso titolo si richiamano all’esperienza storica dei fascismi.
Il rispetto dei valori costituzionali impone quindi ad istituzioni, partiti e sindacati una severa vigilanza democratica in occasione della prossima consultazione elettorale degli studenti universitari italiani al fine di scongiurare la mortificazione e l’umiliazione dei valori civici della nostra comunità nazionale.
La pregiudiziale costituzionale antifascista, in ossequio alle leggi dello Stato n.645/1952 e n.205/1993, non può e non deve essere aggirata da quelle organizzazioni politiche che si propongono “di sviluppare in maniera organica un progetto ed una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio”. (Associazione di promozione sociale Casa Pound Italia).
Il progressivo instaurarsi di un clima di violenza e intolleranza negli Atenei italiani va scongiurato isolando quelle componenti “politiche” che si ispirano ad una precisa strategia di insediamento attraverso l’uso e l’esaltazione della violenza quale strumento di lotta politica al fine di sviluppare forme di controllo della discussione politica tra gli studenti.
Non si può quindi banalizzare il discorso politico all’interno degli atenei italiani, attraverso la riduzione del confronto e della dialettica fra le parti alla dimensione dello scontro fisico per l’occupazione degli spazi, pena, specularmente, la legittimazione di fatto delle organizzazione universitarie che fanno esplicito uso di pratiche, elementi simbolici e discorsivi tratti dal corredo delle ideologie nazifasciste.
L’esponenziale aumento negli ultimi mesi di aggressioni e atti intimidatori di chiara matrice fascista all’interno degli atenei italiani, aventi ad oggetto oltre al corpo studentesco persino docenti e personale ATA, non può lasciare indifferenti le forze democratiche di questo Paese; il rischio di un pericoloso ritorno a tempi bui della nostra storia repubblicana va scongiurato attraverso una ferma e piena assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni e delle forze politiche e sociali al fine di garantire il rispetto della Costituzione e delle leggi dello Stato.
Occorre peraltro respingere le tesi mistificatorie relative al presunto diritto di organizzazioni fasciste di compiere propaganda e apologia del fascismo. Si tratta, come noto, di un clamoroso strafalcione giuridico.
La libertà di manifestazione del pensiero infatti non va confusa con la propaganda e l’apologia del fascismo, costituente reato ai sensi dell’art. 4 della l. 645/1952 (c.d. “Legge Scelba”), e che sanziona chiunque “fa propaganda per la costituzione di un’associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità” di riorganizzazione del disciolto partito fascista, oppure chiunque “pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche”.
Ricordiamo ancora che la Legge Scelba, attuativa della XII° disposizione transitoria della Costituzione, individua quale reato penale l’apologia del fascismo, e che già la Corte Costituzionale si è più volte pronunciata (cfr. ss. n. 1/1957 e n. 74/1958) riconoscendo la piena conformità delle citate disposizioni di legge all’art. 21 della Costituzione, che tutela la libertà di manifestazione del pensiero.
E’ utile ricordare che la legge n. 205/1993 (c.d. “Legge Mancino”) oltre a prevedere la fattispecie penale della “Discriminazione, odio o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” punisce anche, ai sensi dell’art. 2, “chiunque, in pubbliche riunioni compia manifestazioni esteriori od ostenti emblemi o simboli propri o usuali delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi” richiamanti il fascismo.
Si notino in questo senso le attività della già citata associazione di promozione sociale “Casa Pound Italia”, della relativa organizzazione universitaria “Blocco Studentesco”.
Qualora qualcuno volesse negare che l’attività di Casa Pound Italia e del Blocco Studentesco sia riconducibile alla fattispecie della propaganda e dell’apologia del fascismo, ci limitiamo a ricordare che l’associazione Casa Pound Italia si propone dichiaratamente di “sviluppare in maniera organica un progetto ed una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio”. (http://www.casapound.org/cp_italia.html)
Non può infine passare inosservata la sostanziale identità del simbolo di Blocco Studentesco con quello della British Union Fascist.
(cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_Britannica_dei_Fascisti).
Il richiamo all’esperienza mussoliniana nelle sue declinazioni più violente, lo squadrismo dei primi anni Venti e la Repubblica Sociale Italiana, sono già stati oggetto di diverse interrogazioni parlamentari (vedasi ad es. da ultimo le interrogazioni parlamentari presentate al Senato il 22/12/2009, e alla Camera il 4/2/2010).
In tal senso sentiamo peraltro il dovere di formulare un appello a tutti i rettori ed i presidi di facoltà di atenei in cui si svolgono elezioni per il rinnovo degli organi di rappresentanza studentesca, nonché al Ministro dell’Istruzione Università & Ricerca, a non ammettere liste direttamente od indirettamente collegate a queste organizzazioni fasciste.
Riteniamo, infatti, che la presentazione di tali liste presenti gravi profili penali integrando la citata fattispecie di cui all’art. 4 della l. 645/1952. A ciò si aggiunga il fatto che offrire “cittadinanza” a simili organizzazioni di chiaro stampo fascista all’interno delle università ha determinato un incremento esponenziale delle attività criminose compiute da questi gruppi, che confidando nell’impunità, sono portati al compimento di ulteriori e sempre più gravi atti di rilevanza penale.
E’ necessario, sul punto, ribadire che le autorità accademiche, in primis rettori e presidi, ai sensi di legge oltre che in base alle stesse norme ordinamentali d’ateneo, hanno l’obbligo giuridico (e non la mera facoltà) di impedire il compimento di qualsiasi violazione di legge (e quindi, a maggior ragione di violazioni della legge penale) all’interno o comunque nell’ambito dell’ateneo. Per tale ragione grava su di loro la responsabilità, ancor prima che sulla stessa autorità di pubblica sicurezza, di impedire il compimento di simili reati. Un’eventuale omissione di intervento da parte delle citate autorità accademiche sarà essa stessa censurabile sul piano disciplinare, civile e penale.
Non sono più sufficienti dichiarazioni o semplici condanne: le organizzazioni fasciste, così come durante le tornate elettorali politiche, vanno escluse dalle consultazioni universitarie, denunciate e perseguite in tutte le sedi legali.
Su questo punto ci attendiamo risposte chiare e nette dalle istituzioni competenti, in primo luogo da quelle accademiche.
Fausto Raciti, Segretario nazionale Giovani Democratici
Flavio Arzarello, Coordinatore nazionale FGCI
Simone Oggionni, Portavoce nazionale GC
Luigi Iorio, Segretario nazionale FGS
Giorgio Paterna, Coordinatore nazionale UdU
Per adesioni invia una e-mail a : appelloesclusioneblocco@gmail.com
A me sembra invece che di democratico voi abbiate veramente ben poco. Al posto di squalificare e demonizzare perchè non vi confrontate? Questa è la ragione per cui tutta la sinistra in Italia continua a non vincere. Al posto di difendere le sedie del potere acquisite, proponete seriamente una reale alternativa. Provateci invece di vivere continuamente di odio e avversione.
E leggetevi il programma di Blocco Studentesco prima si lanciare invettive di passatismo.
L’ onorevole Anna Paola Concia, in forze al Partito Democratico in passato ha partecipato ad un dibattito a Casa Pound a Roma..
Un riconoscimento politico da parte di una forza che si definisce democratica a quelli che solo ora sono i Fascisti del terzo millenio quando si sono fatti largo nelle scuole superiori e nelle universita’ a colpi di bastone,forse e’ un po’ tardivo.
Il PD deve prendersi le responsabilita’ di averli lasciati fare quello che volevano.
Casa Pound esiste e non e’ minimamente limitata in iniziative di stampo neofasciste,riconosciuta come alleato nel Lazio da parte del primo partito di governo.
Blocco studentesco e’ un arma potentissima per sperimentare metodi squadristi sopratutto nei due neo atenei romani,fate le vostre interrogazioni parlamentari ma sopratutto interrogatevi…
Bhè, veramente c’aveva provato a farlo il colpo di stato, ma non gli era riuscito. Gli è andata meglio con le elezioni…
Anche Hitler aveva molto seguito, mica è arrivato al potere con un golpe.
Comunque questi di Casa Pound sono presenti, si vedono molto, fanno parecchie cose. Un certo seguito lo hanno, è incontestabile.
Un po’ quello che io sul finire degli anni ’80 dicevo della Lega Lombarda, poi Lega Nord … Se lo Stato li avesse bloccati all’epoca oggi non avremmo un simile osceno fenomeno di xenofobia al governo …
No, no, no!!! Sono quattro gatti lo sappiamo, ma il problema è in linea di principio. Infrangono la legge solo esistendo, quindi non devono potersi presentare, semplice.
A me vietare non sembra mai la soluzione giusta. Non sono d’accordo con una simile iniziativa. Occorre dar loro la possibilità di contarsi e dare a noi democratici la possibilità di capire quanta penetrazione possano avere nelle facoltà tipi del genere.
poveri decerebrati, ma pensassero a studiare invece di sparare assurdità a raffica.
Fanno tristezza. Una tristezza infinita.
Mi stupisce sempre leggere di come vi siano ancora giovani ancorati a idee così sepolte nel passato.