La Consulta ha dichiarato incostituzionale la norma della legge Finanziaria 2008 che stabiliva un tetto al numero degli insegnanti di sostegno.
Una vittoria chiara del diritto all’istruzione contro le logiche ragionieristiche del ministro Tremonti e dei tagli indiscriminati.
Sulla vicenda dei “tagli” al sostegno, avevo anche presentato una interrogazione al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca in cui chiedevo “la piena attuazione dei principi costituzionali e delle convenzioni internazionali che riconoscono il diritto all’istruzione delle persone con disabilità” e di “assumere provvedimenti nei confronti delle amministrazioni scolastiche che illegittimamente avevano ridotto il numero degli insegnanti di sostegno”, chiamate poi in giudizio dai familiari degli alunni disabili.
La riduzione dei docenti di sostegno ha assunto aspetti pesantissimi anche nella provincia di Catania, dove i tagli all’organico hanno interessato oltre 110 insegnanti di sostegno, con una drastica riduzione del rapporto tra insegnante e alunni disabili, creando gravi danni non solo ai lavoratori ma anche per gli alunni portatori di handicap, aiutati non solo nel campo didattico, ma anche sotto il profilo psico-fisico e sul piano dell’integrazione sociale.
Per chi volesse approfondire, riporto il link all’articolo di Repubblica.it , e qui di seguito il testo dell’interrogazione che ho presentato.
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.- Per sapere – premesso che:
anche a seguito della riduzione delle risorse a loro disposizione le amministrazioni scolastiche hanno ridotto la quantità di ore di insegnamento ed il numero degli insegnanti di sostegno all’handicap, anche in presenza di un numero invariato di alunni iscritti portatori di handicap nelle singole istituzioni scolastiche;
tale riduzione ha assunto aspetti particolarmente rilevanti nella Provincia di Catania;
considerata la fondamentale importanza che gli insegnanti di sostegno all’handicap svolgono non solo nel campo didattico, ma anche sotto il profilo psico-fisico e, non ultimo, sul piano dell’integrazione sociale;
la riduzione degli insegnanti di sostegno all’handicap ha comportato la mancata realizzazione di un completo intervento didattico di sostegno a favore degli alunni handicappati, tale situazione oltre che essere riprovevole sul piano morale e dei principi di solidarietà umana, è, senz’altro, rilevante sotto il profilo strettamente giuridico;
anche per questi motivi le famiglie dolorosamente colpite da questi provvedimenti delle Autorità scolastiche si sono viste costrette a presentare ricorso al competente Tribunale Amministrativo Regionale, al fine di vedere riconosciuto il diritto all’istruzione per i propri figli, chiedendo la sospensione cautelare degli atti impugnati;
considerato che in numerosi di questi procedimenti il TAR Sicilia – Sez. distaccata di Catania, in accoglimento della domanda cautelare proposta, ha ordinato all’Amministrazione resistente di assicurare agli alunni interessati un numero di ore di insegnamento di sostegno, coerente con le condizioni di salute del singolo alunno;
considerati i danni gravi e irreparabili subiti dagli alunni portatori di handicap a seguito della riduzione del numero degli insegnanti di sostegno all’handicap;
considerata l’importanza per gli alunni portatori di handicap di un’adeguata assistenza didattica e il carattere non risarcibile del pregiudizio che gli stessi stanno già subendo, a seguito della riduzione del numero degli insegnanti di sostegno all’handicap;
-:quali misure intenda assumere per la piena attuazione dei principi costituzionali e delle convenzioni internazionali che riconoscono il diritto all’istruzione delle persone con disabilità;
quali iniziative intenda promuovere affinché venga reintegrato il numero degli insegnanti di sostegno da quelle amministrazioni scolastiche che illegittimamente lo hanno ridotto;
se al fine di circoscrivere, nella minor misura possibile, gli effetti lesivi dell’illegittima e grave condotta delle Amministrazioni scolastiche, che comporterebbe ulteriori oneri per il pagamento delle spese processuali e dei gravi danni provocati, quali provvedimenti intenda assumere nei confronti delle amministrazioni scolastiche chiamate in giudizio dai familiari di portatori di handicap.
Berretta
Caro giuseppe la mia onestà intellettuale, spero me ne darai atto, mi costringe a sottolineare come quella norma contro i disabili era stata purtroppo varata dal governo prodi.
Questo non vuol dire che tu personalmente l’abbia accettata ma per ribadire che all’interno del pd ancora oggi c’è chi ritiene utile tagliare, anche se non ai livelli di questo governo, sulla scuola.
Oggi più che mai il PD dovrebbe dire chiaramente cosa pensa della scuola, dei rapporti tra pubblico e privato nell’istruzione mettendolo in un documento programmatico dove si impegna ad attuare quanto scritto se dovesse ritornare a governare questo paese.
Altrimenti mi sembra di assistere alla solita commedia degli equivoci tra le varie anime di questo partito.
Che botta sui denti che hanno avuto a Roma, però, con la storia della lista regionale non presentata. Davvero dei perecottari unici.
Attenzione, che poi la leggono come una invocazione al capo supremo, nelle loro teste ormai divinizzato.
Evangelicamente, sugli elettori Pdl potremmo dire “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno”…
Ma chi li vota si rende conto di quello che fa? Alla lontana, dico, mica in tutto e per tutto.
Qualcuno voleva la fantasia al potere? Ecco servito il non-sense al potere …
Ma proprio sugli insegnanti di sostegno per i disabili si dovevano fare i tagli? Ma possibile che il governo sia così grottescamente assurdo nelle sue scelte?!?
Una bella vittoria contro la freddezza di un Tremomti o della Gelmini, sempre con la forbice in mano a ritagliare i diritti dei più deboli.
Questa è una splendida notizia per tutte le famiglie sfortunate che hanno un figlio disabile. Certo che per noi il governo Berlusconi sta indecentemente facendo pochissimo. Per non dire che ci sta danneggiando apertamente.