Riela, appello alle istituzioni

LAVORO, GRUPPO RIELA: UN APPELLO ALLE ISTITUZIONI PER SALVARE L’AZIENDA ANTIMAFIA CATANESE DAL FALLIMENTO

Una raccolta firme per chiedere alle istituzioni di fare tutto il possibile per salvare la Riela dal fallimento.
Con questa iniziativa chiediamo un impegno forte per una vertenza lavorativa anche simbolica: salvare l’azienda di logistica catanese confiscata alla mafia negli anni ’90 di cui l’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia ha chiesto la messa in liquidazione a causa della posizione debitoria. A promuovere l’appello insieme a me, tutti i lavoratori del Gruppo Riela, i segretari provinciale e cittadino del Partito Democratico Luca Spataro e Saro Condorelli, il segretario nazionale dei Giovani Democratici Fausto Raciti, il segretario provinciale Damiano Pagliaresi e Roberto Li Calzi del Gruppo di Acquisto Solidale “Le Galline Felici”.
Con questa petizione vogliamo rivolgerci a chiunque abbia a cuore le sorti di un’azienda come la Riela, simbolo dell’antimafia il cui fallimento rappresenterebbe una sconfitta per lo Stato e per tutti noi siciliani.
Negli ultimi mesi con diversi interventi parlamentari ho più volte sollecitato il ministero dell’Interno per tutelare la Riela. Ora con gli altri promotori ci rivolgiamo a tutti i partiti politici, alle forze sindacali e sociali, ai singoli catanesi, affinché possano condividere questo appello alle istituzioni: il nostro auspicio è che la Prefettura di Catania, il ministero dell’Interno, l’Agenzia per i beni confiscati facciano tutto il possibile per salvare la Riela, perché esistono ancora delle possibilità per evitarne la messa in liquidazione” sottolineano. Al momento la petizione può essere firmata online cliccando qui ma il Partito Democratico e i Giovani Democratici di Catania organizzeranno nei prossimi giorni delle raccolte firme in città.
La vicenda Riela Group è esemplificativa: confiscata alla mafia, l’azienda “si è confrontata con il mercato – si legge nel testo della petizione – riuscendo ad assumere dipendenti e riducendo il passivo nonostante la riduzione del numero delle commesse”. “Ma soprattutto – si legge ancora – l’azienda è entrata nel circuito dell’Economia Solidale, trasportando gran parte dei prodotti agrumari che dalla Sicilia hanno raggiunto i GAS (Gruppi d’Acquisto Solidale) del centro-nord, ottenendo da questi un sovrapprezzo sulle tariffe per il trasporto (il costo della legalità), ma anche prestiti per l’acquisto di una nuova motrice”.

Tutto questo non è bastato a frenare l’emorragia di commesse e a mettere a serio rischio l’azienda e il futuro dei suoi lavoratori.  Ma siamo convinti che ci siano ancora soluzioni per salvare la Riela: la possibilità che imprenditori onesti possano rilevarla, o l’inserimento nel circuito della logistica di Stato, o ancora la creazione di cartelli di aziende confiscate in grado di fare filiera creando lavoro e sviluppo.

leggi il testo completo dell’appello

 

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