Sigonella dichiara guerra ai sindacati

Dipendenti a cui è negata la possibilità di scelta, privati della libertà sindacale sancita dalla Costituzione e non adeguatamente tutelati di fronte al datore di lavoro, ma anche anacronistici ostracismi nei confronti di alcune organizzazioni sindacali, inspiegabilmente escluse da tutti i confronti sul presente e sul futuro dei lavoratori.

Ho denunciato questa incredibile situazione ai ministri del Lavoro, Elsa Fornero, e della Difesa, Giampaolo Di Paola, con un’interpellanza a tutela dei lavoratori delle basi militari statunitensi di Sigonella, Napoli, Livorno, Vicenza e Aviano.
L’atto parlamentare raccoglie le istanze del coordinamento nazionale dei Lavoratori Italiani delle Basi Usa (Libu), che da alcuni mesi si sta facendo portatore di alcune rivendicazioni dei lavoratori. Alla base di questo malcontento vi è innanzitutto la surreale situazione per cui soltanto due sigle sindacali (la Cisl e la Uil) sarebbero autorizzate a trattare con il datore di lavoro all’interno delle basi Usa. Ad aggravare lo scollamento fra i lavoratori e le organizzazioni sindacali, poi, il fatto che la rappresentanza sindacale è organizzata secondo la Rappresentanza Sindacale Aziendale (Rsa) e non, come avviene in gran parte dei luoghi di lavoro, secondo i principi della Rappresentanza Sindacale Unitaria (Rsu).

Una mancanza di confronto e rappresentatività delle istanze dei lavoratori civili di Sigonella e delle altre basi Usa in Italia dovuta anche ad alcune modifiche del contratto collettivo nazionale di lavoro che la Libu sta duramente contestando, come la proposta che prevede il pagamento della quota mensile al sindacato sia per gli iscritti che per i non iscritti.  Ma allo stesso tempo appare ingiusto che i lavoratori civili italiani delle basi statunitensi abbiano un contratto di lavoro a sé, che li distingue da ogni altra categoria di lavoratori nel territorio italiano, inclusi i dipendenti civili che prestano servizio per le nostre Forze Militari.

Tante incongruenze che chiedo vengano sanate ai due ministeri competenti, avviando iniziative per introdurre la Rappresentanza Sindacale Unitaria e intavolando una trattativa con le autorità militari Usa con l’obiettivo di giungere ad un unico contratto che raggruppi in una sola categoria lavoratori accomunati dalle stesse problematiche lavorative.

30 comments to Sigonella dichiara guerra ai sindacati

  • Mirko

    On. Berretta

    ho notato con molto piacere che finalmente qualcosa comincia a muoversi a livello nazionale e questo grazie a lei!
    Spero solo che tutto questo non venga vanificato dall’indifferenza che ha sempre contraddistinto una certa classe politica, se non quasi la totalita’!
    E’ ora di cambiare…ha tutta la mia ammirazione e fiducia.

    Mirko.

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  • Rosario Pellegrino

    @ Giuseppe Berretta:
    On. Berretta, dopo gli interventi del sig. Casa (il quale non ha bisogno di presentazioni, si qualifica e si presenta da sé) e quelli dei miei colleghi, credo che adesso sia più chiaro il senso del nostro dissenso verso una rappresentanza di lavoratori  che poco ha a che fare con la solidarietà, con la concertazione, con le strategie per un futuro migliore.
    Il sig. Casa rappresenta un certo modo di rappresentare i lavoratori che a noi non sta più bene. L’arroganza di chi dichiara continuamente fino alla nausea: o stai con me o sei contro il sindacato, dimenticando che il sindacato è altro da lui, il sindacato sono i lavoratori. Questo volersi attribuire arbitrariamente l’unicità di intenti e di strategie senza mai spiegare o ascoltare la problematicità delle istanze e delle aspettative che vengono dal mondo del lavoro, è ciò che ha allontanato queste pseudo strutture sindacali dai lavoratori. E’ un po’ quello che sta succedendo in politica (le due cose viaggiano su binari paralleli) una crisi di rappresentanza che ha creato un divario preoccupante fra chi ci rappresenta e amministra “la cosa pubblica” e la società civile.
    La mia formazione etica mi impedisce però di fare di tutta l’ erba un fascio, o di scadere nel qualunquismo del “piove, governo ladro”. Credo e crederò sempre nella sacralità della Politica e della rappresentanza sindacale, e se mi sono messo in prima linea (e come me tanti altri colleghi) è proprio perché credo che la Democrazia non è come un abito che indossi, come alcuni dirigenti credono, che ti abilita subito e ti rende intoccabile. La Democrazia è una conquista sempre in itinere basata sul continuo e libero confronto di idee sempre tese al bene comune, e va difesa ed esercitata con impegno ed onestà intellettuale.
    Il sig. Casa preferisce pensare che il nostro dissenso sia dovuto a ” individualismi ed ambizioni personali andate forse deluse”? Faccia pure, ma resta il fatto che questo suo modo di interpretare il dissenso non dà risposte ai dubbi e alle frustrazioni di molti lavoratori delle Basi.
    Il sig. Casa preferisce pensare ” che i livelli di garanzia e di tutela raggiunti in oltre 50 anni di complesse relazioni sindacali in tale comparto da UIL e CISL non hanno uguali negli altri comparti produttivi privati esistenti in Italia”? Faccia pure, ma allora come mai alcuni diritti che ci spettano, in quanto cittadini italiano tutelati da una Costituzione, non ci vengono riconosciuti? Come mai abbiamo un Contratto di lavoro ibrido e incomprensibile, scaduto da tre anni e con la manifesta incapacità mostrata dai Nazionali di contrapporsi al nostro datore di lavoro per un rinnovo prossimo e consono alle vigenti leggi italiane ? Come mai in 50 anni, non si è riusciti ad ottenere un “Inquadramento unico” che equiparasse i lavoratori ai livelli mansionari italiani? Come mai il nostro contratto non è equiparato al contratto nazionale dei dipendenti civili che prestano servizio per le nostre Forze Militari?
    Il sig. Casa preferisce pensare che ” Ritenere però la UIL o la CISL in qualche maniera responsabili o – peggio – artefici di tutto ciò( cioè l’assenza nelle basi di altre sigle sindacali) è semplicemente fuorviante”? Faccia pure. Ma allora ci dica chiaramente da chi è partito questo divieto, dato che si vocifera che sia partito proprio da un accordo fra CISL e UIL. Il sig. Casa intende forse dire che è stato il Governo degli Stati Uniti? Allora si apra un dibattito e si chiarisca una volta per tutte se esiste veramente un No ufficiale da parte del nostro datore di lavoro, e da qui collaborare, anche con la partecipazione di CISL e UIL, per ristabilire un diritto sacro sancito da leggi e dalla Costituzione Italiana.
    Sono queste le risposte che aspettiamo, gettare fango su di noi non serve a nessuno, qualifica soltanto chi lo fa.

    On. Berretta grazie ancora per averci ospitato nel suo BLOG. Grazie per la solidarietà e il tempo che ci ha dedicato. Lei ha ridato carica e speranza a chi sogna una società migliore.

    Rosario Pellegrino
    Co-fondatore LIBU ed ex Coordinatore RSA UITUCS_UIL – Sigonella

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  • […] Lavoro. E, sempre in tema di lavoro, sono tornato ad occuparmi dei lavoratori di Sigonella <http://www.giuseppeberretta.it/politica-italiana/sigonella-dichiara-guerra-ai-sindacati/&gt; , questa volta per una vicenda che parla di libertà sindacali e ostracismi nei confronti di alcune […]

  • @ Giuseppe Berretta:
    Onorevole Berretta, nel ringraziarla per le sue puntuali e pungenti risposte a chi si ostina in malafede ad ignorare le motivazioni che animano lo spirito LIBU, vorrei invitarla a proseguire con l’iter parlamentare, per portarci alla libertà sindacale in un momento cruciale che vede 41 nostri colleghi, perdere in questi giorni il proprio posto di lavoro.
    Su Giovanni Casa e quei pochi (anzi pochissimi!) che a Sigonella ancora si nascondono dietro le sue braghe, probabilmente sarebbe già calato il sipario da tempo, se non fosse per un articolo del contratto che ci obbliga a pagarli, comunque, fino alla fine dell’anno solare. Pazienza, ora è tempo di concentrarci sul nostro futuro.

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  • Giovanni Ricci

    On. Berretta,

    la ringrazio per lo spazio e per l’interessamento che sta avendo nei nostri confronti e in quella tutta la categoria Lavoratori Italiani nelle Basi USA in Italia, cosa altro dire, ‟Welcome to Sigonella” . Ho letto attentamente l’articolo del quotidiano -“La Sicilia” – Interpellanza Parlamentare e dopo ho letto il commento del Segretario Prov . Uil-Tucs di Catania nel suo blog: sono rimasto senza parole.
    Io sono un ex membro del direttivo e ex RLS della UIL-TuCS di Sigonella e sono uno di quelli che ha messo molta passione come tutto l’ex direttivo UIl-Tucs ma, sono rimasto deluso come tutti gli altri. Di conseguenza quando non si va d’accordo la cosa più naturale da fare e separarsi. Non siamo affatto usciti sbattendo la porta alla prima discussione, abbiamo avuto molta, molta pazienza ma, come tutte le cose, c’è un limite oltre alla quale si dice basta. Dopo aver lavorato insieme con tutti i membri del Direttivo per più di tre anni e contribuito a raggiungere un numero di iscritti Uil-Tucs mai visti nella storia di Sigonella (350), stavamo ancora crescendo: questo vuole dire che siamo persone serie, competenti e che abbiamo la stima dei nostri colleghi; abbiamo la loro FIDUCIA al contrario di quello che qualcuno sostiene. Tutta la comunità delle Basi Usa in Italia sta seguendo questa discussione e anche altrip; la ringrazio ancora per la sua professionalità .
    Mi chiedo da persona ignorante, plebea, (in Inglese si dice peasant= plebeo), da peasant e da persona completamente fuori di testa che sono io: perché il Segretario Uiltucs ha un parere negativo al suo intervento in parlamento? Se lei e’ in parlamento deve parlamentare, praticamente portare la nostra voce in parlamento, discutere dei nostri problemi; in una democrazia come la nostra questa dovrebbe essere la normalità: lei è un rappresentante del nostro territorio che sta facendo il suo mestiere e lo sta facendo molto bene! Ho consultato il vocabolario per capire cosa significa Parlamento, sa, io sono un peasant. Aaahh… ho capito! Sono un po’ ritardato nella comprensione di fatti molto complessi ma ,ma ho capito sa, veramente! Il parere e’ negativo proprio perché lei parla dei nostri problemi in Parlamento; scusi sa, io sono un semplice peasant di campagna e avevo bisogno del mio tempo per capire.

    Un saluto from the peasantry, GRAZIE, THANK YOU,

    Giovanni Ricci
    co-fondatore LIBU ex membro del direttivo UIL-TuCS a Sigonella.

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  • Paola Valenti

    On.Beretta, la ringrazio per averci ascoltato, per aver inteso e condiviso le difficolta` oggettive senza pregiudizi e senza paura di farsi portavoce di questa “Discriminazione”!! SI, perche` e` di questo che si tratta.. Vogliamo semplicemente avere la Liberta` di scegliere chi ci rappresenta, cosi` come spetta a tutti i lavoratori italiani che lavorano su territorio italiano. “Sigonella” non e` uno Stato nello Stato, non godiamo di privilegi particolari, o di indennita` di rischio per lavorare in una base militare. Noi vogliamo semplicemente concesso lo stesso diritto, quello di scegliere quale sigla sindadale in Italia puo` rappresentarci meglio e chi cattura la nostra fiducia nel trattare con il ns. datore di lavoro. Tutto qui.

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  • Francesca Mangano

    On. Beretta,

    la ringrazio, intanto, per l’attenzione prestata al sentimento di disagio che, noi lavoratori di Sigonella , stiamo vivendo.
    Non voglio commentare cio’ che, invece, cerca di deviare dalla vera natura e dal senso di solidarieta’ e di partecipazione che ci vede protagonisti in questo momento.
    La dialettica porta al raggiungimento di grandi traguardi se si parte da un unico principio:la necessita’ di una rappresentanza sindacale all’interno di un posto di lavoro.
    Certa di risentirla ancora, le invio i miei saluti.

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  • Giovan Battista Casa

    @ Giuseppe Berretta:

    Lei sa bene, onorevole, che a volte il confine tra la professione di avvocato (del lavoro) ed il mestiere di sindacalista si presta ad essere scavalcato ed oltrepassato, in un senso o nell’altro….. quando questo succede i guasti procurati (ai lavoratori) rischiano di essere enormi…
    Buona giornata.

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  • G.Russo

    On. Giuseppe Berretta,

    Sono un lavoratore della base di Sigonella. Le confesso che non mi ero mai accostato alle comunicazioni tramite blog e simili. Ma, dopo aver letto sulla stampa della sua presa di posizione con una interpellanza al governo, ringraziandola per l’iniziativa che sta portando avanti politicamente ,ho pensato,finalmente un politico siciliano che si adopera per aiutare dei lavoratori in forte disagi. Coordinati (si fa per dire) da sigle sindacali ,purtroppo per loro, affidati a dei personaggi che con una metodologia obsoleta, fatta di silenzi, assenza di comunicazione( venerdì scorso sono stati 41 licenziamenti alla base di livorno), arrogante con chi chiede cambiamenti, senza il confronto con riunioni o assemblee e soprattutto insinuando nei lavoratori la paura della perdita del posto lavoro come leva per tenere gli iscritti.
    Scrivo sopratutto per capire, ponendomi dei quesiti, perché purtroppo noi lavoratori delle basi USA, pur suscitando TENEREZZA agli occhi di chi dovrebbe aiutarci a capire, migliorarci, portarci a conoscenze delle problematiche di lavoro che giorno dopo giorno avvengono nelle basi.
    Mi chiedo, se ho ben capito o forse sbaglio, se un segretario provinciale UILTuCs , ammettendo che l’esclusione di una delle sigle sindacali più importanti, è un problema annoso, niente niente ammette Implicitamente che non ha fatto niente per cambiare lo stato delle cose?
    Che, con chi (lavoratori RSA) ha cercato di portare timidamente avanti un discorso migliorativo in tal senso, pur sostenuti dalla fiducia riguadagnata, di un gran numero di lavoratori iscritti al sindacato mai raggiunto prima, hanno ricevuto il ben servito nel modo più meschino si possa immaginare.
    Poi, non ritenendo minimamente possibile le due sigle sindacali responsabili o artefici di tutto ciò niente niente che il menzionato segretario voglia alludere che sia stata espressione del datore di lavoro?
    Io spero di no, l’ex direttivo UILTuCs ( RSA precedente) aveva stabilito un ottimo rapporto con il datore di lavoro, anzi alcune volte si è avuta la sensazione di un capovolgimento di fronte tra sindacato e datore di lavoro.
    Forse una cosa l’ho capita, che il gruppo di ex RSA che ha fatto nascere il blog LIBU, e su questo il sempre menzionato segretario provinciale non abbia paura può stare tranquillo, l’ha creato solo per dare voce a chi democraticamente voleva esprimere la propria opinione in modo libero, non vuole arrogarsi nessun tipo di forma sindacale. Sanno benissimo che per un cambiamento,la strada maestra è una struttura esistente o nuova riconosciuta dalla controparte, però le strutture esistenti possono essere cambiate anche frontalmente, come la politica insegna, molte volte il cambiamento avviene con l’aiuto di chi non vede e rifiuta il cambiamento, scusate il gioco di parole, perché fortunatamente ogni tanto i tempi cambiano.

    G.Russo

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  • @ Giuseppe Berretta:
    Onorevole Berretta, voglio complimentarmi per questa sua ulteriore risposta allo squallore di un commento il cui autore dimostra tutta la veridicità di un antico aforisma: “Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”.
    La voglio altresì rassicurare sul fatto che i lavoratori di Sigonella (ma non ho dubbi sul credere che sia lo stesso per le altre Basi) non hanno affatto frainteso le sue parole: non hanno ravvisato alcuna rettifica nella risposta al sig.Casa ma, anzi, un’apprezzabilissima conferma dei suoi intenti e delle sue idee. Per quanto concerne invece i giudizi degli stessi riservati al sig.Casa, non voglio togliere lui il “piacere” di sentirli dal vivo, quando si deciderà (se mai si deciderà) ad indire un’assemblea generale, come da noi tutti auspicato.

    Saverio Bruno

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  • Giuseppe Berretta

    @ Giovan Battista Casa:
    Nel rassicurarLa sul fatto che non intendevo e non intendo rettificare una sola virgola di quanto ho detto, mi limiterò a pregarla di non provare più a modificare il senso delle mie affermazioni.
    Non tenti, quindi, di “fare l’avvocato” con me: tanti anni di esperienza professionale mi impediscono di cadere in trucchetti come questo.

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  • Giovan Battista Casa

    @Giuseppe Berretta
    On. Berretta,
    sono lieto di prendere atto della sostanziale rettifica rispetto a quanto da Lei affermato in seno alla Sua prima dichiarazione ove riferisce dei lavoratori della Base USA di Sigonella, e che di seguito trascrivo:
    “dipendenti a cui è negata la possibilità di scelta, privati della libertà sindacale sancita dalla Costituzione e non adeguatamente tutelati di fronte al datore di lavoro”.
    Noto con soddisfazione che la seconda parte della suddetta Sua dichiarazione è scomparsa nella replica che ha avuto la gentilezza di inoltrarmi. Forse (spero) qualcuno Le avrà confermato che il grado di tutela e di rappresentanza di questi lavoratori – sia a livello nazionale che a livello di singola installazione – è assolutamente adeguato, sia riguardo alla complessità delle problematiche di volta in volta sul tavolo sia rispetto ad una controparte assolutamente sui generis.
    Non ho difficoltà invece a convenire con Lei sulla descrizione di una situazione – vecchia di decenni – che vede una importante organizzazione sindacale fuori dal tavolo di trattative in tale comparto. Ritenere però la UIL o la CISL in qualche maniera responsabili o – peggio – artefici di tutto ciò è semplicemente fuorviante.
    Personalmente non le nascondo che preferire avere la CGIL al tavolo con me, ad affrontare il quotidiano, così come accade in tutti gli altri settori, invece che vederla idealizzata, in maniera da suscitare perfino un sentimento di tenerezza nei confronti di quei lavoratori che pensano così di risolvere ogni cosa.
    Converrà con me inoltre che per “contribuire dal basso a prendere le decisioni” l’unica strada percorribile è la normale aggregazione in una struttura sindacale nuova o già esistente, ma che sia riconosciuta dalla controparte. Altre soluzioni che la tecnologia oggi disponibile consente, servono soltanto ad alimentare un sentimento di protesta da parte di pochi (anzi pochissimi!) che nel caso specifico – lo ribadisco – sono portatori di individualismi pelosi e fine a se stessi.

    In politica – Lei mi insegna – coloro i quali vogliono incidere dal basso cominciano con l’iscriversi ad un partito ed in quell’ambito cominciano a far sentire la propria voce. Da lì – ad ogni congresso – si può anche tentare di cambiare perfino il Segretario. L’alternativa a questa, che rimane la strada maestra, è rappresentata dalla creazione di un movimento di mera denunzia, sulla stregua di quanto fatto dal famoso comico Grillo con il M5S, che immagino abbia molti fans tra i sostenitori della LIBU (in realtà a ben pensarci le similitudini tra le due situazioni sono veramente tante…).
    On. Berretta,
    conosco il Suo impegno serio ed appassionato nei confronti di qualsivoglia categoria di lavoratori, e proprio per questo mi sarebbe piaciuto, prima di veder pubblicate le Sue dichiarazioni sulla stampa, essere contattato per conoscere il mio punto di vista. Lei questo non l’ha fatto e me ne rammarico.
    La saluto molto cordialmente.

    Giovan Battista Casa

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  • Paolo Pappalardo

    Caro Giuseppe,

    ti ringrazio per la serieta’ e per la solerzia con le quali hai preso a cuore le vicende dei lavoratori della Base di Sigonella. Del resto, conoscendoti, non nutrivo alcun dubbio.

    Un abbraccio,

    Paolo

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  • TURISMO o DIFESA?

    On. Berretta, sono un lavoratore di Sigonella. La ringrazio di cuore per la sua lodevole iniziativa a nostro favore, mi congratulo per la lucidita’ con cui analizza sinteticamente il problema che ci affligge e mi auguro che la sua interpellanza abbia un seguito e possa essere il primo passo verso il riconoscimento del lavoro che effettivamente svolgiamo in seno alla comunita’ di Sigonella. Con grande rammarico ho letto la risposta del segretario provinciale UILTUCS, Giovanni Casa, che fortunatamente si commenta da sola. Inappropriata nella materia, nella forma, nei toni, condita qua e la di insulti e cattivo gusto, la stessa lettera si puo’ considerare il “manifesto” del problema che affligge la nostra categoria: una rappresentanza sindacale arrogante, in quanto crede di essere l’unica possibile, priva di formazione, di metodi comunicativi, di diplomazia, assolutamente inadeguata a rappresentare le molteplici sfumature di un personale che svolge l’importante compito di supportare l’istallazione militare in tutti i servizi a essa collegati. E non solo i dirigenti sindacali sono inadeguati al ruolo, ma le stesse federazioni in seno alle quali operano sono inadeguate a “seguire e organizzare”, per usare le stesse parole del Casa, i lavoratori di Sigonella. FISASCAT e UILTUCS “seguono e organizzano” i lavoratori addetti a TURISMO, COMMERCIO e SERVIZI AFFINI. Il lavoratore di Sigonella nulla ha a che vedere con TURISMO e COMMERCIO: Non organizziamo gite e non vendiamo nulla. Siamo invece personale di supporto presso una istallazione militare che assolve esclusivamente alla funzione della difesa. E qui casca l’asino! La verita’ oggettiva e’ un fatto concreto e tangibile, ma questi signori dirigenti sindacali la hanno fino ad oggi filtrata e dissimulta. E al lavoratore ingenuo che chiedeva “ma noi che c’entriamo col turismo e commercio?” essi rispondevano “accussi’ e’ (e’ cosi’)!”…e tutto finiva li. Troppo comodo continuare a rimanere arroccati alle poltrone senza produrre alcunche’ di nuovo. On. Beretta, che venga la democrazia anche a Sigonella: liberta’ di rappresentanza sindacale (non solo due sigle), elezioni dei rappresentanti a suffragio universale ed equiparazione dei lavoratori di Sigonella al personale civile dipendente del ministero della difesa. Rimanga con noi On. Beretta!
    Sig. Casa, le rivolgo un appello: impari ad essere piu’ garbato e diplomatico nel comunicare, almeno finche’ ricopre l’incarico di dirigente sindacale. Trovo la sua lettera disastrosa, ed infamante per se stesso, per la federazione e per la comunita’ di Sigonella che Lei – indegnamente – rappresenta. Non mi resta che augurarci che il tempo porti presto il cambiamento che tutti attendiamo.

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  • Emilio Mangiameli

    @ Giovan Battista Casa
    Sig. Segretario Provinciale UILTuCS, a volte il silenzio e’ la virtu’ dei forti, specialmente quando non si ha niente da dire. Ma in quale paese democratico un sindacalista attacca continuamente un ex coordinatore e un ex direttivo che ha avuto il solo torto di triplicare gli iscritti e di pensare che quello era il modo piu’ giusto per fare sindacato.La nostra protesta, nasce perche’ c’e’ un vuoto sindacale, che lei con la sua arroganza ha contribuito a rendere insanabile.Ringrazio L’onorevole Beretta per la sensibilita’con cui ci permette di esporre le noste idee,che un sindacato moderno e piu’ vicino ai lavoratori non avrebbe difficolta a fare sue. E’ singolare il fatto che i lavoratori debbano rivendicare i propri diritti attraverso la voce di un onorevole. Ma lei Sig. Casa, ricorda quale lavoro svolge?
    ex membro del direttivo UILTucs Sigonella.

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  • Angelo Viscuso

    Gentile On. Berretta,
    Porgo il mio ringraziamento per aver preso a cuore il caso dei Lavoratori Liberi delle Basi USA.
    Come avrà notato, non si tratta di ex sindacalisti “non accontentati” dalla loro ex segreteria, ma di lavoratori che vogliono difendere e confermare la propria dignità di lavoratori, oltre, a voler esercitare il diritto di scelta per la propria rappresentanza sindacale. Sicuramente non siamo tutti “fuori di testa” come il “povero” Rosario Pellegrino, (si fa per dire) ma persone serie che hanno lavorato bene per tre anni e che vorrebbero e vogliono continuarlo a fare, avendo a cuore gli interessi esclusivi dei propri colleghi e della categoria… cosa legittima e in armonia con la Costituzione della Repubblica Italiana.
    Grazie ancora per lo spazio che ha messo a nostra disposizione in questo blog.
    Angelo Viscuso

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  • Francesco Marino

    Grazie On. Giuseppe Berretta.

    Ho letto e riletto l’articolo del quotidiano “La Sicilia” – Interpellanza Parlamentare dell’ On. Berretta ed e` con grande soddisfazione che apprendo che finalmente si stia muovendo qualcosa a livello nazionale.

    La LIBU e` viva e ha dato inzio ad un “terremoto” che sta scardinando quel vecchio e marcio modo di fare sindacato. Esiste e c’e` la democrazia che spesso viene manomessa e pilotata facendo perdere quei diritti che spettano, come in questo caso, ai lavoratori. Siamo fieri e soddisfatti perche` finalmente le cose stanno cambiando, abbiamo una grande voglia di crescere e un grande desiderio di innovazione sindacale (LIBU). Vogliamo di piu’ perche` sappiamo che c’e` di piu`, vogliamo andare avanti perche` ce lo meritiamo, e` un nostro diritto! La democrazia deve prevalere ed e’ alla base dei diritti dei lavoratori!

    Abbiamo fatto centro, siamo diventati (noi LIBU) protagonisti di qualcosa che questi insulsi privi di vivacita` intellettuale non immaginavano.

    Amici e colleghi della LIBU andiamo avanti con forza.

    Francesco Marino ex direttivo UIL-TuCS di Sigonella.

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  • Alfredo

    In primis ringrazio l’onorevole con la speranza che qualcosa di nuovo in futuro possa verificarsi nella nostra categoria.
    Poveri noi!!!
    Poveri lavoratori di Sigonella, rappresentati ormai da nessuno, da gente che ama usufruire delle ore sindacali per sottrarsi alla fatica giornaliera del lavoro, poveri noi nelle mani di un datore di lavoro che può farci fuori quando e come vuole! Poveri noi che pur lavorando dentro un istallazione militare operativa con probabilità di rischi vari siamo ancora inquadrati nel turismo e commercio.
    Poveri lavoratori ormai sottomessi all’eccessivo potere del datore di lavoro quasi come chi lavora presso un privato o peggio ancora un “padrone” che si sveglia una mattina e ti manda a casa;
    Un mondo a se Sigonella, questo e’, un mondo a se!
    È più si scava più fango esce! Ecco perché molto probabilmente rendere noti certi argomenti crea disagio a questi signori che sperano ancora oggi di poter gestire il tutto come da 50 anni hanno fatto, ed il successo più grande che hanno ottenuto e’ sicuramente quello di aver creato nella maggior parte dei lavoratori una sorta di consapevolezza tale ed una paura interiore che li induce al silenzio ed alla sottomissione;
    Insomma meglio starsene CON LA CODA FRA LE GAMBE!!!!
    Personalmente non capisco più se la mattina quando vado a lavorare mi trovo in territorio italiano, americano o in un luogo surreale dove di tutto può accadere e dove non so a quale legge o regolamento dovrà rispondere il mio operato.
    Caro Onorevole e’ giusto che lei sappia la cosa più importante ed alla base di tutto, i lavoratori di Sigonella hanno paura, non denunciano, non si lamentano, se lo fanno accade solo interiormente ed in silenzio, hanno perso la fiducia anche delle istituzioni del proprio paese, sanno di non essere difesi da nessuno!!!
    Il resto e’ tutta una conseguenza!
    Aiutiamoci a riconquistare dignità e sicurezza, abbiamo bisogno di essere veramente tutelati per poter spiccare nuovamente il volo!!!

    Abbraccio e ringrazio quei pochi colleghi temerari o pazzi come vengono definiti
    Quelli della LIBU insomma
    Quelli che come me si sentono liberi ma sanno di avere le catene ed il cappio al collo e sognano di liberarsene!

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  • A. Giusti

    On. Giuseppe Berretta,

    sono un lavoratore della base di Sigonella, ringraziandola anticipatamente per quello che sta facendo per la nostra categoria, vorrei far notare a lei e a noi tutti che forse fare tutto il possibile per migliorare la categoria, spetterebbe proprio a chi ha la sua naturale specificità. ma purtroppo nel momento di maggior riconoscimento da parte dei lavoratori(parlano i numeri) l’EX gruppo RSA ,ha ricevuto da parte del nostro EX segretario provinciale UILTuCS(EX perché fortunatamente non mi rappresenta più, ma purtroppo come tantissimi altri costretti a pagare fino a fine anno, come onestamente inserito nel CCNL, forse anche questo a favore dei lavoratori) tutto il possibile per far allontanare chi in quel momento stava diventando(per il lavoro portato avanti e per le idee che si volevano apportare per migliorare la categoria,forse proprio queste inopportune) troppo popolare da non essere più controllabile.Ancora una volta, senza naturalmente nessuna meraviglia da parte nostra, reiterando l’errore di attaccare tutto quello che lo impaurisce, per non so quali reconditi motivi o forse non cosi tanto reconditi, aggiunge una ennesima falsità al suo non indifferente bagaglio, dice, per sua stessa asserzione nella lettera scritta sul sito della UILTuCS(molto meno morbida di quella scritta in questo blog)all’Onorevole Berretta:

    On. Berretta,
    mi creda, le motivazioni reali che hanno determinato tale situazione sono molto meno nobili di
    quello che Le hanno raccontato.
    “I LAVORATORI DI SIGONELLA L’HANNO CAPITO E HANNO RIDATO SLANCIO E FIDUCIA ALLA UILTuCS”.

    Scusate ma forse io lavoro su un altro pianeta, ma voi avete più avuto notizia del sindacato UILTuCS in Base dopo la forzata uscita di scene dell’ EX direttivo UIL-TuCS a Sigonella?

    Ancora grazie,

    un saluto
    A.Giusti

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  • Gentile Onorevole Berretta,
    la ringrazio per aver elevato e dato voce al malessere della nostra categoria di lavoratori. Anch’io facevo parte del ex direttivo UIL-TuCS di Sigonella. Sentire il sig. Casa addurre ancora delle motivazioni farneticanti “sottobosco di privilegi”, individualismi” pur di non prendere atto delle vere motivazione, mi da la riprova che niente e’ cambiato tra le file della UIL-Tu.CS. Comunque sia mi interessa poco, perche’ credo fermamente che esso rappresenti il passato. Spero che col suo aiuto si possa dare alla categoria dei lavoratori delle basi la vera identita’.
    Un affettuoso saluto,

    Rosa Pennisi
    co-fondatrice LIBU ex membro del direttivo UIL-Tucs a Sigonella

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  • Rosario Pellegrino

    @ Giovan Battista Casa:
    Il sig. Giovanni Casa continua a stupire con i suoi interventi sempre incentrati sul niente e sulla sterile e inutile polemica. Non ho mai visto, da parte sua, una risposta a qualcosa o qualcuno che centri l’argomento o l’obiezione che gli è stata rivolta o alla quale aveva il dovere di rispondere.
    Sempre a divagare senza poi, appunto, dire nulla, sminuendo e buttando sempre fango verso chi lo contraddice o mette in discussione il suo pensiero. Per non parlare poi della pessima abitudine di esprimere sempre una assoluta mancanza di fiducia sull’intelligenza ed esperienza altrui: 350 iscritti che avevano mostrato grande fiducia nel nuovo direttivo UILTUCS, coordinato dal sottoscritto, e che avevano riacquistato gli strumenti per esprimere finalmente il loro parere (nessun direttivo, quantomeno a Sigonella, aveva mai fatto tante assemblee generali e di reparto, mai tanta informazione attraverso comunicati, lettere ed e-mail) ebbene, questi iscritti, nel momento in cui hanno cominciato a crescere e chiedere di più alla struttura sindacale, in qualità e sugli obiettivi da raggiungere, sono diventati per il sig. Casa 350 imbecilli a cui è stato fatto un lavaggio di cervello da parte mia, che sono uno fuori di testa e malato di protagonismo. I miei collaboratori, a loro volta, e due in particolare, influenzavano me che diventavo così una persona in balia di lupi famelici che annullavano la mia volontà, il tutto in un susseguirsi di accuse di plagio, dove tutti diventavano gli artefici e nello stesso tempo le vittime del plagio. Adesso è il turno dell’On. Berretta che “ci è cascato”, che si è fatto abbindolare da persone spinte soltanto da individualismi ed ambizioni personali andate deluse, come se l’On. Berretta, attraverso la sua esperienza certamente di alto profilo, non sia in grado di capire le istanze di lavoratori che non ne possono più di essere trattati in questo modo.
    Noi vogliamo soltanto la libertà di poter dire: voi non mi rappresentate più e scelgo, in assoluta libertà, di andare da un’altra parte, da chi dico io e non da chi dite voi, come prevede la Costituzione e la più elementare delle regole di Democrazia. Ci vuole tanto a capirlo?
    L’On. Berretta ci ha ridato la fiducia e la speranza che qualcuno finalmente ci ascolta, che il silenzio a volte si può rompere, che la Democrazia si può ancora esercitare in questo paese , e di questo gli saremo sempre grati. Ha fatto ciò che gli organi preposti alla tutela dei nostri diritti non hanno voluto fare: ascoltarci.
    Il sig. Giovanni Casa forse dovrebbe, dall’alto della sua somma intelligenza, imparare ad ascoltare di più prima di esprimere giudizi o peggio strategie sindacali. Ascoltare è la base della contrapposizione democratica delle idee. Se avesse usato con noi il dono di sapere ascoltare si sarebbe reso conto che forse non eravamo tutti così fuori di testa, che sentivamo troppo la responsabilità di essere i portavoce di 350 lavoratori, che avevamo solo bisogno di essere ascoltati e rappresentati nel modo giusto e con le strategie giuste in qualità e onestà, questa era la nostra unica e sola ambizione.
    Forse il sig. Casa invece di permettersi di scrivere all’On. Berretta “si faccia un favore, legga il CCNL” , sarebbe bene che il favore se lo faccia lui studiando la storia del Sindacato, fatta da uomini che si sono immolati per il bene altrui, uomini che ascoltavano i lavoratori e lottavano per un futuro e un mondo migliore, pregni di una cultura tesa alla solidarietà, contro l’ingiustizia e la discriminazione sociale. Uomini che non si sarebbero mai sognati di dire come il sig. Casa ha fatto con noi: voi non siete nessuno, qui comando io!

    Rosario Pellegrino
    co-fondatore LIBU ex Coordinatore del direttivo UIL-TuCS a Sigonella

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  • Angelo Viscuso

    Ho letto attentamente i vari commenti e trovo che il più appropriato alla vicenda è quello di Saverio Bruno. Di fatto il direttivo negli ultimi 3 anni ha dato ottimi risultati nell’interesse della categoria, stranamente ad un certo punto non si è più capito come mai tutte le iniziative che prendevano i coordinatori (Saro Pellegrino in modo particolare) venivano osteggiate e continuamente annullate con qualche e-mail che indicava tutt’altra direzione (come riunioni di direttivo e cetra). Magari i componenti del direttivo come me che non erano presenti alle riunioni di “vertice” non capivano questa schizofrenia… Ma naturalmente io come quasi tutti i componenti del direttivo democraticamente eletto dai colleghi della base, abbiamo preso per buone le motivazioni di Saro, essendo che lo conosciamo benissimo come persona leale e dedicata all’interesse della categoria, tanto è vero che in tre anni abbiamo più che raddoppiato gli iscritti.

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  • Impiegato di Sigonella

    Spettabile Onorevole Berretta,
    anche io sono un Lavoratore della base di Sigonella, vorrei Ringraziarla vivamente per aver presentato l’interpellanza parlamentare, con la quale finalmente, ha messo in evidenza, soprattutto, a livello NAZIONALE, le problematiche che affliggono i Lavoratori di Sigonella e di tutte le altre basi U.S.A d’Italia. Contrariamente a ciò che è stato scritto nel primo commento i Lavoratori non sono assolutamente garantiti e tutelati dalle due sigle sindacali presenti nella base, purtroppo questa è una realtà che viviamo tutti i giorni specialmente in questi ultimi tempi.
    Onestamente, il Sindacato non lotta più per noi iscritti che mensilmente sosteniamo economicamente con tanti sacrifici coloro che in teoria ci dovrebbero rappresentare.
    Questa condizione ed il silenzio assordante del Sidacato, interrotto solo oggi, ci umilia giorno dopo giorno.
    Spero tanto che la sua azione porti dei buoni frutti!

    Onorevole Berretta la RINGRAZIO nuovamente!!!!!
    Cordiali Saluti
    Un semplice Lavoratore della Base di Sigonella.

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  • Giuseppe Berretta

    @ Giovan Battista Casa:
    Sig. Casa,
    la ringrazio per il suo contributo anche se mi dispiace leggere nelle sue parole un certo risentimento che francamente non riesco a giustificare da parte di chi dovrebbe aver letto con estrema attenzione l’interpellanza che ho inviato al Governo.
    La “surreale situazione”, una delle tante, che ho denunciato ai ministri Fornero e Di Paola si riferisce innanzitutto alla esclusione di alcuni sindacati dalle trattative con il datore di lavoro. Non ho mai sostenuto, al contrario di ciò che lei contesta velatamente, che la Cgil sia l’unico sindacato in grado di tutelare i lavoratori. Ciò che ho scritto ai ministri del Lavoro e della Difesa è molto più serio di questioni che reputo poco significative come gli incarichi sindacali ricoperti in passato da questo o quel lavoratore che ha poi scelto di abbandonare il sindacato. Credo sia, invece, ben più grave che si stia ignorando la nostra Costituzione che, come lei sicuramente saprà, all’articolo 39 sancisce la libertà sindacale dei lavoratori. Libertà nella scelta dell’organizzazione a cui iscriversi, libertà di sentirsi “degnamente rappresentati” – cito le parole dei lavoratori di Sigonella – o, se non lo si ritiene, liberi di non iscriversi a nessuna sigla sindacale. Trovo ingiusto, poi, da parte sua bollare come “individualismi” dei malesseri profondi che hanno indotto molti lavoratori a riunirsi nella Libu: chiedono più libertà nell’essere rappresentati davanti all’azienda, chiedono di poter contribuire “dal basso” a prendere le decisioni, incluse quelle riguardanti il pagamento delle quote sindacali, e a condurre una battaglia – sacrosanta a mio avviso – per ottenere lo stesso contratto di chi svolge il loro stesso lavoro come i lavoratori civili delle Forze Armate. Queste le mie convinzioni, questa la mia battaglia per tutelare i dipendenti di Sigonella che, evidentemente non ne è al corrente, ho tentato di tutelare in moltissime altre occasioni da tanti anni a questa parte, con altre interrogazioni e interpellanze al Governo. Il quale avrà sicuramente molto altro da fare ma spero, al contrario di quello che lei si auspica, possa occuparsi anche di questi lavoratori italiani che – contrattualmente – continuano a sentirsi stranieri in Italia.
    Sono sempre disponibile quando c’è da confrontarsi, non mi sono mai tirato indietro e non lo farò certamente ora. Anche perché, a differenza dei cari amati jukeboxe, credo di avere molto da dire quando si parla di diritti dei lavoratori.
    Un saluto,
    Giuseppe Berretta

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  • Mary

    Gentilissimo onorevole la ringrazio per aver accolto la ns protesta pacifica e spero vivamente che possa rendersi conto di persona della situazione che si e’ venuta a creare all interno della base di Sigonella .
    Certa che sapra’ valutare incontrando personalmente gli interessati da ambo le parti.

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  • un lavoratore sindacalmente deluso

    caro onorevole Berretta dato che e’ stato invitato ad un pubblico dibattito se decidera di parteciparvi faccia si’ che vengano invitati anche i lavoratori di sigonella cosi’ da dare la possibilita’ al signor segretario provinciale di poter dimostrare l’attaccamento dei lavoratori alla uil tucs, sempre che’ il signor segretario abbia il coraggio di affrontare i suddetti lavoratori.
    La ringrazio per aver dimostrato interesse nei confronti della nostra categoria e la invito a continuare ed a sostenere i nostri sforzi atti a cambiare una volta per tutte questo stato di vassallaggio sindacale.
    Grazie

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  • Lavoratore di Sigonella

    Francamente la tempestiva risposta del Sig. Casa è interessante ma si legge chiaramente che è limitata e di parte, ci sono documenti scritte da lui che lo sconfessano!!
    Comunque in un “paese normale” nelle aziende ci devono essere tutte le sigle sindacali che vogliono e che hanno i nuperi per esserci.QUESTIONE DI DEMOCRAZIA!!!

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  • Caro Giovanni,
    Finalmente!!!! Ci voleva l’azione di un Deputato della Repubblica per avere il “piacere” di sentirti di nuovo parlare di noi della LIBU. Bene! Una domanda: come mai la tua lettera che leggiamo in questo blog differisce da quella pubblicata come “lettera aperta all’On.Biuseppe Berretta” sul sito della UIL-TuCS di Catania? Ma possibile che da te non si ottiene mai una parola una, che sia unica e chiara?
    Comunque, prima di farti dono (sicuramente gradito) del il mio pensiero in merito alla tua lettera, che non chiamo risposta poiché non risponde per nulla all’interpellanza dell’Onorevole Berretta, permettimi restituire al mittente le accuse di “scarsa nobiltà” rivolte alle nostre scelte. Per quanto riguarda poi le farneticazioni riguardanti il “sottobosco di privilegi” delle cariche sindacali ed anche gli “individualismi ed ambizioni personali”, non rispondo nemmeno, coloro che ci conoscono (incluso banche e creditori) leggendo le tue parole non potranno che farsi grasse risate. Buon per loro.
    Ma andiamo con ordine:
    1. Se dopo tre anni in cui abbiamo lavorato in autonomia è poi seguito un rapido precipitare degli eventi, è proprio perché tu, che fino a poco tempo prima di Sigonella non sapevi nulla, improvvisamente, nel momento in cui gli iscritti hanno superato i 300 (ti ricordo che erano meno della metà all’inizio del nostro triennio), questa autonomia ce l’hai tolta! Il nostro coordinatore non era più in grado di chiedere assemblee, di scrivere all’ufficio del personale, di accorrere nei reparti all’occorrenza… non era neppure in grado di poter scegliere i propri collaboratori! Perché hai tolto l’autonomia (e la forza) alle nostre azioni? Più volte questa domanda è stata posta sia a te che alle segreterie regionali e nazionali: non abbiamo mai ottenuto alcuna risposta se non il tuo ribadire che decidere tocca a te e basta, anche se questo non dovesse corrispondere alla volontà dei lavoratori…. uhhmm… forse c’è qualcosa da nascondere?
    2. Non abbiamo avuto bisogno di “raccontare” nulla all’Onorevole Berretta: è tutto online, world-wide, sul nostro blog, inclusa la storia del nostro passato, la richiesta della quota di assistenza contrattuale, il contratto di lavoro ecc. Tutto nero su bianco, chiaro come sempre siamo stati noi verso di te e, soprattutto, verso i lavoratori. Tra l’altro, a noi sembra che l’Onorevole abbia colto perfettamente il nocciolo dei problemi che affliggono tutti i lavoratori delle Basi USA. Sono problemi di principio, non di “pancia”; capisci cosa intendo, Giovanni?
    3. Per quale motivo i Ministri non dovrebbero curarsi di noi? Così poco e male consideri la nostra categoria? Cosa ti infastidisce, forse che qualcun altro possa accendere i riflettori su una categoria che consideravi “cosa tua” e di altri come te? Mi dispiace, non è così, è ormai passato quel tempo, non ve lo permetteremo più!
    4. Certo che, in quanto sindacalista, hai una gran considerazione della gente: per te sono tutti sprovveduti! I lavoratori che concordano con le nostre scelte, il coordinatore che si fa fuorviare da sedicenti “estremisti”, l’Onorevole Berretta che casca nel tranello della LIBU…. meno male che tu ed il tuo “valido” team siete in grado di vedere la realtà oltre l’apparenza! Scherzi a parte: non ti sei mai soffermato a pensare che, forse forse, le cose stanno magari in modo diverso?
    5. Le vittorie sindacali del nostro comparto non avrebbero eguali? Vallo a raccontare agli esuberi e ai trasferiti!
    6. Abbiamo capito che la quota di assistenza contrattuale è stata sottoscritta anche per la confcommercio. E allora? Che ci azzecchiamo noi con la confcommercio? Inoltre, i lavoratori di quel settore hanno la libertà di scegliere tra tutte le sigle sindacali e, cosa ancora più importante, hanno la libertà di scegliere chi li rappresenta, tramite la RSU. È ovvio che, quando i non-iscritti contribuiscono a scegliere il proprio rappresentante, allora magari è anche possibile chiedere loro di contribuire. La situazione nelle Basi USA è ben diversa: o CISL o UIL o niente. Anche un bambino capirebbe la differenza, caro Giovanni, anche un bambino.
    7. La RSU è materia sindacale ma il sindacato è materia dei lavoratori. A breve partirà la nostra raccolta firme, allora vedremo cosa ne pensano i lavoratori: se vorranno scegliersi il proprio rappresentante o se vorranno continuare a delegare le segreterie a decidere per loro. Vedremo. Ignorerai a quel punto anche il volere della categoria?
    8. Questo tema del pubblico dibattito è comico: da mesi ormai il nostro (e vostro) ex-coordinatore continua a chiedere un confronto con le segreterie provinciali, regionali, nazionali, senza ottenere alcuna risposta. Adesso, dopo che le nostre proteste sono arrivate fino in parlamento (vi avevamo detto che avremmo innalzato la questione fino ai massimi livelli), il pubblico dibattito lo chiedete voi. Bene! Se mi concedi una battuta, nel nostro ultimo incontro pubblico per la vergogna ti abbiamo fatto diventare rosso come un peperone, vuol dire che questa volta ci faremo anche la caponata!
    9. Dulcis in fundo: non tutti sono andati via “sbattendo la porta” (frase che non trovo nell’altra versione della tua lettera), alcuni, come il sottoscritto, sono stati sbattuti fuori senza alcuna comunicazione, senza alcuna ragione ufficiale. Forse, mi chiedo senza retorica, è perché abbiamo “osato” mettere in discussione chi invece era considerato intoccabile? Sia chiaro, io me ne sarei andato lo stesso, pur tuttavia non me ne avete dato l’opportunità. Anche per questo, grazie.

    Concludo la presente con l’invito a rispondere sul serio all’interpellanza dell’Onorevole Berretta: Perché nelle Basi USA non è ammessa altra sigla all’infuori di FISASCAT e UIL-TuCS? Perché abbiamo un CCNL che differisce da chi fa lavori simili ai nostri, presso le Forze Armate Italiane? Perché non si passa alla rappresentanza RSU, sicuramente più democratica di quella RSA? Il resto, Giovanni, è solo chiacchiera (se non peggio).

    Un affettuoso saluto,
    Saverio Bruno
    co-fondatoere LIBU ex membro del direttivo UIL-TuCS a Sigonella.

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  • Grazie!!!
    Era ora che qualcuno accendesse i riflettori sulla nostra categoria!!! Era tempo che qualcuno (qualcuno che non si può ignorare) chiedesse a CISL e UIL per quale ragione nelle Basi USA non è ammessa nessun altra sigla sindacale! C’è forse un “veto”? E se si, da chi proviene?

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  • Giovan Battista Casa

    On. Beretta,
    Il mio nome è Giovan Battista Casa, sono il Segretario provinciale della UILTuCS di Catania, la Federazione della UIL che segue ed organizza i lavoratori italiani della Base USA di Sigonella.
    Ho letto con attenzione il contenuto della sua interpellanza pubblicata in data odierna dal quotidiano la Sicilia; ho provveduto altresì ad inoltrarne copia alla mia Federazione Nazionale ed a quella Regionale, se lo riterranno potranno farle conoscere il loro giudizio su questa Sua iniziativa.
    Per quanto mi riguarda la giudico ingenerosa, superficiale e parziale. Le spiego perchè:
    I Sigg. della LIBU non Le hanno raccontato che fino a quattro mesi or sono alcuni di essi ricoprivano incarichi di responsabilità in seno alla UILTuCS di Sigonella; tali incarichi sono stati ricoperti da questi ultimi per ben tre anni ed assolti in assoluta autonomia. E’ quindi evidente che “l’incredibile situazione” che Lei passivamente denunzia ai Ministri Fornero e Di Paola (che mi auguro vivamente abbiano qualcosa di più importante a cui prestare la loro attenzione, vista la situazione del nostro Paese) è di recentissima genesi, e trae origine soltanto da individualismi ed ambizioni personali andate forse deluse. Ma Lei ci è cascato!
    I Sigg. della LIBU avrebbero dovuto spiegarLe che i livelli di garanzia e di tutela raggiunti in oltre 50 anni di complesse relazioni sindacali in tale comparto da UIL e CISL non hanno uguali negli altri comparti produttivi privati esistenti in Italia (si faccia un favore, legga il CCNL), anche in quelli in seno ai quali la formidabile CGIL opera normalmente.
    Non esiste una proposta nella piattaforma rivendicativa di CISL e UIL (spero che una copia se la sia fatta lasciare e che soprattutto l’abbia letta) che mira a far pagare la quota mensile pari all’1% della retribuzione anche ai lavoratori non iscritti. Esiste una proposta che mira all’istituzione di una quota percentuale variabile a titolo di “quota di assistenza contrattuale” a carico dei lavoratori non iscritti. Sarebbe troppo lungo spiegarle in questa sede le ragioni a supporto di tale proposta che, tra l’altro, non sappiamo se sarà accolta dalla controparte. Tuttavia sento il dovere di informarla che nel settore del Terziario UILTuCS-UIL, Fisascat-CISL e, udite udite, Filcams-CGIL hanno già sottoscritto analogo accordo in tal senso con la ConfCommercio di Catania.
    Per quanto attiene all’iniziativa per l’introduzione della RSU La giudico persona adeguatamente avvertita per non sapere che queste sono battaglie sindacali che si fanno dentro le organizzazioni, non fuori, una volta andati via sbattendo la porta.
    Infine colgo quest’occasione per invitarla ad un pubblico dibattito su questi temi le cui modalità di svolgimento potremmo concordare insieme, perchè non è più tempo dei politici-jukebox.
    Molto cordialmente, Giovan Battista Casa

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