Sono seduto al mio banco a Montecitorio in attesa del voto sulla legge di stabilità che per noi italiani – e per tutti gli altri, europei, americani, asiatici, etc. – significa un passo incerto verso il recupero di credibilità internazionale ma soprattutto significa la fine dell’incubo. Ebbene sì, Berlusconi esce di scena, fa il passo indietro che ha rotto il piede a Benigni, si toglie dalle scatole, insomma. Dovremmo essere contenti, non parlare d’altro. E invece non abbiamo quasi voglia di pensarci, come se la vecchia pratica, come l’ha definita Bersani a San Giovanni, fosse talmente fastidiosa da non avere più voglia di pensarci. Certo, non sono cadute le grandi teste di marmo come dopo il voto del Gran Consiglio che pensionò Mussolini. Ne d’altra parte c’è stata la violenza sulle Istituzioni e sul popolo che ci fu allora. E’ quasi come se un vecchio comico che non fa più ridere uscisse finalmente di scena, assieme al suo codazzo di attricette e spalle d’accatto. Ci sentiamo così liberati che non abbiamo quasi voglia di pensare a ciò di cui ci siamo liberati. Eppure, eppure… Fino a qualche giorno fa quest’uomo ci ha fatto deridere e ci ha fatto perdere soldi – soldi nostri, che pagheremo noi – ancora applaudito dai tanti che a furia di dare un colpo al cerchio e uno alla botte hanno finito tutto il vino. E gli effetti si vedono.
Non c’è gioia in questo momento perchè ciò che ci attende è difficile, davvero difficile. Perchè avremo bisogno di tutto l’ingegno nostro per superare i disastri provocati dalla corte dei “miracoli”. Perchè dovremo stare ben attenti per inserire l’equità nel discorso pubblico e nelle misure finanziarie. Perchè ci attende un lavoro complicato, molto complicato. E però se questo lavoro dovremo affrontare è solo perchè ci sono ancora le Istituzioni italiane, perchè c’è ancora uno Stato. Che non riesce a dare la benzina alle volanti della polizia, che non sa proteggere i muri di Pompei ma nemmeno quelli di Genova ma che ancora c’è. Nonostante abbiano cercato di ridurre il Parlamento a correo di reato su Ruby, nonostante gli ultimi tentativi di risolvere le sue questioni ereditarie mentre gli interessi sul debito pubblico impazzivano. Dobbiamo ringraziere sicuramente il Presidente Napolitano. Senza di lui chissà cosa sarebbe accaduto. Ma dobbiamo ringraziare anche la forza delle nostre Istituzioni che, nonostante tutto, hanno dimostrato di essere le istituzioni degli italiani. E, infine, possiamo ringraziare questo PD, questo segretario che, al di là di Berlusconi, hanno dimostrato che qualcuno che ha a cuore l’Italia c’è. E ci lavora sodo. Magari sbagliando, ma lavorando. E per l’appunto, chiusa – finalmente, non dimentichiamolo – questa tragica farsa, mettiamoci al lavoro. Abbiamo un Paese da ricostruire! Almeno non dovremo più ascoltare a reti unificate barzellette stupide. Non sarà molto ma aiuta, altrochè se aiuta.
Oggi ci siamo svegliati con i combustibili rincarati di molto, e in un’Italia in cui il trasporto delle merci è solo su ruote chi pagherà tale prezzo? le famiglie che troveranno le merci molto più care a causa dei trasporti, sicuramente! Rifletto: forse era meglio mettere da parte il trasporto pubblico (…che non funziona! e costa tanto!) e farlo privato, come nelle nazioni europee (Vienna ha il trasporto urbano interamente privatizzato e funziona benissimo ed è economico) con meno problemi dei nostri.
Troppo STATO e troppe pezze che non riusciamo a cucire,perchè è chiesto sempre hai soliti di pagare. A tutti coloro che oggi troveranno il pane molto più caro e, comunque, aspetteranno due ore il bus urbano esattamente come ieri…
BERLUSCONI E IL BERLUSCONISMO DEVONO ORMAI APPARTENERE ALLA STORIA , O ALMENO QUESTO E’ IL PENSIERO CHE DEVE CRESCERE IN OGNUNO DI NOI .LA PRIMA LEGGE DI STABILITA’ LA DOBBIAMO VOTARE RIFERENDOCI ALLE NOSTRE COSCIENZE,IL RECUPERO DELLA CREDIBILITA’ INTERNAZIONALE PASSA PER LA FIDUCIA CHE ABBIAMO NELLE NOSTRE CAPACITA’.SE IL CITTADINO SA ESSERE PARTECIPE ALLA VITA POLITICA FORSE PER LE GENERAZIONI A VENIRE CI SARA’ UN FUTURO MENO NERO DI QUELLO CHE SI DICE.IL TIMORE E’ CHE BERLUSCONI POSSA ESSERE STATO L’ESPRESSIONE DI TANTA E FORSE TROPPA GENTE
E’ vero. Per quanto agognata e desiderata per anni, la caduta del governo Berlusconi non mi ha dato quella gioia e quel senso di liberazione che mi sarei aspettato.
Forse ciò è avvenuto perché sono consapevole del fatto che la fine politica di un uomo, comunque, non rappresenta la fine di tutti quegli interessi che Berlusconi ha in questi anni rappresentato e puntellato, fornendo agli italiani l’immagine di una politica nuova che era in realtà destinata solo a conservare gli interessi dei soliti pochi (l’impressione che tutto cambiasse affinché tutto restasse esattamente com’era prima).
Ecco,ciò che mi fa essere pessimista oggi, a parte le ovvie difficoltà del governo tecnico ad ottenere la maggioranza parlamentare per l’approvazione di riforme veramente eque, è il timore che all’orizzonte si stiano già gettando le basi per individuare un nuovo “puntellatore” dei soliti interessi. Magari sarà meno eccessivo nelle sue manifestazioni, (leggasi ci eviterà, barzellette, cucù e mignotte) ma non per questo meno pericoloso.
Il mio giudizio sull’operato del segretario Bersani, invece, per il momento è sospeso.
Voglio prima vedere cosa farà il partito nelle prox settimane e, soprattutto, se al momento della futura campagna elettorale e della formazione della nuova coalizione, sarà in grado di proporre un programma chiaro, fatto di pochi punti ma ben definiti e concordati tra gli alleati della coalizione.
Voglio vedere cosa farà per recuperare l’emorragia di voti che ha interessato il partito e che non ha riguardato solo alcuni vecchi irriducibili comunisti che si sono spostati verso le posizioni di Ferrando o di Diliberto, né tantomeno di quelli che si sono spostati verso SEL (non mi preoccupa affatto un politico come Vendola, secondo me, incapace di parlare in modo semplice) ma soprattutto quei tantissimi ragazzi che si avvicinano al movimento 5 stelle.
Non si tratta di estremisti, né di persone fortemente ideologizzate e sono soprattutto giovani, ergo esattamente la linfa vitale della quale dovrebbe nutrirsi il PD.
Attenzione a non continuare a sottovalutarli o a snobbarli perché corriamo il rischio di ritrovarci nuovamente a fare i conti con quanto avvenuto con le regionali piemontesi e molisane.
Il segretario Bersani, inoltre, nei suoi interventi pubblici è sempre stato molto critico nei confronti dei provvedimenti economici del governo uscente senza però, quasi mai, fornire delle proposte alternative in modo semplice, chiaro e diretto come la politica di oggi richiede (e il Cav. Berlusconi dovrebbe avercelo insegnato)
Quindi le ipotesi sono 2: o le idee ci sono e sono condivise anche dagli alleati e in tal caso il segretario deve cambiare il suo consulente alla comunicazione oppure le idee non ci sono ancora perché non si riesce a raggiungere l’accordo con gli alleati, e in tal caso il partito continuerà ad offrire il fianco alla critica più frequente che ci viene rivolta da anni non solo dai vari Ferrara e Feltri ma dal sistema d’informazione nel suo complesso. E continuerà a perdere, purtroppo.
Finalmente è calato il sipario su di una delle pagine più dolorose della nostra politica.
Il comandante di vascello ha rassegnato le sue dimissioni; la speranza è che non sia troppo tardi.
L’Italia ha il diritto di riacquistare la dignità politica che merita in ambito comunitario ed internazionale.
L’auspicio è che una persona stimata come Monti riesca a risollevare le sorti della nostra Nazione in omaggio alla nostra tradizione di grande paese industrializzato leader in settori di grande rilievo nell’ambito dell’economia mondiale.
Finalmente è giunto il momento della svolta…..risvegliati Italia!
Scontato condividere quanto da te espresso. Sono ottimista, e devo esserlo, per quanto riguarda i provvedimenti, anche se duri e difficili, afferenti alle questioni economico-finanziarie, malgrado il percorso complicato e disagevole.
Certamente la ricostruzione che dovrà riguardare anche gli aspettti immateriali mi sembra ancora più complessa e qui, senza l’impegno evidente della tua generazione e di quella più giovane, sarà difficile pervenire a risultati apprezzabili.
E’ necessario ricostruire la cultura della partecipazione, del rigore e dellìimpegno; sono sicuro che ti cimenterai in questa battaglia, nella quale anch’io, con le mie modeste risorse, m’impegnerò.
Caro Giuseppe,
sono d’accordo con le tue considerazioni,il PD come sempre ha mostrato di avere un alto senso dello stato e degli interessi degli italiani.
Credo che senza l’autorevole guida del Presidente della Repubblica oggi racconteremmo un’altra storia.
Sono particolarmente fiuducioso che questa occasione il PD la sappia interpetrare e difendere gli interessi di tanti che in questi anni hanno portato sulle spalle il peso di scelte ingiuste e scellarate portate avanti dal governo di centro destra.
La caduta di Berlusconi è un fatto straordinario che ci ha tolto un peso insorpottabile, dobbiamo trasmettere fiducia ai cittadini che c’e la possiamo fare ad avere un futuro migliore, ciò può e deve avvenira con una straordinara campgna di mobilitazione di tutto il PD.
Ruggiero Pardo
caro giuseppe,la caduta del berlusconismo purtroppo, vedo che viene percepita dalla grande informazione come dovuta allo spread,e non come il risultato dell’azione del PD e della cgil.La preoccupazione che io ora ho è che le pesanti misure che dovrà decidere il governo Monti colpiscano ulteriormente i lavoratori ed i pensinati.Questo,contraddirebbe il principio di equità sociale e renderebbe vana la ripresa della crescita che è decisiva per uscire dal tunnel in cui siamo entrati.Inoltre,credo che in questo momento si dovrebbe parlare piu’diffusamente delle conseguenze che produrrebbe un eventuale default del Paese.Dobbiamo anche avere consapevolezza che quanto sta avvenendo proddurrà anche una ristrutturazione del sitema politico.Infine,un grande plauso al Presidente Napolitano che sta dimostrando di essere un grande geniale statista.
caro giuseppe anch’io sono del parere che finalmente uno dei tanti ostacoli è stato superato, che le sue dimissioni forse daranno una marcia in più a questo paese, ma per la prima volta spero che il parlamento capisca che c’è bisogno di unità nazionale per risolvere i problemi di tutti e proprio perchè riguarda tutti
non possiamo perdere tempo , come chi ci ha governato per 3,5 anni, (anzi 8.5anni) perchè lo stesso tempo nn è dalla nostra parte.
cmq io nn sono un pessimista , credo nella nostra classe polita, in gente come te giovane e volenterosa e spero che in questo anno, il pd sia protagonista in questo governo tecnico e possa essere promotore di quelle riforme fondamentali che ci portino di nuovo in alto e diano di nuovo valore alla democrazia che negli ultimi 8 anni è stata calpestata…
spero che il nostro partito sia promotore di riforme che facciano volare nuovamente la nostra economia e che lo stesso partito inviti il nuovo governo tecnico ad una più adeguata e democratica legge elettorale.
buon lavoro Giuseppe e fai sentire a Roma ( come fai sempre) la voce dei SICILIANIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!
È vero che la crisi finanziaria e le pressioni europee hanno contribuito a condurre il governo Berlusconi alla fine, e finalmente Berlusconi fa parte del passato (anche se già “minaccia” di tornare, in qualche modo). Ma dobbiamo ricordarci che avrebbe già potuto e dovuto dimettersi almeno altre 100 altre volte per i problemi avuti sia a livello di governo che di “gestione dell’immagine personale”, per così dire, avendoci fatto ridere dietro da mezzo mondo, contribuendo così a nuocere all’immagine (e non solo) dell’Italia. Ma Berlusconi non è caduto prima e bisogna fare autocritica, perché di fronte alla palesità dell’inadeguatezza dell’ex capo del governo non si è riusciti a fare giungere prima questo momento pur già necessario, complice una legge elettorale abominevole che pone sotto il ricatto dei grandi capi chi vota in parlamento, dovendo rendere conto ai partiti e non agli elettori. La riforma alla legge elettorale è fondamentale, per quanto, vista la situazione attuale, può logicamente seguire cronologicamente le più urgenti questioni sul piano economico. Che il governo Monti possa riuscire a riaddrizzare la barca italiana, agendo trasversalmente rispetto a tutti i partiti. E che la sinistra, nel frattempo, riesca ad essere coesa e a dare un’immagine di sé di unità e sicurezza, sulla base di proposte concrete, con alla guida un leader che trovi il modo di farsi comprendere dal popolo italiano: troppe volte sento dire da gente comune che la sinistra non ha carisma, che da quel lato non c’è nessuno in grado di poter guidare l’Italia. Io non la penso così ma spetta alla sinistra riuscire a risultare convincente e, quindi, vincente. Non basta aver salutato (si spera per l’ultima volta) Berlusconi.
Caro Giuseppe, condivido le tue sensazioni ed apprezzo come tanti il tuo volerci conivolgere con mail o con un semplice sms, segno di una costante attenzione verso gli altri.
Archiviata la pratica berlusconi staremo a vedere i risultati che Monti saprà portare ed in proposito sono fiducioso quanto meno perchè nella lista di possibili ministri non leggo nomi di ex ballerine; già questo è un segno dei tempi che cambiano.
A questo punto credo però che sia tempo per rinboccarsi seriamente le maniche per la nostra città.
In un clima di grande incertezza che già si sta profilando, nessuno di noi ha più voglia di recitare a copione e sono convinto che anche in ragione del nuovo sistema di voto la partita si gioca non più sul trascino dei partiti o su qualche sorriso o stretta di mano, quanto piuttosto sui progtrammi che i candidati a sindaco sapranno offire agli elettori; aspetto di leggere programmi concreti per il futuro di Catania senza perdere tempo su fantomatiche primarie, finendola con il solito sistema della critica fine a se stessa come qualcuibno si limta a fare, e preoccupandosi invece di proporre da subito soluzioni alternative che convincano la gente (un pò come si faceva anni addietro con i governi ombra).
Del resto si vota fra meno di due anni (salvo sorprese) e la macchina organizzativa dovrebbe essere già in pieno movimento, salvo arrivare all’ultimo minuto e ripetere la penosa esperienza di tre anni addietro.
C’è qualcosa di spaventoso nelle follie di questi anni, come le chiami tu: i Saverio Romano, le Brambilla, le Gelmini, gli Scilipoti, le leggi ad personam, le leggi bavaglio, i porcellum: c’è qualcosa di patologico!!! Quanto tempo sarà necessario per guarire? E mentre noi curiamo le ferite…? Il PD ha una missione gigantesca, sia nei confronti dei propri iscritti che nei confronti di tutti gli elettori. E’ un compito educativo, formativo e informativo. Non farà mai abbastanza in questo senso, anche perchè, dall’altra parte, ci giurerei non staranno a guardare! Oggi più che mai abbiamo l’obbligo di parlar chiaro: si capiscano finalmente le nostre ricette! Certo è evidente che prima bisogna che si sia tutti d’accordo! Mi viene da farti un esempio: è vero che la “ricetta” Ichino risolverebbe, con spirito di moderna socialdemocrazia, il problema della precarietà del lavoro e quello di una necessaria flessibilità a disposizione degli imprenditori? Sono certa che hai capito lo spirito di questa ingenua provocazione.
E’ vero Giuseppe. Ancora adesso a distanza di quasi 24 ore dalle di dimissioni di Berlusconi, non riesco a interpretare questo sentimento malinconico che mi impedisce di gioire come dovrei, come hanno fatto ieri quelli che lo hanno aspettato sotto casa. La mia è tristezza. Sono troppi anni che mi sgolo e mi affatico per combattere questo cancro? Sarà la stanchezza, le umiliazioni subite, la disperazione di aver assistito al crollo di valori e di certezze che i miei figli non erediteranno? Non lo so, fai tu. Certo oggi, a distanza di ancora SOLO 24 ORE, ascoltare Angelino Alfano mi ha procurato un brivido lungo la schiena. Ho paura che non sia davvero finita. Berlusconi fin che vive è un pericolo. E’ come un mostro che si alimenta dei miei stesi incubi. E adesso si è creato anche un AVATAR di tutto rispetto per intelligenza e competenza (Angelino). Non è che è uscito dalla porta di servizio e me lo ritrovo tra un po’ sul balcone del palazzo di fronte con le mani sui fianchi? E’difficile capire la storia di questo paese. Mussolini docet. E non è solo questione della mia ignoranza , come mi rimprovero sempre: studia, studia! Mi pare che gli italiani si comportino come gli eterni adolescenti nei confronti dei genitori. Giù a criticarli e a fare i ribelli pensando al proprio eroe dei fumetti e tirando a calci dietro a un pallone! Così la sinistra si è troppo spesso trovata ad essere l’ideale bersaglio per eccesso di senso responsabilità e serietà….mentre tutti intorno fanno rumore! Non so perchè Giuseppe non riesco ad essere allegra, c’è qualcosa che non mi convince!
Oggi occorre coraggio e fermezza!!
Cancellare al più presto questo brutto ventennio. Non rincorrere le provocazioni dei giannizzeri berlusconei.
Il governo Monti potrà fare molto mettendo argini al mal governo pregresso.
E’ arrivato il momento per il PD (e non per singoli esponenti) di mettere sul tavolo le nuove idee per l’Italia e l’Europa. Idee nuove senza ispirarsi al passato in cui il cittadino dovrà essere il protagonista del suo futuro nel suo territorio.
Troncare con i poteri costituiti, con le frasi fatte, con gli egoismi (ed interessi) politici e personali, ridurre drasticamente la spesa pubblica specialmente quella della politica, creare strumenti di incentivazione per valorizzare le belle idee dei tanti giovani che nessuno fino ad oggi ha tenuto in considerazione per far fare un balzo in avanti all’economia nazionale; far pagare il più possibile il debito pubblico ai privileggiati del sistema. antonio artimagnella
Caro Giuseppe, finalmente possiamo tornare a sperare. La cappa di berlusconismo che continua a opprimere l’Italia sembra diradarsi e ciò grazie agli uomini ed alle donne dell nostro GRANDE PD. Ora è il momento di essere vigili, continuare con senso di responsabilità l’impegno preso per a fare uscire l’Italia dal baratro economico- finanziario in cui la destra ci ha cacciato, facendo in modo che le misure da prendere siano improntate a scelte di equità e giustizia. La gente ora si aspetta tanto da noi e noi non possiamo deluderli. BUON LAVORO.
Vent’anni con B.: questo il titolo di un bell’articolo di Gramellini, di questi giorni, sul “La Stampa”. Le orme di questi anni andranno cancellate, relativamente alla precarietà, prima culturale. poi sociale, introdotta da un malinteso liberismo economico, poi, per l’individualismo ipertrofico che ha annullato il senso dello stato, la classe dirigente ai vari livelli,la doppia risorsa giovani e donne. Il compito del governo tecnico, guidato da Monti, se ci sarà, sarà quella di recuperare lo spreco enorme di risorse pubbliche che il funzionamento delle istituzioni, a tutti i livelli, produce oppure sarà nella direzione di imporre tasse a quella metà di italiani che li pagano da sempre? Cancellare la precarietà, recuperare il senso dello stato attraverso la formazione di una nuova classe dirigente, a tutti i livelli, politico, industriale, sociale, avviare lo sviluppo attraverso la valorizzaziuone del merito e delle competenze; non si treatta di parole d’ordine, esse contengono condizioni di sviluppo per un paese ad economia avanzata. Infine, facciamoli studiare i politici asini, altrimenti a casa! angelo mattone
Giuseppe
La storia ci insegna che le ricostruzioni non sono per niente facili.
Ma, guardando a cio’ che e’ successo in questi anni, guardando la recessione e la crisi economica causata dal mal governo, bisogna necessariamente guardare il bicchiere mezzo pieno.
In fondo peggio di cosi’ non puo’ andare, e partendo da questo inconfutabile dato, l’ottimismo per migliorare il paese e farlo uscire dalle sabbie mobili E’ OBBLIGATORIO.
Mi auguro e auguro al PD, di evitare il ripetersi degli errori del passato e di far tesoro degli errori commessi da questo governo per ripartire di slancio.
Buon lavoro
@ Daniela:
In quanto alle poltrone, trattandosi di un governo d’emergenza nazionale – perchè questa è, per merito del tipo ripreso di spalle e di tanti altri he lo hanno seguito in questi anni di follia – le cosiddette poltrone dovrebbero essere occupate solo da pochi e qualificati tecnici, cioè che ci capiscono qualcosa, mica come Saverio Romano, per intenderci. E se a questo siamo arrivati è, come ho già detto, sicuramente merito di Napolitano ma anche di questo PD: scusate se è poco. Così come non è poco sacrificare un sicuro successo elettorale pur di garantire la stabilità del Paese. In fondo siamo tutti italiani ma non siamo tutti gli stessi, verrebbe voglia di dire.
Caro Giuseppe ho letto la tua nota la condivido e aspettiamo con ansia le dimissioni del Caimano! Le scelte future non saranno facili nè indolori, ma la speranza nel cambiamento (alla faccia di Ferrara) ci aiuterà a sopportare meglio anche gli eventuali sacrifici. Ricorda però, che è la classe politica che deve dare l’esempio, altrimenti si rischia seriamente di perdere la fiducia dei nostri governanti e ciò è molto pericoloso. Non dimentichiamoci che in questo momento un segnale forte (patrimoniale, riduzione del numero dei parlamentari e riduzione delle spese militari, spese della Casta) darebbe credibilità al nostro PD ed alle istituzioni.
Buon lavoro.
Finalmente la liberazione è vicina, dopo tanti anni d’imbrogli e prese in giro.
L’unica soluzione possibile per arginare la difficile situazione era solo un governo tecnico guidato da Mario Monti e Napolitano si è dimostrato un bravo Presidente a capire il contesto, della eccezionale gravità del momento. In una situazione normale, quando una maggioranza non gode più della fiducia del Parlamento, la scelta più logica è quella di tornare alle urne. Ma è evidente a tutti che qui non siamo di fronte a una situazione normale. Speriamo che questo governo faccia bene e salvi l’Italia ormai sull’orlo del fallimento.
Sono d’accordo.
Berlusconi se ne va lasciando il paese in un vicolo cieco, più povero e indebolito. Il governo Monti dovrà tirarlo fuori, per continuare la metafora, con una difficile retromarcia. In questo processo bisogna evitare di dare per scontate tutte le politiche, in particolare quelle più aggressive, e di abbracciare un neoliberismo d’accatto che nno ci serve. Si colpiscano i privilegi, quelli veri; ma si rilanci e difenda la scuola, l’università, i servizi diffusi sul territorio. Le prime settimane saranno fondamentali per dare un segno di discontinuità, che giustamente si reclama. Berlusconi ha fallito, ma nessun governo completi i disegni scellerati delle sue politiche antinazionali. Altrimenti (ma speriamo di no) che si faccia una bella patrimoniale e una legge elettorale che ripristini un minimo di rappresentanza: e poi si vada a votare.
Comunque, sono per un governo che concluda il suo mandato, anche per ragioni simboliche, prima della scadenza naturale della legislatura.
Sono certamente condivisibili le considerazioni relative alla conclusione di una compagine di governo sulla quale non vi sono parole adeguate s sottolinearne la pochezza politica e strategica. Detto questo non credi però sia necessaria una riflessione senza sconti per nessuno per tentare di definire nella sinistra un progetto riformista moderno che assuma come prioritarie le questioni relative al mercato del lavoro ed ai contratti relativi, alla riforma delle pensioni per le quali si metta in conto qualche deciso no a talune posizioni conservatrici dei sindacati,che affronti il dramma di una burocrazia che incide pesantemente sul nostro PIL.. e che sul piano politico faccia scelte coerenti sulle forze politiche a sostegno di tali iniziative? Si potrebbe continuare ma mi fermo quì. Ed allora il Pd è nelle condizioni di fare tale svolta anche se dovesse affrontare dei costi? E tra chi invoca la riedizione della legge Reale e quanti invece sono portatori di reale e consolidata cultura di governo e di moderazione o di altri che abbiamo visto all’opera nei governi Prodi chi si sente di scegliere il PD per una alleanza utile per ammodernare e cambiare il nostro Paese? Guardando alle realta provinciali e regionali del PD (almeno quelle a me più note) permettemi di nutrire più di un dubbio. Ed allora chi si fa carico di intercettare e coinvolgere le tante disponibilità che nonostante tutto esistono ai vari livelli..oppure dobbiamo continuare a pensare che con la complicità di una legge elettorale non aggettivabile si pensa di sopperire inserendo nelle liste sordomuti forti solo dei propri dati anagrafici o imprenditori (vedi Vicenza)che con la storia del riformismo democratico di stampo socialdemocratico..non sembra a me abbiano particolare dimistichezza. Mi auguro che la tua inziativa possa
servire ad avviare la discussione ed il confronto F.sco Barbalace @ Nino Faro:
ti ho letto con piacere…e concordo, dobbiamo ringraziare il nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e con lui tutti quelli di buon senso! Ora bisogna rimboccarsi le maniche e procedere con forte responsabilità…
Il senso delle Istituzioni… Il valore dell’operosità sociale
Concordo nell’affermare che sta per uscire dalla scena politica un uomo che ha confuso il Palazzo delle Istituzioni Repubblicane con una delle sue residenze private.
Per fortuna in tutti gli schieramenti politici ci sono ancora persone che hanno conservato il senso delle Istituzioni – anche se, per l’assurda legge elettorale che le ha poste lì dove stanno, non avranno mai un riscontro diretto da coloro che (non) li hanno votati!!
Le Istituzioni – caro On. Berretta – sono importanti, fondamentali direi per far sì che il livello di civiltà e coesione sociale in un Paese sia mantenuto degno della persona umana.
Ma, mi permetta questa piccola aggiunta alla sua riflessione politica, sono a mio parere fondamentali tutte quelle realtà che operano nel sociale e che, soprattutto in questo acuto momento di crisi, contribuiscono a tener salda la speramza di tutto un popolo.
Nino Faro
sarà difficile, ma siamo tutti più lievi. Ottima la scelta di B. di spalle: è il passato. Mi piacerebbe sentire dire dal PD che oggi si lavora per salvare il paese e non si cercano nè poltrone nè piccoli vantaggi momentanei.
Daniela
Caro Giuseppe,ormai ci attende solamente un futuro ovviamente migliore.Secondo me dobbiamo ,tutte le forze del centro sinistra,mirare alla riparazione dei danni che inevitabilmente erediteremo.Sono sicuro che vinceremo finalmente e non con un distacco risicato.Questo è il momento giusto per incontrarci tutti e cominciare a stilare una “lista” delle priorità da materializzare per poter dare nuova vita e futuro a questa nostra Italia disastrata.Ti abbraccio affettuosamente.Claudio
L’ uscita di scena di Berlusconi, a mio modo di vedere, attesta come questo governo sia stato incapace di prendere delle decisioni e di assumersene le relativa responsabilità dinanzi agli elettori italiani.
Se non vi fosse stato il pressing dell’Unione Europea e la tempesta finanziaria in corso, molto probabilmente il sipario non sarebbe calato.
Oggi, credo sia giunto il momento di concepire un nuovo modo di fare politica in Italia e di ripartire da una nuova legge elettorale che dia realmente la possibilità ai cittadini di scegliere da chi essere rappresentati in Parlamento.
Caro Alessandro,
non è una passeggiata e non sarà per nulla piacevole. Ma non sono state passeggiate nemmeno la ricostruzione dopo la guerra o la resistenza civile al terrorismo. Chissà perchè quando siamo nei guai veri, in genere fatti dalla destra, l’Italia scopre di avere bisogno della sinistra. La sinistra seria, che sà anche assumere resposabilità gravi, andando incontro alla realtà prima che ai propri sogni. E’ la stessa sinsira che così ha impedito la macelleria sociale perchè ha sempre avuto ben chiaro che i sacrifici li fanno i lavoratori – oggi vuol dire pure precari, disoccupati, giovani e donne – per difendere lo stato sociale, per difendere i propri diritti e quelli di chi verrà dopo. Equità, equità ed equità: questa è la guida del PD. E, volendo, non è nemmeno difficile: in questi anni non solo non ci hanno mai provato ma hanno fatto esattamente l’opposto. Insomma, Bersani non sarà un grande comunicatore ma non mi sembra nemmeno un ingenuo: non siamo qui mica a pettinare le bambole!
Caro Giuseppe, speriamo che un governo tecnico sia capace di risolvere lo stallo in cui questo parlamento si trova. Il nostro debito cresce troppo ogni giorno di più, e di questo passo ci ritroveremo presto incapaci di risanarlo. La mia preoccupazione è che la gente non capisca che il nostro sacrificio di mantenere in vita questa legislatura ha il solo scopo di evitare la catastrofe. Purtroppo mi sembra, da quello che si sente (e ho sentito) in giro, che il messaggio che sta arrivando è che il PD si stia rendendo partecipe di pericolose manovre che porteranno ad una macelleria sociale. Bisogna che il nazionale sia più chiaro mediaticamente sugli obiettivi che si pone, bisogna spiegare alla gente che noi non siamo responsabili della politica fasulla della destra, e che la nostra politica ha lo scopo di salvare il paese e di riprenderci il rispetto e la fiducia degli altri paesi esteri.
Buon proseguimento dei lavori! Speriamo bene!!!